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36 - QUAI DES ORFEVRES

Pubblicato il 27 gennaio 2005 da Mazzino Montinari


36 - QUAI DES ORFEVRES

Leo Vrinks (Daniel Auteuil) e Denis Klein (Gerard Depardieu) dirigono a Parigi la sezione anticrimine, il primo, la sezione investigativa e pronto intervento, il secondo. Per entrambi si prospetta la possibilità di comandare il dipartimento 36 di Quai Des Orfevres, a patto che uno dei due riesca ad arrestare una banda di rapinatori che sta terrorizzando la capitale francese.
Oliver Marchal, il regista, è stato a suo tempo un poliziotto e dunque conosce bene quanto accade veramente nei dipartimenti: corruzione, violenza, sete di potere sono all’ordine del giorno. La polizia francese infatti da questo film non ne esce affatto bene, quanto meno nella prima ora di pellicola. Infatti, dopo aver mostrato i due protagonisti, e i loro tirapiedi, con eguale ferocia narrativa, Marchal sceglie nella parte dell’eroe Leo Vrinks, che diventa una specie di Montecristo o di Macbeth pentito, forse perché non ha accanto Lady Macbeth con il fiele al posto del latte materno.
Il buon Leo è vittima non più di se stesso ma di un sistema che lo priva della libertà, degli amici, della moglie (Valeria Golino) e della figlia. Tutto il male, invece, si incarna nel burocrate e baro Denis Klein, vigliacco e privo di qualsiasi scrupolo pur di prendere il comando. Il fatto che lo stesso Vrinks aveva accettato di coprire un duplice omicidio pur di avere l’informazione giusta per arrestare la banda, passa in secondo ordine. Marchal però è pur sempre un poliziotto dentro e non riesce fino in fondo ad abbandonare tutti i personaggi al loro squallido destino. Qualcuno, da un punto di vista etico, va pur salvato. E Marchal lo salva.
Per 36 sono stati scomodati i classici polizieschi francesi e persino Heat. Le scene d’azione sono spettacolari e la tensione in certi frangenti è quella giusta. Non a caso il pubblico del Courmayeur Noir in Festival lo ha votato quale miglior film. In questo premio ha influito anche la bravura degli interpreti, soprattutto quelli di contorno che riescono a dare una rappresentazione efficace del contesto in cui si svolge la storia. Ma tutto ciò non è sufficiente a riabilitare le imbarazzanti scene retoriche che invadono lo schermo nell’ultima ora di film.

[gennaio 2005]

Cast & Credits:

regia: Olivier Marchal; sceneggiatura: Olivier Marchal, Frank Mancuso, Julien Rappeneau, Dominique Loiseau; fotografia: Denis Rouden; montaggio: Hachdè; scenografia: Ambre Fernandez; costumi: Nathalie Du Roscoat; musica: Erwann Kermorvant, Axelle Renoir; interpreti: Daniel Auteuil, Gerard Depardieu, André Dussollier, Roschdy Zem, Valeria Golino, Daniel Duval, Francis Renaud, Catherine Marchal, Guy Lecluyse; produzione: Gaumont, LGM Productions; distribuzione: Medusa; origine: Francia 2004; durata: 110’.

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