Ayahuasca, il rampicante del fiume celeste, edito da Spazio Interiore è il resoconto più completo che sia mai stato scritto da un ricercatore sugli effetti e sulla storia dell’uso della liana amazzonica in Sudamerica. Oltre a essere un generoso vademecum utile anche come introduzione all’uso della pianta, la riflessione teorica di Naranjo e il ritmo incalzante del racconto biografico che lascia spazio a volte a digressioni storiche e aneddoti popolari, fanno di questo denso volume un libro di culto per gli indagatori della coscienza. Il testo ripropone la prima ricerca svolta da Naranjo sull’Ayahuasca, scritta nel 1968 e mai pubblicata, e una riflessione più meditata scritta tra Barcellona e l’università di Berkeley nel 2012: una ricerca durata oltre cinquant’anni, impiegati da Claudio Naranjo nello studio delle interconnessioni tra conoscenze ancestrali e psicologia occidentale. Le maglie dei pregiudizi sulle sostanze psicoattive si stanno allentando, facendo in modo che possa finalmente avere una sua dignità uno spazio per le ricerche contenute in questo libro, avvenute dall’interno della cultura indigena stessa, dopo l’esigenza dell’autore di tuffarsi in un’avventura interiore che non sarebbe stata possibile comprendere e vivere fino in fondo con i meri artifici tecnologici della scienza empirica contemporanea. Ciononostante Naranjo mescola in modo sapiente la storia dell’uso della pianta magica tra gli indigeni del Sudamerica (celebrazioni, riti di passaggio, malattie) e i resoconti dei pazienti occidentali con cui si apre il secondo libro: se l’uso dell’Ayahuasca tra le popolazioni indigene del Sudamerica è connaturato alla Vita stessa, in Occidente si apre a fondamentali nuovi usi in psicoterapia, attraverso l’analisi dell’esperienza vissuta. Come scrive Naranjo infatti: «Penso che convenga fare più attenzione all’elaborazione dell’esperienza, invece di cadere nella tentazione di aspettare che la sua mera ripetizione supplisca alla necessità di una sua comprensione profonda e di un’integrazione nella vita».

Ayahuasca, il rampicante del fiume celeste viene pubblicato dalla Casa Editrice Spazio Interiore nella collana Karnak, la stessa che ha ospitato altri due grandi libri per quanto riguarda la riflessione sulla psicotropia: Ayahuasca, la liana degli spiriti, di Walter Menozzi e DMT, la molecola dello spirito, il famosissimo studio di R. Strassman

L’autore
Claudio Naranjo è nato in Cile nel 1932. Medico psichiatra e antropologo è uno dei principali esponenti della terapia della Gestalt e della Psicologia Transpersonale. Ricercatore della Coscienza, ha cercato di integrare tradizione e conoscenza scientifica, ricostruzione storica e analisi antropologica, psicologia e spiritualità. È stato uno dei primi ricercatori nell’ambito dell’Etnobotanica applicata alle piante psicoattive e ha sviluppato una teoria dei tipi psicologici basata sull’Enneagramma, un simbolo esoterico di origine oscura. Ha fondato l’Istituto SAT, una scuola di integrazione psico-spirituale e di auto-conoscenza dedicata ai Cercatori della Verità. È autore di numerosi libri tradotti in tutto il mondo.

L’autore Claudio Naranjo sarà presente il 17 novembre alle ore 18.30 presso il teatro Mongiovino di Roma (via Giovanni Genocchi 15) per la presentazione del libro.

La casa editrice
Spazio Interiore nasce nel 2012 in seno al progetto editoriale di Oltreconfine, una rivista che continua a occuparsi di arte, letteratura e filosofia d’avanguardia attraverso un linguaggio chiaro e una grafica ricercata. I libri della casa editrice Spazio Interiore cercano di essere uno stimolo, un pungolo, un vademecum per chiunque abbia deciso o sia in procinto di intraprendere un percorso di conoscenza di se stesso. Il progetto è caratterizzato dall’intreccio e dalla contaminazione di tecniche, strumenti ed esperienze di risveglio, dall’incontro tra autori già noti e giovani ricercatori, produzioni cartacee e nuove tecnologie.

Per maggiori informazioni:
www.spaziointeriore.com