Camilleri Ciak

Sembra strano, ma nessun libro di Andrea Calogero Camilleri era mai stato affrontato prima al cinema. Tutti i lavori dello scrittore di Porto Empedocle, fautore della divulgazione del lavoro di Beckett in Italia, sono stati finora infatti - pur in maniera eccellente - fagocitati dalle produzioni del piccolo schermo o riversati sulle ribalte dei migliori e rinomati teatri. A detenere il record di primo film al cinema da un libro dello scrittore-autore-sceneggiatore, il film La scomparsa di Patò , tratto dal grande successo letterario omonimo (oltre un milione di copie) del creatore del Commissario Montalbano...
Partiranno quindi il prossimo 1° febbraio le riprese in Sicilia, nella ormai celebre “Vigata” dello scrittore - tra Naro, Agrigento, la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi di Porto Empedocle, per la regia di Rocco Mortelliti, suocero nella vita di Camilleri e già fautore della trasposizione al cinema da un suo soggetto di La strategia della maschera.
Il film, cosceneggiato anche dallo stesso Mortelliti e da Maurizio Nichetti, sarà interpretato da Nino Frassica, Maurizio Casagrande, Neri Marcoré (nel ruolo di Patò), Alessandra Mortelliti, Gilberto Idonea, Flavio Bucci, Simona Marchini, Danilo Formaggia e parteciperà al cast anche Roberto Herlitzka. La fotografia è di Tommaso Borgstrom, le scene di Biagio Fersini, i costumi di Paola Marchesin, il montaggio di Marzia Mete, le musiche di Paola Ghigo.
La storia del film Sicilia. Vigata 1890. Venerdì Santo. Nella piazza del paese viene messo in scena il "Mortorio" ossia la Passione di Cristo, nella quale l’integerrimo e irreprensibile ragioniere di banca Antonio Patò, interpreta la parte di Giuda. La rappresentazione giunge all’acme con l’impiccagione di Giuda-Patò che, accompagnato dagli improperi degli spettatori, cade in una apposita botola. Ma alla fine della spettacolo Patò sembra scomparso. Nel suo camerino non si trovano né i suoi abiti né il costume di scena. Su un muro di Vigata qualche giorno dopo compare una scritta "Murì Patò o s’ammucciò (si nascose)?". La Pubblica Sicurezza nella figura del delegato Ernesto Bellavia e i Reali Carabinieri nella figura del maresciallo Paolo Giummaro entrano in competizione e si ostacolono nelle indagini. Si insinuano ipotesi: una qualche irregolarità nella conduzione della banca? Una perdita di memoria dovuta alla caduta nella botola? Un qualche complotto mafioso? Attraverso le indagini, gli interrogatori e una serie di flashback che danno vita a un caleidoscopo di personaggi, costumi e malcostumi estremamente attuali, si delinea un quadro sorprendente e inaspettato della Sicilia e dell’Italia intera.
[Carlo Dutto]

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