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17 ragazze

Pubblicato il 23 marzo 2012 da Giampiero Francesca
VOTO:


17 ragazze

Diciassette ragazze, diciassette adolescenti, diciassette compagne di scuola, diciassette amiche pronte a compiere, tutte insieme, un passo importante: avere un figlio. Che sia il segno della società in crisi? O una rappresentazione dell’effetto della solitudine esistenziale dell’oggi? O uno spaccato sulla volontà politica di emanciparsi? Niente di tutto questo! 17 filles di Delphine e Muriel Coulin è il racconto semplice, di scelte ingenue e innocenti, di sogni e di illusioni tipiche dell’adolescenza.

Spesso dietro alle pieghe di racconti adolescenziali si celano importanti riflessioni sul mondo contemporaneo. Gli amori e le amicizie consumate nei corridoi di un liceo nascondo infatti, quasi sempre, indizi importanti per rivelare l’immagine reale della nostra società. Quasi sempre appunto, perché, nel caso di 17 filles, tutto questo non accade. Sono le stesse Delphine e Muriel Coulin a mostrarci, in modo diretto ed efficace, quanto ogni elucubrazione profonda, ogni ragionamento troppo articolato sia totalmente arbitrario rispetto al loro film. Se infatti le diciassette ragazze vivono la loro, voluta, condizione di future mamme con ingenua spensieratezza, gli adulti si interrogano proprio sulle radici profonde di questo fenomeno. Scegliere di avere un figlio, ancora minorenni, tutte insieme, è infatti un comportamento che deve per forza nascondere un malessere profondo. C’è dunque chi parla, fra i genitori del piccolo paese, di problematica sociale, chi vede nella crisi la matrice della scelta, c’è chi incolpa la realtà vuota ed alienante di oggi e chi arriva a vedere, nelle diciassette ragazze, una radicata volontà di affermazione politica. Tutti però parlano una lingua diversa da quella delle ragazze, e, soprattutto, non ascoltano. Basterebbe infatti prestare attenzione ai disarmanti discorsi, alle parole semplici, ai giochi e agli scherzi delle liceali per capire quanto superficiali siano le ragioni che le spingono verso la maternità. Delphine e Muriel Coulin dipingono dunque un mondo di adulti ridicoli, impreparati al compito che spetterebbe loro (siano genitori o insegnati la differenza è poca), e di giovani annoiati, pronti ad affrontare finanche una gravidanza pur di movimentare le loro piatte vite.

Si vorrebbe, in questa sede, evitare qualsiasi ragionamento troppo complesso, per non apparire come gli sciocchi adulti di 17 filles, ma appare comunque necessario fermarsi a riflettere sul contesto rappresentato nella pellicola di Delphine e Muriel Coulin. Una riflessione ancora più importante se si considera come alla base della sceneggiatura del film ci siano fatti realmente accaduti. Non sarà quindi un profondo male di vivere, o la paura di un domani sempre più incerto ma una realtà fatta di noia e incomprensioni, silenzi e solitudini, malcelate paure ed evidenti timori è già, certamente più di un semplice campanello di allarme.


CAST & CREDITS

(17 filles); Regia e sceneggiatura: Delphine et Muriel Coulin; fotografia:Jean-Louis Vialard ; montaggio: Guy Lecorne; interpreti: Louise Grinberg, Juliette Darche, Roxane Duran, Esther Garrel, Yara Pilartz, Solène Rigot, Noémie Lvovsky, Florence Thomassin, Carlo Brandt; produzione: ARCHIPEL 35, ARTE FRANCE CINÉMA; origine: Francia; durata: 90’


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