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Acciaio

Pubblicato il 15 novembre 2012 da Simone Isola
VOTO:


Acciaio

Non poche erano le attese per Acciaio di Stefano Mordini. C’è alle spalle l’omonimo romanzo di successo di Silvia Avallone, che disegna una provincia toscana cupa e disperata, lontana anni luce dalle idilliache e solari rappresentazioni dei comici e di tanta commedia italiana. Le storie si svolgono infatti all’interno di enormi palazzi popolari di Piombino, in cui vivono per lo più le famiglie dei lavoratori delle acciaierie. C’è dunque la solitudine di alcuni personaggi e il loro diverso modo di affrontare la frustazione, il tutto filtrato dagli occhi delle giovani Anna e dell’amica Francesca e dal profondo sentimento che nutrono l’una per l’altra. C’è Alessio, che cerca solo di avere un’esistenza senza problemi e la possibilità di farsi una famiglia. Elena, che non riesce a staccarsi dal suo amore giovanile. Anna e Francesca no, loro non vogliono rimanere a Piombino, sognano la fuga da una quotidianità che sentono di subire. C’è un ambiente, quello operaio, rappresentato con toni grigi, e la fabbrica come un luogo inospitale, un mostro di fuoco e fuliggine che condiziona completamente le vite delle persone che vi lavorano. A rendere vivi questi elementi c’è poi il regista, Stefano Mordini, attento al tema della provincia italiana e delle inquietudini che l’attraversano (non a caso il suo film d’esordio si intitola Provincia meccanica). Insomma gli elementi d’interesse sono molti e tutti validi. Il risultato del film è contrastante, luci e ombre come se la materia trattata passi in sordina, appiattita da una voluta rarefazione narrativa che però non rende il dramma degli avvenimenti con il giusto peso. La ruvidezza del libro della Avallone è alleggerita, Mordini preferisce evocare e non mostrare i sentimenti dei personaggi, che restano in alcuni momenti volutamente oscuri, indecifrabili. Il baricentro del racconto diventa dunque l’adolescenza, scevra però dagli accenni più diretti alla scopertà della sessualità (presenti nel libro). Lo stile registico è molto diretto, attendo ad evitare punte drammatiche “forti”. Non sempre le scelte operate sul racconto e sullo stile lasciano il segno, ma nel complesso il film ha il merito di avvicinarsi a temi già visti con lucidità e delicatezza. Un plauso va senz’altro alla fotografia del compianto Onorato, perfetta nell’illuminare questa Toscana oscura, con spiagge che sono solo sabbia e sterpi tra i quali affiora ogni tanto qualche relitto industriale, segni del predominio dell’uomo, interiormente sempre più fragile e frustrato, sulla natura.


CAST & CREDITS

(Acciaio) Regia: Stefano Mordini; sceneggiatura: Giulia Calenda, Stefano Mordini, Silvia Avallone, tratto dal romanzo Acciaio di Silvia Avallone; fotografia: Marco Onorato; montaggio: Marco Spoletini, Jacopo Quadri; interpreti: Michele Riondino, Vittoria Puccini, Matilde Giannini, Anna Bellezza; produzione: Palomar, Rai Cinema; distribuzione: 01; origine: Italia, 2012; durata: 95’.


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