Capalbio Cinema: i premi, Bellocchio, Costanzo e una Moleskine speciale

Si è chiusa all’insegna dell’Utopia domenica 11 ottobre, la XVI Edizione di Capalbio Cinema ISFF diretto da Tommaso Mottola e organizzato da Associazione 3d con la collaborazione di Mediateca Regionale Toscana Film Commission, che ha visto la riapertura – grazie all’amministrazione comunale - del Cinema Tirreno a Borgo Carige – nuova sede del Festival. Nella foto in alto, l’edizione speciale per Capalbio Cinema dell’agenda Moleskine, la mitica agenda utilizzata da Bruce Chatwin e Picasso, già edita in versione speciale per il Tribeca Film Festival.
I cortometraggi vincitori del XVI Concorso Internazionale: due premi, Miglior Film e Miglior Fotografia, a Slavar di David Aronowitsch (Svezia): l’odissea di due tra le migliaia di bambini dalla loro cattura, durante la guerra civile in Sudan, fino alla loro liberazione grazie alla organizzazione CEAWC. Miglior Regia a Ralph di Ralph Winckler (Regno Unito), che dipinge le ferite del primo amore adolescenziale.
La giuria ha poi assegnato tre Menzioni Speciali a: Paul Rondin est... Paul Rondin di Frédérick Vin (Francia), A Film From My Parish - 6 Farms di Tony Donoghue (Irlanda) e a Spider di Nash Edgerton (Australia).
Il premio “La Stella di Capalbio”, di nuova istituzione e dedicato alla fondatrice della manifestazione, Stella Leonetti, è stato consegnato a Michela Cescon, quale migliore protagonista dell’anno.
Le quattro giornate del festival che hanno visto la presenza di alcuni tra i protagonisti del nostro cinema come Michele Alhaique, Valentina Cervi, Michela Cescon, Pappi Corsicato, Roberto Faenza, Iaia Forte, Adriano Giannini, Pippo Delbono, Francesco Patierno, Paolo Sassanelli, Maria Sole Tognazzi, hanno seguito un percorso tra memoria, presente, futuro e utopia del cinema, che si è concluso domenica 11 con l’incontro tra Marco Bellocchio e Saverio Costanzo, sul tema dell’utopia ieri e oggi,curato dal presidente del Sngci Laura Delli Colli.
Il cinema tra arte e industria e l’artista tra illusione e realtà, sono stati i temi principali al centro dell’incontro che si è svolto davanti a un numeroso pubblico con interventi accesi e partecipati della sala. Da Pippo Delbono, a Edoardo Bruno e Giancarlo Bosetti, fino a Michele Placido che, contrariamente al suo carattere, ha ribadito “come, prima di essere sogno e illusione, l’utopia è realtà, anzi industria capace di rispondere alle diverse esigenze sia culturali sia produttive dei nostri tempi”.
Bellocchio e Costanzo, due generazioni diverse, entrambe caratterizzate da una visione controcorrente dell’opera cinematografica e della sua missione ultima, hanno affrontato il tema dell’utopia attingendo alla propria esperienza artistica e alla propria educazione cinematografica con differenze di lettura che, secondo Bellocchio, “non possono essere identificate come contraddizioni”
In particolare per il regista de “I pugni in tasca”, l’utopia non deve significare disperazione ma trasformazione, ovvero deve “sottintendere una visione concreta e quindi disperata illusione”. Per Bellocchio “Utopia è una parola inventata da Tommaso Moro ed è un topos. Un non-luogo. Il cinema invece è qualcosa di concreto”.
Saverio Costanzo, che ha affermato di essersi ispirato all’opera di Bellocchio fin dal suo primo film, ha sottolineato come sia fondamentale e necessario “nella fase creativa di un’opera cinematografica il desiderio di trasporre in una visione ‘concreta’ il proprio essere e le proprie ambizioni”.
A Marco Bellocchio il Festival ha anche dedicato un omaggio con una selezione dei suoi corti e mediometraggi, mentre il Sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori, gli ha consegnato lo stemma della Città.
Ha chiuso l’ultima giornata del Festival Michele Placido che ha introdotto Il grande sogno. “Con Capalbio Cinema abbiamo voluto dare il primo impulso e abbiamo cercato di muovere i primi passi per la riapertura del Cinema Tirreno – ha dichiarato il direttore artistico Tommaso Mottola - con l’auspicio che presto possa ritornare a essere un punto di riferimento per i cinefili e per gli spettatori della zona”.
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