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Cosa voglio di più

Pubblicato il 30 aprile 2010 da Donato Guida


Cosa voglio di più

"Il film nasce dall’idea di affrontare il racconto di una passione d’amore nel modo più diretto possibile, seguendo i personaggi nel loro percorso emotivo, nella verità di ogni attimo. Tutto è cominciato quando una mia amica impiegata mi ha raccontato il momento che stava vivendo: per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare l’idea di un film”. Con queste parole Silvio Soldini presenta la sua ultima fatica: Cosa voglio di più.
L’opera narra la storia di Anna (Alba Rohrwacher) e Domenico (Pierfrancesco Favino): lei è un’impiegata d’ufficio che ama la sua famiglia e il suo compagno Alessio (Giuseppe Battiston), col quale vive e ha deciso di avere un figlio; lui è un giovane operaio “tuttofare”, calabrese trapiantato a Milano dall’età di sedici anni, sposato con Miriam (Teresa Saponangelo) e padre di due bambini piccoli. Da quando i due si incontrano scatta in loro una forte passione che li spinge inesorabilmente l’uno verso l’altra. Nasce così un vero e proprio amore clandestino, fatto di bugie, tradimenti, incomprensioni, litigate telefoniche, perdersi/riprendersi; e, ancora, dopo i primi incontri in piccoli bar, ritrovarsi in dei motel a ore per poter scoprire i corpi, i lineamenti, le curve e farsi travolgere da una totale passione amorosa che i due non vivevano da tempo (e non si sa se l’abbiano mai vissuta). Ma come sempre accade in queste situazioni, quando si cerca di nascondere delle grandi situazioni, prima o poi si viene scoperti, soprattutto se le piccole fughe si ripetono spesso e a casa c’è una moglie o un compagno che aspettano il ritorno dei cari. Dopo aver fatto l’eclatante e decisivo passo è difficile (se non impossibile) tornare indietro: la vita dalla quale si tenta di fuggire diviene un meccanismo al quale vengono distrutti gli ingranaggi, portando i due verso una scelta finale che non può essere altro che dolorosa.
Come detto dallo stesso autore, ciò che il film vuole trasmettere è uno squarcio di vita reale e, senza ombra di dubbio, ci è riuscito grazie alla sua tecnica. La macchina da presa pedina ogni momento i protagonisti, li segue passo per passo e li cattura in inquadrature che si fissano sui primi piani dei volti e (soprattutto) sui corpi. Lo spettatore non può fare altro che immergersi totalmente nella storia a cui sta assistendo e, di conseguenza, cercare di entrare nella psicologia di Anna e Domenico, vivere insieme a loro una storia d’amore nata velocemente, ma che non sembra voler terminare presto. Se da un alto Pierfrancesco Favino non stupisce più nell’immedesimazione di un personaggio del tutto nuovo per quel che riguarda la sua ormai vasta galleria (da omosessuale a mafioso romano, passando addirittura per Bartali, l’attore romano riesce a calarsi perfettamente in ogni ruolo che gli viene affidato), stupisce invece vedere come Alba Rohrwacher, una delle migliori giovani attrici nel panorama cinematografico italiano, sia riuscita a mettersi in gioco in un ruolo del tutto nuovo per lei: una donna sensuale, forte, la miccia che innesca l’azione del film; una persona totalmente lontana dai personaggi interpretati finora dall’attrice toscana, la quale è riuscita perfettamente a distruggere un’ultima parete che ancora la costringeva in ruoli costruiti sulla sua figura.
Il film potrebbe dirsi del tutto riuscito, se non fosse per alcune e piccolissime note negative: una per tutte, la mancanza di peso della moglie di Domenico e del compagno di Anna. Una caratterizzazione non riuscita (e, forse, non voluta) che pone i due ai margini della storia. La “rabbia del tradito” non esce mai fuori, e con essa nemmeno lo sconforto o la delusione per quanto accade; l’autore parlava di “vita reale”, ma la vita reale è anche quella di chi la nuova storia d’amore non la sta vivendo, di chi attende a casa l’arrivo dell’amato o dell’amata, per poi scoprire che la passione ha preso il sopravvento. Tutto questo purtroppo non c’è, eliminato per dare maggior spazio possibile ad un amore clandestino che, seppur doloroso per alcuni, è talmente travolgente per gli altri che non hanno (e non vogliono avere) nessuna forza per impedire che il tutto accada.
Piccoli peccati, questi, che comunque non tolgono nulla alla bellezza del film e alla bravura del regista Silvio Soldini.

Vai all’intervista con Silvio Soldini e il cast del film


CAST & CREDITS

(Cosa voglio di più); Regia: Silvio Soldini; soggetto: Doriana Leondeff, Silvio Soldini; sceneggiatura: Doriana Leondeff, Angelo Carbone, Silvio Soldini; fotografia: Ramiro Civita; montaggio: Carlotta Cristiani; musica: Giovanni Venosta; interpreti: Alba Rohrwacher (Anna), Pierfrancesco Favino (Domenico), Giuseppe Battiston (Alessio), Fabio Troiano (Bruno), Teresa Saponangelo (Miriam), Monica Nappo (Chicca), Tatiana Lepore (Bianca), Sergio Solli (suocero di Domenico), Gisella Burinato (zia Ines), Gigio Alberti (Dott. Morini); produzione: Lionello Cerri. Una co-produzione LUMIERE & CO, VEGA FILM, RSI - RADIOTELEVISIONE SVIZZERA; origine: Italia, 2010; durata: 121’


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