X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



ESSERE E AVERE

Pubblicato il 13 febbraio 2003 da Giovanni Spagnoletti


ESSERE E AVERE

A Cannes 2002 un posto di primo piano hanno avuto i documentari, o meglio le opere di non-fiction, tra cui ha brillato, oltre alla splendida Chantal Akerman di De l’autre côté, questo film di Nicholas Philibert, documentarista di vaglio che da anni sonda con tenacia e bravura l’anima del suo paese. Être et avoir rappresenta un grande punto d’arrivo nel cammino del filmmaker di Nancy. Lo testimonia non soltanto l’impegno e la lunga preparazione che ha accompagnato il suo lavoro di entomologo (dieci settimane di riprese, sessanta ore di materiale per distillare i cento e passi minuti del montato finale) ma soprattutto l’impressione che il film lascia nello spettatore. Quella appunto di una straordinaria serenità con cui mette sotto osservazione una “classe unica” rurale che raccoglie, guidati da uno stesso maestro, bambini di età differente ma di uno stesso villaggio. E così Philibert ha scovato nel cuore del Massiccio centrale, in un paesino dell’Auvergne, una scuola che è diventata il fulcro del suo documentario. La cui caratteristica precipua sembra quella di essere realizzato con una “hidden camera”, tanto i piccoli protagonisti (cioè la classe dei bambini trai quattro e gli undici anni, supervisionata dal loro maestro) hanno dimenticato, nel corso del tournage, la presenza della macchina da presa. O meglio la hanno interiorizzata tanto da diventare degli attori perfetti (ma inconsci) ognuno con una sua personalità ben precisa. È proprio questo il fascino estremo di Être et avoir, quello di farci scoprire, nel corso della visione, il mondo dell’infanzia con tutte le sue sfaccettature, i suoi amori ed odi in un ritmo sempre più coinvolgente. Alla fine non si vorrebbe lasciare mai questo piccolo spaccato di mondo, pieno di sentimenti e simpatia. Che ad alcuni potrebbe apparire falso, un piccolo idillio costruito - ma al cinema non spetta anche il compito di proporre un mondo migliore? Nell’ambito della foltissima rappresentativa di lingua francese presente all’ultima edizione del Festival cannense, il film di Philibert ha per noi costituito uno dei momenti più alti.

[febbraio 2003]

(Etre et avoir)

regia: Nicholas Philibert fotografia: Katell Djian, Laurent Didier, Nicholas Philibert montaggio: Nicholas Philibert musica: Philippe Hersant produzione: Maia Films origine: Francia 2001 durata: 104’

Enregistrer au format PDF