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Bologna, 27 febbraio: presentazione del libro ’Cravatta a farfalla’ di Eleonora Renda

Pubblicato il 26 febbraio 2014 da Carlo Dutto


Bologna, 27 febbraio: presentazione del libro 'Cravatta a farfalla' di Eleonora Renda

Domani, giovedì 27 febbraio alle ore 18 presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna (sala dello Stabat Mater), presentazione - a ingresso libero - del libro Cravatta a farfalla – La piacevole vita di Eugenio Riccòmini fra bombe, quadri, libri e chiacchiere, di Eleonora Renda, edito da Pendragon. Alla presentazione, oltre all’autrice, saranno presenti e ne discuteranno il protagonista del libro, Eugenio Riccòmini, ma anche Alessandro Castellari e Giuliano Berti Arnoaldi Veli.

La vita del grande storico dell’arte in un racconto che, pagina dopo pagina, compone una biografia avvincente come e più di un romanzo. L’infanzia sotto i bombardamenti, l’incontro con l’arte, le passioni, il lavoro nelle Soprintendenze e nelle Università, le amicizie, la politica, i numerosi viaggi, fino alle affollatissime conferenze in cui ha insegnato ai cittadini bolognesi ad amare e “leggere” i capolavori di ogni tempo.

"L’idea del libro - racconta Eleonora Renda - nasce da un’intervista a Eugenio Riccòmini, grande storico dell’arte bolognese, conosciuto a Bologna, fra le altre cose, soprattutto per il suo ruolo di divulgatore: riempie le sale dei teatri e dei cinema parlando di arte ai cittadini. Io e lui ci conosciamo da più di sei anni e, nonostante la grande differenza di età (lui è del ’36 e io dell’89!) abbiamo un bellissimo rapporto non solo maestro-discepola ma anche di amicizia. Circa due anni fa ho deciso di scrivere qualcosa per mantenere memoria delle tante cose che lui ha da raccontare e che ama sempre condividere con gli altri: non solo tutto il suo bagaglio culturale storico-artistico, ma anche tutte le cose che sa nelle altre discipline che ama e poi i suoi racconti di vita, che hanno attraversato anche importanti avvenimenti storici. Per diversi mesi quindi sono andata a casa sua a registrare i suoi racconti e poi da questa specie di lunghissima intervista ho trascritto e riscritto le sue parole in una forma che definirei a metà fra il romanzo e la testimonianza: una forma narrativa, insomma, in cui però lui continua a comparire anche con la sua voce".


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