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Addio a Omar Sharif, il divo egiziano entrato nella storia del cinema

Pubblicato il 11 luglio 2015 da Antonio Napolitano


Addio a Omar Sharif, il divo egiziano entrato nella storia del cinema

Se ne è andato a 83 anni, stroncato da un infarto, il grande Omar Sharif. Malato negli ultimi anni di Alzheimer, motivo per cui aveva abbandonato le luci dello spettacolo e non presenziava più nemmeno ai festival, ci lascia uno dei più grandi divi del secolo scorso. Bello, intenso, affascinante, gentleman, l’attore egiziano in pochi anni ha riscosso grande fama che lo ha fatto conoscere e amare in tutto il mondo. Nato ad Alessandria d’Egitto, figlio di immigrati libanesi, esordì nel 1953 con il film egiziano The Blazing Sun di Yusuf Shanin, interpretando in Egitto ventuno film in dieci anni, prima di trovare la fama internazionale grazie a David Lean che lo volle per il ruolo dello sceriffo arabo Alì ibn al-Kharīsh in Lawrence d’Arabia (1962), film che gli valse un Golden Globe e una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. Successive furono le partecipazioni ad altri grandi film, uno su tutti Il dottor Zivago (1965) sempre di David Lean, che gli valse un altro Golden Globe come miglior attore protagonista, C’era una volta, favola napoletana diretta da Francesco Rosi con una splendida Sophia Loren oppure Funny Girl, esordio al cinema della cantante Barbra Streisand, uno dei suoi grandi amori nella vita privata. L’amore per le donne è stata una delle grandi passioni di Omar Sharif, che per la prima moglie, la star egiziana Famen Hamama, si convertì all’islamismo. L’altra grande passione oltre al cinema, ma che gli ha dato quasi la stessa notorietà internazionale, è stato il gioco del bridge a cui si è dedicato scrivendo anche diversi libri e vedendosi addirittura intitolato un apposito gioco per computer.

Nei prossimi giorni commemoreremo Omar Sharif con un ricordo approfondito nella nostra sezione Frame.


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