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Black Sea

Pubblicato il 17 aprile 2015 da Annalaura Imperiali
VOTO:


Black Sea

Nelle fitte acque scure del Mar Nero, chiamato così fin dall’antichità per essere stato un evidente esempio di mare inospitale (data la sua salinità pari a circa il 17% e la sua estrema profondità che arriva a toccare i 2212 m), il Capitano Robinson (un grandissimo Jude Law in versione thriller/neo-noir) decide di immergersi accompagnato da un difficile equipaggio, metà russo e metà inglese, per recupere un tesoro che i russi passarono ai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, in un sottomarino sovietico abbandonato negli abissi di un fondale impervio e sabbioso. Durante la traversata e l’imbarco dell’oro che, come accadeva fin dai tempi della tradizione western, porta con sé la sua incontenibile febbre e i suoi conseguenti ed amarissimi dissapori umani, vediamo Robinson, Daniels, Lewis, Mozorov, Fraser e gli altri nel tentativo di convivere con le eterne lotte sociali tra occidentali e russi. Le enormi difficoltà di lingua, di opinioni, di suoni radar, di ansie e di paure di un equipaggio che non ha nulla da perdere e che è disposto a tutto pur di tornare ricchissimo in superficie, sotto gli occhi del mondo, avanzando senza far rumore tra le rocce scagliose delle acque più nere che si conoscano.

Jude Law si conferma un attore eccezionale in grado – a detta dello stesso produttore di Black Sea Steel – di incarnare perfettamente il protagonista di una “storia dei nostri tempi”. “Questi sono uomini abili – dice Steel - eppure nell’economia attuale sono stati lasciati ai margini e giudicati come ormai inutili”. Quasi tutti, come si vede all’inizio del film nel caso del protagonista stesso, sono stati licenziati e lasciati senza un futuro da parte di grandi compagnie navali presso le quali, tempo addietro, rivestivano ruoli da sommergibilisti e sommozzatori di primo livello.

Ogni aspetto tecnico e artistico di Black Sea merita una sua notevole medaglia al valore. La regia è sapientemente costruita in modo agghiacciante e vorticoso, con l’alternanza di movimenti di macchina estremamente veloci e di lenti zoom in avanti giocati sul continuo fuoco/fuori-fuoco sugli sguardi degli uomini dell’equipaggio; la fotografia è brillantemente basata sulla saturazione dei colori, sulla prevalenza delle tonalità calde rispetto a quelle fredde e sull’intensa introduzione di momenti cinematografici governati dal rosso delle luci di emergenza, che partecipano attivamente all’ansietà del plot narrativo del film; la scenografia, con l’aiuto delle tecniche computerizzate più sostanziose nell’attuale panorama della post-produzione cinematografica, può contare dalla sua parte sul raggiungimento di un obiettivo primario: fare in modo che lo spettatore si cali a tal punto nella storia narrata da sentire lo stesso silenzio assordante dei sommozzatori che escono in cerca dell’oro e la stessa paura recondita di un gruppo di uomini costretto a collaborare nelle più difficili condizioni di vita pur di non fare la cosiddetta "morte del topo".

Come Clint Eastwood mostrò tempo fa con il suo celebre Space Cowboys (USA, 2002), i pionieri non sono scomparsi con la conquista del west ma si sono, piuttosto, evoluti. Questi uomini si rendono protagonisti di una tanto nuova quanto più complessa corsa al raggiungimento di una posizione nel mondo in cui viviamo, in cui la necessità di sgomitare tra gli arrivisti e di compiere la propria scalata al potere sulle spalle dei nostri vicini sembra essere l’unica via al traguardo, o se non altro l’unica vincente, offerta dall’universo del capitale umano.


CAST & CREDITS

(Black Sea); Regia: Kevin Macdonald; Soggetto e Sceneggiatura: Dennis Kelly; Fotografia: Christopher Ross, BSC; Montaggio: Justine Wright; Musiche: Ilan Eshkeri; Scenografia: Nick Palmer; Costumi: Natalie Ward; Interpreti: Jude Law (Capitano Robinson), Scoot McNairy (Daniels), Tobias Menzies (Lewis), Grigoriy Dobrygin (Mozorov), Ben Mendelsohn (Fraser); Produzione: Charles Steel, Kevin MacDonald; Distribuzione: Notorious Pictures; Origine: Regno Unito, 2014; Durata: 115’; Webinfo: http://www.focusfeatures.com/black_sea; Proposta di voto: 4 stelle su 5.


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