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Amore 14

Pubblicato il 31 ottobre 2009 da Giampiero Francesca


Amore 14

Ci risiamo. Puntuale come le zanzare d’estate o la festa di Sant’Ippolito a Vetralla ecco uscire nelle sale il nuovo film di Federico Moccia. Uno strano e inquietante fenomeno pare però colpire la produzione del regista romano. Sembra infatti che all’aumentare della sua età diminuisca quella dei suoi protagonisti. Il tempo corre veloce, avran pensato gli autori di Amore 14, e per star al passo con i giovani non ci si può fermare ai quei racconti che sanno di vecchio, stantio. Lasciate perdere i corridoi di liceo, le gare in moto, gli esami di maturità e forse anche (a malincuore) i lucchetti. Quella è roba da matusa. E poi, maturità, che brutta parola. Largo ai giovani. Giovani si, ma a ogni buon conto, facendosi due somme, vista l’età del regista, il numero delle pellicole da lui realizzate in un anno e le generazioni rappresentate col passare delle stagioni, i titoli più probabili per la collezione Moccia 2010 – 2011 saranno “Amore alle elementari” e “A come Amore, B come Bacio, C come Cuore” (son tutti titoli con copyright… chi ha orecchie intenda). Eh si, perché nella sua grande magnanimità il regista romano ha deciso di regalarci una sua pellicola ogni due o tre mesi, giusto per non perdere il ritmo delle sue pubblicazioni editoriali, presentate nelle libreria con la stessa cadenza di riviste come Acqua e Terme, Aerei nella storia, Mio casale o I grandi eroi della vela.

La genesi di Amore 14 fa ormai parte della mitologia di Moccia. Le lettere bagnate di calde lacrime di giovani adolescenti brufolose e bruttine che trovano conforto nelle immagini e nelle parole del maestro del cinema per teenager. Come fa infatti, la suddetta quattordicenne, a non immedesimarsi in una modella diciottenne, senza neanche una pustoletta? Ah, la magia del cinema. Eppure, una cosa in comune con tutte, ma proprio tutte le adolescenti Carolina (detta Caro), la protagonista del film, ce l’ha. Uno spiacevole difetto di pronuncia, comunemente noto come erre moscia. Ecco, ora si che la povera ragazza della lettera può trovare un suo vero alter ego. Sarà per questo che l’intero film ha come sottofondo la voce narrate della bella Caro e la sua erre moscia?

Non resta a questo punto che un doveroso, devoto inchino alla TIM (in realtà stiamo rosicando all’idea di non far parte della tribù), alla Algida e a tutte quelle marche che splendidamente campeggiano nel film. Altro che Levi Strauss in Ritorno al Futuro, questo è product placement. E un grosso evviva alle amiche con la carta di credito platinum (meglio ancora se black) che ti portano da Amore a rifarti il guardaroba, ti regalano un cellulare se lo perdi e ti aprono le porte dei migliori locali di Roma. Quelle sì che son vere amiche. Alla faccia di tutte le Blair di Gossip Girl e dell’intero Upper east side di New York, il glamour è ancora roba nostra. I giovani son ancora roba di Moccia.


CAST & CREDITS

(Amore 14) Regia: Federico Moccia; sceneggiatura: Federico Moccia, Luca Infascelli, Chiara Barzini; fotografia: Marcello Montarsi; montaggio: Patrizio Marone; musica: Fabrizio Bondi; interpreti: Veronica Olivier (Carolina), Beatrice Flammini (AlisFlavia Roberto (Clod), Raniero Monaco Di Lapio (Rusty James), Giuseppe Maggio(Massi); produzione: LOTUS PRODUCTION; distribuzione: Medusa; origine: Italia, 2009; durata: 95’


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