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Collateral beauty

Pubblicato il 12 gennaio 2017 da Monia Manzo
VOTO:


Collateral beauty

"Bellezza collaterale": una definizione poco comune, ma calzante per quel che riguarda l’ultimo film firmato da David Frankel, un’opera senz’altro rischiosa dal momento che affronta temi come la perdita/morte delle persone care, l’amore e l’impietosità dello scorrere del tempo.
D’impatto, la prima cosa che si pensa è che la sceneggiatura (a firma di Allan Loeb) non sia troppo pregnante e, almeno per tutte le prime scene, si ha l’impressione che l’unica giustificazione per essere indulgenti sia solo il clima natalizio durante il quale il film è uscito.
Poi, lentamente, man mano che la proiezione avanza, si comimcia a rivalutare il tutto e i dubbi finiscono per concentrarsi solo su alcune ingenuità che fanno la differenza con altri film meno mielosi, ma forse anche più artefatti. Si finisce quindi per apprezzare Collateral beauty per essere stato in grado di affrontare con molta umanità i suoi temi.
Indubbiamente il film ha dalla sua parte un cast d’eccezione che vede schierati divi come: Edward Norton, Kate Winslet, Helen Mirren, Keira Nightly e Will Smith.
Howard (Will Smith) è un uomo disperato, profondamente distrutto dalla morte della sua unica bambina. Tutto gli sembra ormai perduto, quando i suoi colleghi nonché amici decidono di aiutarlo mettendo in scena intorno a lui, ignaro, una sorta di mistery play del teatro medievale i cui personaggi sono tre entità, Tempo, Amore e Morte cui l’uomo aveva scritto tre lettere per lamentare loro come avessero disatteso ogni sua aspettativa sulla vita.

È Whit (Edward Norton), un pubblicitario rampante ad ideare tutto il piano: si imbatte in una bella attrice (Keira Nightly) durante un provino per una delle loro pubblicità, la segue, affascinato dalla personalità della ragazza, fino ad arrivare in un teatro di Broadway, dove sta provando uno spettacolo e lì gli viene in mente di proporre a tutta la compagnia di interpretare, come nella letteratura medievale inglese le figure di Morte, Tempo e Amore per poter riportare Edward alla realtà, dalla quale sfuggiva continuamente, tralasciando soprattutto l’operazione di vendita alla quale invece gli altri soci tenevano particolarmente, visto che gli erano stati offerti ben 15 milioni di dollari.

Il trucco per convincere Howard è quello di riprendere gli incontri con i tre attori, e poi mostrargliegli dopo averne cancellato le presenze... Alla fine come avevamo intuito sin dall’inizio -"tutto è bene ciò che finisce bene"-, l’amore, la vita e l’amicizia riescono a trionfare su tutto: sul dolore di Howard, che non riusciva a pronunciare nemmeno più il nome della figlia e trattava la moglie (almeno così si evince dal film) come una donna qualsiasi in un gruppo di recupero post trauma per perdita, sul buisness più spietato e sul tempo che scorre inesorabilmente.
L’iter morale e spirituale si risolve brillantemente e Howard riesce a recuperare la voglia di amare e vivere.
L’ultima scena si svolge in un idilliaco Central Park: Morte, Amore e Tempo stanno a guardare dall’alto di uno dei graziosi ponti del parco Howard mani nella mano con Madeleine sua moglie.
La bellezza collaterale della vita è lì, nel parco più metropolitano del mondo.


CAST & CREDITS

(Collatral Beauty) Regia: David Frankel ; sceneggiatura: Allan Loeb; fotografia: Maryse Alberti; montaggio: Andrew Marcus; musica: Teodore Shapiro ; scenografia: Kara Zeigon ; interpreti: (Kate Winslet), (Helen Mirren), (Will Smith), (Edward Norton); produzione: ; distribuzione: ; origine: USA ; durata:97’


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