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FESTA DEL CINEMA DI ROMA - TRECE ENTRE MIL

Pubblicato il 21 ottobre 2006 da Nicola Cordone


FESTA DEL CINEMA DI ROMA - TRECE ENTRE MIL

Novanta minuti di interviste ai parenti, conoscenti, amici delle vittime del terrorismo ETA, che ha insanguinato i paesi baschi dai primi anni Settanta ad oggi. L’opera di Arteta si concentra sugli effetti, è una riflessione sul dolore e sull’indifferenza, condotta con mano pudica e con la partecipazione umana di un cittadino prima che di un politico. Gli intenti di denuncia traspaiono, è vero, sin dai primi fotogrammi, ma è il senso nobile della compassione ad accalorare col suo afflato l’intero corpo del film: così si succedono con cadenze necessarie le storie delle vittime innocenti, che mostrano tutte profonda dignità di fronte all’occhio partecipe della macchina da presa. Il primo piano è la cifra visiva più utilizzata dal regista, attento a cogliere l’espressione fisica di un dolore che sembra essersi somatizzato nei lineamenti induriti e nelle voci ancor cariche di emozione allorquando vien chiesto di ricordare i momenti della tragedia; anche l’attenzione ai dettagli del corpo non è mai inopportuna o invadente, ma funzionale ad un atteggiamento registico compassionevole e indignato allo stesso tempo. La scelta di configurare la struttura narrativa con il mezzo - quasi esclusivo - delle interviste è indice di una precisa direzione concettuale: privilegiare la dimensione empatica stabilendo con i soggetti ripresi un tacito patto di verità e autenticità. _ Il resto del materiale filmico, rare immagini di reportage, video amatoriali, fotografie e reperti d’archivio presentano contenuti di valore umano: le tragedie registrate dalle telecamere della tv, momenti di vita quotidiana delle povere vittime, album dei ricordi, articoli di giornale.. Dell’ETA, in quanto organizzazione criminale,e della sua guerra ai partiti liberali si racconta e dice assai poco: lo sguardo dell’autore si concentra sulla vita, sul dolore, sull’indifferenza di un mondo che va avanti spietatamente, non curante del male individuale che segna in modo indelebile le esistenze di molte persone. Un documentario che potremmo dunque definire “intimista”, consapevolmente distante da questioni politiche, ideologiche e sociali; più di un doveroso omaggio ai parenti delle migliaia di vittime del terrorismo basco, una testimonianza viva e commossa di una realtà da non dimenticare, che ancora non è entrata a far parte dei registri della Storia.

(Trece entre mil) Regia: Inaki Arteta; Sceneggiatura: Inaki Arteta, Alfonso Galletero; Fotografia: J.L.A.; Montaggio: Inaki Arteta, J.L.A.; Musica: Eduardo Basterra; Produzione: Leize Producciones; Distribuzione internazionale: Notro Films; Durata:92’; sito web: www.notrofilms.com



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