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Come un tuono

Pubblicato il 15 maggio 2013 da Vincenzo Libonati
VOTO:


Come un tuono

In Italia accade assai spesso ai titoli dei film o meglio le traduzioni che ne vengono fatte, di non avere aderenza con ciò che viene poi narrato nella pellicola. Un esempio recente è Eternal Sunshine of the Spotless Mind, che diventa Se mi lasci ti cancello solo per citarne uno dei più famosi e orrendi, ma l’elenco sarebbe lungo.
Nel caso specifico The Place Beyond the Pines viene tradotto in Come un tuono. Questo titolo, prodotto dalla mente di chissà quale traduttore che sarebbe meglio definire tradittore, con il contenuto del film non c’entra nulla.
Il trailer non è da meno, vengono privilegiate immagini roboanti di folli corse in moto; inseguimenti, rapine e pallottole vaganti, tanto da dare l’idea che si tratti di un film d’azione o come lo ha definito qualche critico astratto un thriller.

Nel film invece c’è una storia molto intensa e corposa. Una storia articolata e ben narrata, portata avanti con rigore e parsimonia, centellinata una goccia per volta, come se fosse una medicina. Inquadrature delicate e movimentate quanto basta, grazie ad un sapiente uso della stedycam restituiscono il senso di verità dei fotogrammi. Una storia così bella e ben costruita che se fosse finita lì in un paio di occasioni, nessuno avrebbe avuto da ridire. Certo riassumerla la danneggia; non si può riassumere una melodia.

In breve il primo perno su cui ruota è la nascita di un bambino, figlio di una notte d’amore fra Luke e Romina; rispettivamente Ryan Gosling e Eva Mendes, che dividono oltre al set anche la vita privata. Luke è un motociclista da fiere di paese in giro per la provincia americana che decide di fermarsi per stare vicino a suo figlio.

Seguendo il flusso del destino la storia passa in mano ad Avery Cross (Bradley Cooper). Destino che Cross ha già nel nome visto che Luke guida una moto da cross. Un altro passaggio di testimone fa virare la storia verso i figli dei protagonisti precedenti, con uno scarto temporale di quindici anni. Una serie di colpi di scena e passaggi che mettono in luce la maturità del regista in grado di citare ed omaggiare Hitchock dando senso ad un climax ormai maturo.

Cianfrance però non forza la mano, viene risparmiato il tono da arrivano i nostri che sembra crearsi, ma per una volta non arrivano i nostri, se ne stanno a casa e il film si risolve con originalità.

La colonna sonora è calibrata e montata benissimo, con i giusti accenti, seguendo il battere e il levare delle immagini in perfetto sincrono. Il suono segue il ritmo delle immagini e non viceversa.
Se Gosling registra un’interpretazione attenta e decisa, Eva Mendes fa soprattutto scenografia, per il resto si guadagna la paga. Cooper è molto bravo senza strafare: convince e lascia il segno. Il giovane Emory Cohen che interpreta AJ, il figlio di Cross, rende bene l’antipatia del suo personaggio.
Discorso a parte merita Dane DeHaan, nel ruolo di Jason il figlio di Luke e Romina da grande, che è straordinario, un James Dean moderno e con uno sguardo intenso e magnetico. Capace di riempire la scena da solo. Nel finale fa tenere il fiato dentro ai polmoni per un pezzo, prima di decidere come andrà a finire.

Alcune inquadrature sono da manuale del cinema, fuori da schemi consueti. Come quando un inquietante Deluca (Ray Liotta) parla a Cross seduto nell’abitacolo della sua vettura minacciandolo col solo movimento delle pupille. Si scorge appena il contorno del suo viso, ma la tensione sale sullo schermo e scende in sala come una cortina pesante, il respiro si fa denso, siamo a quasi tre quarti del film, che forse sta per iniziare solo ora.


CAST & CREDITS

(The Place Beyond the Pines) Regia: Derek Cianfrance; sceneggiatura: Derek Cianfrance, Ben Coccio, Darius Marder; fotografia: Sean Bobbitt; montaggio: Jim Helton, Ron Patane; musica: Mike Patton; scenografia: Jasmine Ballou; interpreti: Ryan Gosling (Luke), Eva Mendes (Romina), Bradley Cooper (Avery), Ray Liotta (Deluca); produzione: Focus Features; distribuzione: Eagle Films; origine: Stati Uniti; durata: 140’.


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