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Dal libro ’Quanta stella c’è nel cielo’ il nuovo film di Roberto Faenza, Anita B.

Pubblicato il 15 gennaio 2014 da Carlo Dutto


Dal libro 'Quanta stella c'è nel cielo' il nuovo film di Roberto Faenza, Anita B.

E’ tratto dal romanzo Quanta stella c’è nel cielo, di Edith Bruck, edito da Garzanti Libri (220 pp, 9,90 euro), il nuovo film di Roberto Faenza, Anita B., che sarà nei cinema dal prossimo 16 gennaio. "È stato Furio Colombo a suggerirmi di leggere il libro - ricorda il regista di Marianna Ucria - un po’ mi spaventava una storia così forte. Quando ho finito di leggerlo, ho avuto una crisi di pianto. Mi ha sconvolto".

Quanta stella c’è nel cielo non è un errore, è il primo verso di una ballata amara del giovane Petöfi, grande poeta ungherese. Quei versi sono tra le poche cose che Anita porta con sé, insieme a molti ricordi laceranti.

Anita non ha ancora sedici anni. È una sopravvissuta ai campi. È bella, è sensibile, le prove della vita le hanno tatuato l’anima. Sta fuggendo da un orfanotrofio ungherese per andare a vivere a casa di una zia, Monika. Eli, il giovane cognato di Monika, è venuto a prenderla al confine per accompagnarla nel viaggio in Cecoslovacchia, dove si ritrova clandestina in un mondo ancora in subbuglio. Ma tutto questo a Eli non interessa: lo attira solo il corpo di quella ragazza e già sul treno, affollato di una moltitudine randagia, inizia a insidiarla in un gioco cinico e crudele. Quanta stella c’è nel cielo è un romanzo dai risvolti inattesi. Racconta come si possa tornare dalla morte alla vita. E come, a volte, il cammino per ritrovare la speranza possa seguire trame imprevedibili. Protagonista, intorno ad Anita, è un’umanità dolente, alla ricerca di una nuova esistenza: c’è chi vuole dimenticare e chi vuole ricordare, chi mette radici e chi si imbarca per la terra promessa, chi vuole rifiutare per sempre ogni violenza e chi invece pensa che l’unico dovere è, dopo tutto, imbracciare il fucile per non essere mai più vittima. Edith Bruck offre in queste pagine la storia palpitante di un’epoca cruciale del dopoguerra, quando tutto era in fermento tra mille difficoltà. Un’altissima meditazione sulla speranza, sulla straordinaria forza e fragilità di chi va verso una rinascita. E la grande capacità della Bruck è il risvegliare violente emozioni nel lettore.

Per maggiori informazioni:
Scheda libro sul sito Garzanti


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