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Dietro i candelabri

Pubblicato il 5 dicembre 2013 da Antonio Valerio Spera
VOTO:


Dietro i candelabri

Stiamo ancora aspettando che lasci il cinema. Sono due anni che annuncia il suo ritiro dalle scene - con la felicita’ di molti, considerata la non altissima qualità di alcune sue pellicole degli ultimi tempi - eppure Steven Soderbergh continua a sfornare film. Uno, due all’anno. A quanto pare Dietro i candelabri, sarà effettivamente l’ultimo e poi il nostro Steven si dedicherà solo a televisione e teatro.

Certo, se dovesse lasciare proprio ora sarebbe un peccato, perche’ sembrava davvero aver ritrovato la vena perduta. Con Magic Mike, Effetti collaterali e quest’ultimo lavoro, il regista di Traffic si è mostrato ancora vivo, vitale, creativo, ispirato. Un ottimo narratore, un artigiano del cinema che sa adattarsi a qualunque storia e a qualunque tematica. Con una dote in particolare, questa riscontrabile in tutta la sua filmografia: una capacità notevole di tirare fuori il meglio dai suoi attori. In questo caso Michael Douglas, che ci regala una delle interpretazioni più convincenti della sua carriera, sicuramente la più istrionica, trasformista, fisicamente provante.

Dietro i candelabri è il racconto degli ultimi sei anni di vita dell’eccentrico pianista Liberace, una star negli Stati Uniti negli anni ’70-’80, e della sua storia d’amore con il giovanissimo Scott Thorson. Soderbergh dà il meglio di sé nel tratteggiare i personaggi e nel delineare sullo sfondo il periodo storico, mettendo in evidenza su tutto la nascita di un nuovo divismo, sulla nascente logica dell’apparenza e sull’ostilità e la diffidenza nei confronti dell’omosessualità. Con una narrazione molto lineare, il film scorre senza intoppi. La regia solo nel finale si lascia prendere da un virtuosismo onirico, per il resto dà al racconto il giusto equilibrio tra la sua dimensione sentimentale e quella puramente cronachistica del bio-pic, dando anche la giusta importanza alle perfomance musicali di Liberace e dosando l’ironia leggera ma a tratti anche un po’ cinica e scorretta messa in campo dalla sceneggiatura molto efficace e lineare di Richard Lagravanese. A tratti si sente l’odore del compitino ben fatto, della confezione diligente ma nel complesso Dietro i candelabri funziona, diverte e affascina.

In America il film non ha visto il buio delle sale ma è stato distribuito direttamente in televisione, dove è passato lo scorso 26 maggio sulla HBO. Un peccato, ma se Soderbergh dovesse confermare il suo ritiro dal cinema, ci dovremo abituare a vedere i suoi lavori solo sul piccolo schermo.


CAST & CREDITS

(Behind the Candelabra) Regia: Steven Soderbergh; sceneggiatura: Richard Lagravanese; fotografia: Peter Andrews; montaggio: Marie-Ann Bernard; interpreti: Michael Douglas, Matt Damon, Dan Aykroyd, Scott Pakula, Rob Lowe; produzione: HBO Films; origine: USA; durata: 118’.


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