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Adaline - L’eterna giovinezza

Pubblicato il 23 aprile 2015 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


Adaline - L'eterna giovinezza

E’ possibile vivere senza invecchiare, godere della vita, amare, imprigionati nella paradossale consapevolezza di non poter progettare il proprio futuro? E’ questo il nucleo centrale attorno al quale si dipanano le vicende di Adaline (interpretata da Blake Lively, la star di quel Gossip girl che tanto ha entusiasmato le adolescenti di tutto il mondo), che smette miracolosamente di invecchiare all’età di ventinove anni, dopo essere stata vittima di un misterioso incidente d’auto. Nell’arco di più di un secolo, l’affascinante Adaline vive una vita piena di sogno, incredulità, calde notti di passione e amori sfuggenti, altresì costretta a vivere senza mai mettere radici in uno stesso luogo per un tempo considerevole. Ma davvero la felicità si nasconde nell’opportunità di poter osservare il mondo per sempre con gli occhi di una giovane donna? Adaline – L’eterna giovinezza, diretto dal poco più che trentenne Lee Toland Krieger, si incastona alla perfezione nel filone romance, strizzando obbligatoriamente l’occhio al genere melò. Purtroppo, nonostante un’idea di base accattivante, seppur non originale, l’evoluzione della narrazione, a partire quasi da un incipit in medias res, sfocia troppo in fretta in rigagnoli solcati fino alla nausea: giocando quel tanto che basta con un montaggio trapuntato di flashback, Krieger non riesce mai (tranne in un’unica occasione) a costruire situazioni pregne di un certo grado di drammaticità (quella emotiva, si intende), lasciandosi cullare colpevolmente dalla marea di clichè a cui lo spettatore è costretto ad assistere. Non c’è quasi mai una svolta inattesa, non esiste possibilità di raggiungere una certa empatia con la protagonista Adeline, se non durante la prima crisi sentimentale, che non farà altro che ripetersi come una nenia per tutto il film, relegando la figura di Blake Lively, mai virtuosa nell’interpretazione, ma consapevole di attirare comunque le attenzioni dello spettatore grazie all’incanto della sua bellezza, in una prigione di emozioni che si riciclano minuto dopo minuto, in maniera a volte insopportabile. E proprio su questo aspetto si inceppano gli ingranaggi della pellicola, nell’estrema dilatazione della tensione (sentimentale) drammatica: in questo modo Adeline – L’eterna giovinezza si trasforma in telenovela, accantonando pian piano quel tocco di magia e mistero su cui Krieger avrebbe dovuto calcare maggiormente la mano per riuscire a sondare l’animo dei personaggi da lui creati con maggiore accuratezza, non utilizzandolo in modo sciatto solo per salire e scendere con ripetizione sull’altalentante idillio-crisi d’amore dei protagonisti. Così si distrugge quel senso di ineffabilità maggiormente più incisivo durante la prima parte del film. Ed è un vero peccato che non si riesca a far leva con sufficenza anche sull’impatto emotivo di un ambiente per lunghi tratti metropolitano, quindi dispersivo e caotico. Il secondo punto debole che sfalda l’interesse dello spettatore risiede nella sconvolgente piattezza di una sceneggiatura che, avendo la possibilità di spingere l’azione all’interno di un arco temporale notevole, quindi potenzialmente ricco di spunti, si abbandona senza resistenza tra le braccia del caso, dell’imprevedibilità delle piccole cose, lasciando intendere (con scarsa furbizia) quanto il mondo sia, in realtà, davvero piccolo, ma colpevolemente piccolo per guadagnare l’apprezzamento di chi ricerca il vero significato racchiuso nel cuore di una storia. Alla fine tutto si risolve nella maniera che lo spettatore aveva già previsto durante le battute iniziali e nemmeno l’apporto di un senatore di Hollywood del calibro di Harrison Ford (il suo personaggio rappresenta l’unico vero cardine ben oliato del film) è sufficiente per alzare verso vette di decente qualità il vortice sentimentale confezionato da Krieger. Stavolta l’amore non è bastato a suscitare emozioni. Perchè, si sa, non c’è vero amore senza sentimenti genuini.


CAST & CREDITS

(The age of Adaline); Regia: Lee Toland Krieger; sceneggiatura: J. Mills Goodloe, Salvador Paskowitz; fotografia: David Lanzenberg; montaggio: Melissa Kent; musica: Rob Simonsen; interpreti: Blake Lively, Harrison Ford, Michiel Huisman, Ellen Burstyn; produzione: Lakeshore Entertainment, Sidney Kimmel Entertainment, Sierra/Affinity; distribuzione: Eagle Pictures; origine: U.S.A., 2015; durata: 109’


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