X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Alì ha gli occhi azzurri

Pubblicato il 15 novembre 2012 da Antonio Valerio Spera
VOTO:


Alì ha gli occhi azzurri

Convince l’opera seconda di Claudio Giovannesi. Alì ha gli occhi azzurri conferma quanto di buono il regista romano ci aveva mostrato in La casa sulle nuvole e nei suoi documentari e partendo proprio da essi, dalle loro tematiche e dai loro protagonisti, costruisce un racconto potente sull’Italia di oggi. Giovannesi si focalizza sul mondo dei preadolescenti e attraverso esso analizza le contraddizioni della società contemporanea, multietnica ma ancora non pienamente multiculturale.
Lo sfondo è la periferia romana, negli ultimi tempi frequente scenografia del cinema italiano (ricordiamo ad esempio l’ottimo Et in terra pax della coppia Botrugno/Coluccini). Per l’esattezza ci troviamo ad Ostia, in inverno, quando il mare fa da cornice malinconica alle esistenze di chi abita lì. Nader è un ragazzo di sedici anni, di origine egiziana ma nato e cresciuto nel nostro paese. Il suo liceo è frequentato da giovani di diverse culture e nazionalità. Il suo migliore amico è Stefano, bulletto un po’ sbandato che gli vuole bene ma lo coinvolge in rapine a mano armata e risse; la sua ragazza è Brigitte, coetanea che frequenta da poco più di un mese. L’atteggiamento di Nader racchiude in sé tutte le contraddizioni della “nuova” società integrata: non accetta il crocefisso in classe ma non rispetta la sua stessa religione (mangia tranquillamente maiale), controlla e protegge ossessivamente la sorella minore da avances maschili ma al contempo non vuole assolutamente sentire i rimproveri della madre perché è innamorata di una ragazza italiana. Così il ragazzo decide di non tornare più a casa e a complicare gli eventi ci si mette anche una rissa in discoteca in cui insieme all’amico accoltella un giovane rumeno. Da quel momento il film entra nel vivo. La narrazione si impreziosisce di una tensione ascendente, di un’angoscia sotterranea costantemente pronta ad esplodere in violenza ma che in realtà rimane sempre strozzata fino a trasformarsi in estrema delusione, amarezza, tristezza, insoddisfazione.

Alì ha gli occhi azzurri colpisce al cuore e allo stomaco. Giovannesi non si stacca mai da personaggi, si muove tra loro, con loro, li accompagna nelle loro lunghe corse e camminate piazzando la macchina a mano sempre vicino ai loro volti. La messa in scena del regista di Fratelli d’Italia risente molto della sua esperienza documentaristica ed in questo caso si tratta di un vero pregio. L’impianto estremamente realistico, ottenuto anche grazie alle splendide e toccanti interpretazioni di tutti gli attori, è infatti la vera forza del film insieme alla splendida fotografia (firmata Ciprì) attenta a rendere cromaticamente le sfumature delle emozioni dei personaggi. Lo spettatore si ritrova completamente immerso nel racconto, emotivamente e intellettualmente. Rimane coinvolto nella tensione dei personaggi e allo stesso si ritrova pronto e in diritto di giudicarli, anche se con difficoltà, anche se coinvolto in prima persona nelle loro stesse contraddizioni.
L’opera seconda di Claudio Giovannesi ci regala un autore in netta crescita, pronto anche a fare il salto di qualità. Un autore capace di fare cinema sociale con la sola forza della narrazione e senza perdersi nel rischio del film a tesi.


CAST & CREDITS

(Alì ha gli occhi azzurri) Regia: Claudio Giovannesi; sceneggiatura: Claudio Giovannesi, Filippo Gravino; fotografia: Daniele Ciprì; montaggio: Giuseppe Trepiccione; musica: Claudio Giovannesi, Andrea Moscianese;interpreti: Nader Sarhan, Stefano Rabatti, Brigitte Apruzzesi, Marian Valenti Adrian, Cesare Hosny Sarhan, Fatima Mouhaseb, Yamina Kacemi, Salha Ramadam, Marco Conidi, Alessandra Roca; produzione: Acaba Produzioni in collaborazione con Rai Cinema; distribuzione: BIM; origine: Italia; durata: 99’.


Enregistrer au format PDF