X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Angéle e Tony

Pubblicato il 28 aprile 2011 da Giampiero Francesca


Angéle e Tony

Un piccolo villaggio di pescatori in Normandia, le giornate tutte uguali, la fatica della pesca, i pranzi, le cene, l’attesa per il giorno di festa. E’ questa la vita di Tony, onesto uomo di mare stanco di affrontare la vita così come affronta il mare: solo. Un’inserzione sul giornale dunque è il caso che porta Angèle, ragazza ribelle con un figlio e un duro passato alle spalle, nel suo porto di casette bianche. Due corpi, due volti, due sguardi profondamente diversi ma uniti dalla stesso desiderio di trovare un po’ di sollievo alle loro solitudini. Alix Delaporte racconta così, nel suo Angéle e Tony, un’umanità buona, pronta a perdonare ed accettare, a comprendere e ad amare.

Non è certo una trama originale quella di Angéle e Tony. Due persone sole, come molte se ne vedono sugli schermi e per le strade delle nostre città. Un incontro fortuito, di quelli tanto cari al cinema francese. I piccoli passi sulla spiaggia di Yohan, il figlio di Angél, che riecheggiano una Nouvelle Vague ormai molto lontana. Non è dunque questa la forza del film ma il pregio di raccontare, con delicatezza e sensibilità, un’umanità gentile. Questa sì è una cosa rara. Assuefatti ai racconti di solitudini e alienazioni, di paure e ipocrisie, stiamo infatti dimenticando quando di positivo e buono possa esserci in un uomo. Tony invece, nel suo corpo da ruvido marinaio, incarna un’umanità pronta ad accogliere e a capire, lontana dalla civiltà cittadina e dalle sue isterie. Un animo dalla forza dirompente in grado di sanare anche quello di chi, come Angéle, pare per sempre corrotto. Per lei è impossibile che l’uomo che le sta davanti, agganciato per caso con un’inserzione, le offra un lavoro, una casa, il ricongiungimento con il proprio figlio, in cambio di niente. E’ incredula quando, nuda di fronte a lui, pronta ad offrirsi come ricompensa ai suoi gesti, le risponde: “Per te fare sesso e come mangiare e dormire”. Per Tony no. Fare sesso non è come mangiare o dormire, non è un’animalesca necessità, un atto di fredda sopravvivenza. E’ qualcosa che ha che fare la parte più profonda del suo animo, del suo cuore. Non si baratta, non si vende. Così come non si vendono fiducia ed altruismo. Ammutolirebbe chiunque davanti ad una forza così, contagerebbe chiunque uno spirito così.

Potrebbe passare per utopico e melenso da questo punto di vista, Angéle e Tony, una storia d’amore troppo lontana dalla vita reale e troppo vicina agli stereotipi di un romanzo rosa. Ma è qui che entra in gioco la mano abile e delicata di Alix Delaporte. Una mano che delinea, in una natura meravigliosa e ammaliante, caratteri tanto realistici da sembrare veri. Non appare nessuna forzatura nelle poche parole di Tony, nessuna finzione nella conversione di Angèle. Come in un quadro ben riuscito, ogni pennellata contribuisce a restituire all’immagine la sua definizione, ai caratteri le loro sfumature. Così, quella che all’apparenza poteva apparire come una pellicola retorica e banale, si trasforma in un lieve racconto di semplici ed essenziali sentimenti. Che serva forse allontanarsi dalle nostre quotidiane frenesie e perdersi nei ritmi monodici di un piccolo villaggio della Normandia, per riuscire a tornare a coglierli?


CAST & CREDITS

(Angéle e Tony) Regia e sceneggiatura: Alix Delaporte; fotografia: Claire Mathon; montaggio: Louise Decelle; interpreti: Clotilde Hesme, Grégory Gadebois, Evelyne Didi, Antoine Couleau; produzione: Lionceau Films; origine: Francia; durata: 87‘.


Enregistrer au format PDF