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Cafè Lumiere

Pubblicato il 2 settembre 2004 da Mazzino Montinari


Cafè Lumiere

Con la proiezione di Kohi jikou (Café Lumière) del regista cinese - taiwanese Hou Hsiao-Hsien si è chiusa la selezione dei film in concorso alla sessantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un film difficile, tra i candidati al FIPRESCI, difficilmente a qualche altro premio.
Hou Hsiao-Hsien è un autore che concede al pubblico il tempo della visione. Per alcuni può sembrare niente e invece è molto, se non tutto. Lo spettatore abituato ai videoclip e ai ritmi travolgenti di certo cinema alla moda, con Hou Hsiao-Hsien riscopre il gusto dell’attesa, del respiro. I tempi dilatati permettono all’occhio di muoversi e di scoprire ciò che in un primo momento appare solo in lontananza come qualcosa di trascurabile. Gli oggetti inanimati sembrano prendere vita, i rumori si trasformano in una vera e propria colonna sonora. Ciò che è fuori fuoco si mette a fuoco. Il campo visivo viene esplorato a fondo e quello che rimane fuori campo può e deve essere immaginato.
Le vicende di Yoko, la protagonista di Kohi jikou, passano in secondo piano rispetto ai quadri, all’insieme ricco di dettagli. Quello che Hou Hsiao-Hsien mostra sono frammenti di vita, di piccole cose come andare al Caffè o in libreria, e di momenti più importanti come quando Yoko dice ai propri genitori di essere rimasta in cinta e di voler tenere il bambino da sola.
Dedicato esplicitamente al maestro giapponese Ozu (l’occasione è il centenario dalla nascita), Kohi jikou è paradossalmente un film “politico” più di altri che magari fanno riferimenti diretti alle questioni più scottanti del momento. La lezione di Hou Hsiao-Hsien in un’epoca buia come quella odierna è che ognuno di noi ha l’obbligo di osservare e perlustrare il reale, ciò che è di fronte ma anche ciò che resta fuori campo. Il cinema in tal senso non è in grado di poter mostrare tutto, ma può spingere lo spettatore a immaginare oltre i limiti dell’inquadratura. Una sfida politica all’oscurantismo integralista che sta avvolgendo questo sventurato pianeta. Una scommessa a saper e voler vedere.

[settembre 2004]

Cast & Credits:

regia: Hou Hsiao-Hsien; sceneggiatura: Hou Hsiao-Hsien, Chu T’ien-wen; fotografia: Lee Ping-Bing; scenografia: Tashiharu Aida; montaggio: Liao Ching-Sung; suono: Tu Duu-Chih; costumi: Kazumi Hoshino, Yoji Yamada; interpreti: Yo Hitoto, Tadanobu Asano, Masato Hagiwara, Kimiko Yo; produttore: Hideshi Miyajima, Fumiko Osaka, Liao Ching-Sung, Ichiro Yamamoto; produzione: Shochiku Co., The Asahi Shimbun, Sumimoto, Eisei Gekijo, IMAGICA; durata: 104’; origine: Giappone 2004.

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