A Roma, un classico: Il Giardino dei Ciliegi

Torna a Roma in scena, nella suggestiva cornice del Salauno Teatro, fino al 5 dicembre, Il Giardino dei Ciliegi , opera liberamente tratta dall’ultimo lavoro teatrale firmato dal drammaturgo russo Anton Čechov, per la regia di Reza Keradman. Tra i protagonisti, Alessandra Raichi, Giselle Martino, Massimiliano Cutrera, Jerry Mastrodomenico, Daniel Terranegra, Tony Allotta, Francesca Tomassoni, Alessandro Gruttadauria, Valentina Morini, Reza Keradman, Constantin Jopeck e nei panni di Anja, la figlia diciassettenne di Ljubov’ Andreevna, Azzurra Antonacci, dopo esperienze passate tra tournée teatrali (L’intervista, regia di V. Binasco), cinema (Il cielo cade, Aria) e televisione (Il bello delle donne, Distretto di polizia).
L’intento registico è quello di mettere in scena una commedia leggera nello stile della tradizione théâtre du Vaudeville – nelle parole dell’attrice – rispettando così la volontà di Čechov che non intendeva mettere in scena la sua opera come un tragico dramma sociale, come invece avvenne alla prima rappresentazione che fece Stanislavskij e della quale il grande drammaturgo rimase molto deluso. Una bella vita in apparenza , era il titolo che Čechov diede inizialmente all’opera – continua Azzurra – e proprio intorno alla bella vita che se ne va con la fine di un’epoca sfila un campionario umano di personaggi prigionieri della propria condizione e delle proprie certezze.
NOTE DI REGIA “Il giardino dei ciliegi” e’ una delle opere più importanti e consistenti dell’intera produzione cechoviana. Le intenzioni sono chiarissime. Il maestro voleva mettere in scena una commedia leggera nello stile del miglior “théâtre du Vaudeville”. Infatti nella scrittura del titolo originale in lingua russa, lo stesso Cechov cambiando solo un accento ottenne come nelle sue reali intenzioni un’altro titolo “Una bella vita in apparenza”anche se poi continuerà ad essere conosciuto col titolo attuale. Cechov rimane profondamente deluso dalla prima rappresentazione dell’opera : Stanislavskij trasforma la commedia cechoviana in tragedia. L’autore non riuscì a veder realizzato il suo sogno poiché afflitto da una grave malattia e mori’ poco dopo. In questo capolavoro della letteratura russa, Cechov ironizza in modo leggero ma diretto e pungente sull’allora decadente società monarchica russa ormai costretta ad una fine ironica e spietata. Ci mostra attraverso la “bella vita” della contessa Ljubòv Andreevna, che dopo aver sperperato tutti i suoi beni ed essere arrivata ad un passo dal fallimento, non si rende conto della gravità della sua situazione e non coglie nemmeno l’unica occasione di salvezza rimanendo coerente al suo archetipo di vita fino alla fine subendo quest’ultimo senza reagire. La contessa e’ circondata sull’orlo del baratro da uno stravagante campionario umano. Tutti i personaggi sembrano imprigionati in un’adorabile giostra che li renderà incapaci di prendere decisioni e di salvare la situazione fino alla vendita del giardino. Tutti si separeranno, costretti a reinventarsi una vita, sfruttando finalmente le proprie capacità individuali, costruendo così dei nuovi giardini di ciliegi. Cerco di mettere in scena una commedia semplice e leggera, col caratteristico stile del “théâtre du Vaudeville” considerando la particolarità dell’animo russo, sensibile, romantico, affettuoso e amabilmente ingenuo, rispettando la volontà di Cechov, che non intendeva, appunto, speculare sulla tragedia umana ed ambientale. (Reza Keradman)
TEATRO SALA UNO
P.zza di Porta S. Giovanni, 10 ROMA
Info e prenotazioni al nuovo numero: Tel. 06-88976626 http://www.salauno.it/
Orario spettacoli: In scena dal martedì al sabato ore 21 e la domenica ore 18
Prezzo biglietti: 15 – 12 –8 euro
[Carlo Dutto]

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