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Bentornata, estate catodica

Pubblicato il 27 giugno 2007 da Alessia Spagnoli


Bentornata, estate catodica

Ci (ri)siamo. I palinsesti si svuotano, in un colpo solo, di tutti i loro format. Le prime visioni latitano, mentre le repliche impazzano in lungo e in largo. E’ tempo d’estate, anche per la programmazione televisiva. Qui non ci sono previsioni a lungo termine che reggano: il copione va in scena sempre uguale a se stesso, ormai da tempo immemore, e i buchi prodotti dai conduttori in vacanza vengono turati in automatico, coi soliti vecchi sistemi (già: ma da quando è iniziata, tale prassi? Non se ne è, forse, un pò persa l’origine)?
Per qualcuno, invece, è proprio questo il periodo dell’anno maggiormente indicato per riavvicinarsi cautamente a un medium ridivenuto meno belligerante, meno urlato e ‘astioso’.
L’assenza del campionato di calcio, soprattutto, si fa notare, alleggerendo di parecchio la dose di veleni imperversanti nel resto dell’anno (ma il fenomeno è evidentemente slegato dalla dimensione sportiva in quanto tale, ed è, tanto per cambiare, tipicamente italiano). Gli altri sport, a parte quelli su strada, si sa, non vengono ritenuti degni di passaggi televisivi privilegiati ed esiliati su satellite. La prossima estate ci saranno di nuovo le Olimpiadi e gli europei di calcio a tener banco, anche e soprattutto in tv: ma, almeno le prime, dovrebbero saper trasmettere valori sani, almeno in linea teorica. Doping permettendo, naturalmente…
Qualche contenitore culturale si riaffaccia timidamente su un orizzonte ridivenuto ampio, riappropriandosi degli spazi che qualche gara di ballo, o di pattinaggio su ghiaccio, gli aveva improvvidamente soffiato (Superquark). Il panorama generale, tuttavia, non è affatto rose e fiori. L’estate catodica sa fare il pieno di altre amenità, come gli infiniti concorsi di bellezza, o i vari defilée di moda che, chissà perché, non ci facciamo mai mancare…
Arrivederci fiction (si fa per dire, poiché in forma di replica te le ritrovi come prezzemolo di stagione), arrivederci talk e reality-show. L’Ispettore Derrick, Il Tenente Colombo, La Signora in Giallo, Il Commissario Rex, sono già tornati con le loro trecentesime repliche a riempire gli spazi rimasti orfani delle varie rubriche (di viaggi, culinarie ecc… ). Nonostante la patina d’antan di questi eroi – che non possono invecchiare, poiché sono sempre stati canuti, a memoria d’uomo – ci pare che anche qui, la televisione ne guadagni.
Tornano però, al posto delle fiction didattiche, gli angosciosi film-monito sull’immediato futuro dell’uomo, intitolati in varia misura come ‘ciclo alta tensione’, ‘film dossier’, ‘film cronaca’ ecc… quelli sì, in prima tv. La produzione di questo genere particolare pare non attraversare mai fasi di crisi né tantomeno di stanca.

Ma arriviamo alle note più allegre e positive: vengono replicati, fortunatamente, anche i grandi titoli della commedia all’italiana o i film comici. Da qualche anno, si recuperano pure, senza più isolarli a notte fonda, quelli che in un’epoca pre-tarantiniana venivano bollati col poco lusinghiero epiteto di ‘pecorecci’ e ora si ritrovano loro malgrado promossi, col più lusinghiero cartellino di commedia sexy all’italiana, anche a fasce orarie meno ‘punitive’. Banfi, la Fenech, Montagnani, spopolano nelle torride notti targate Mediaset, mentre Totò e Sordi spadroneggiano durante le pigre tarde mattinate e nei primi pomeriggi delle reti RAI. Piccoli ‘eroi normali’ di film dall’aura leggera, che tuttavia sanno aprire squarci a riflessioni assai più profonde di tanti prodotti teoricamente ‘preposti all’uso’. Parlano di un’Italia che si fa rimpiangere anche da chi, allora, neppure c’era.
Nei lavori di rispolvero, spuntano fuori tanti cari vecchi western, film eterni, gli ultra-classici del piccolo schermo (che paradosso! Proprio loro, che lottavano contro il predominio della tv, inventando formati cinematografici sempre più giganteschi). Ed ecco che allora, accanto al Principe Totò, ritorna a percorrere i suoi sentieri selvaggi pure il Duca John Wayne. Sono nobili bizzarri, incoronati a furor di popolo: strani tempi, quelli in cui il carisma delle star aveva ancora poco a che spartire con le ragioni del gossip. Ve li figurate, voi, un Totò o un John Wayne vittime di Corona?
Menzione a parte merita la felice programmazione de La7, del resto sempre attenta ai contenuti proposti, anche in ‘alta stagione’. Ma la trasmissione ‘la valigia dei sogni’ ha un certo non so che di particolarmente apprezzabile proprio in questo periodo dell’anno. Sarà che ti vien voglia di andare a passeggiare negli scenari di quei film, perché dopo averli visti, pensi che vadano anche un po’ vissuti.
E, tuttavia, tra le perle ripescate per rinfrescare quella che si preannuncia come un’altra lunga estate calda, non figurano i soli film. Gli archivi di mamma RAI si aprono e regalano vecchi sketch memorabili e ancora oggi, sorprendentemente, godibili. Walter Chiari, Ugo Tognazzi, Aldo Fabrizi, Franca Valeri e il resto dell’allegra brigata tornano a divertire con le loro scenette mai logore, con la loro comicità raffinata e senza tempo. In tal senso, una delle chicche più apprezzabili del panorama televisivo estivo, è il contenitore di raitre La Superstoria, in cui si riattualizzano interventi di Grillo, Troisi, Guzzanti Corrado e Sabina, Verdone, Aldo, Giovanni e Giacomo ecc… alcuni tra i comici più dotati di generazioni diverse, facendoli dialogare proficuamente con i grandi temi al centro del dibattito oggi. Speriamo venga riproposto anche quest’anno.
Riguardare anche per la centesima volta quei cari vecchi film, come tornare a gustare le gag di questi comici di razza, rimane un appuntamento di puro piacere da rinnovare ogni anno: un’isola felice che emerge dal marasma dilagante tutt’attorno, in cui tanti nuovi ‘contenitori’ di plastica continuano a spuntare, nonostante i (pochi) divieti, inquinandone le acque. Forse bisognerebbe ratificare un protocollo di Kyoto anche per questo…



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