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Forza Maggiore

Pubblicato il 6 maggio 2015 da Agostino Devastato
VOTO:


Forza Maggiore

Il cinema, quando è Cinema, si lascia guardare con piacere ma, subito dopo, a proiezione terminata, comincia lui a guardare dentro di noi, dentro tutti noi, con una perfidia tale da costringerci alla riflessione.

Forza Maggiore è una di quelle opere che ci scrutano dentro, racconta la vicenda di una famiglia Svedese, Tomas, sua moglie Ebba e i loro due bambini, durante una vacanza sulle Alpi Francesi. Durante un tranquillo pranzo sulla terrazza dell’albergo, una valanga si avvicina minacciosamente fino a quasi travolgere tutto e in una situazione di così chiaro pericolo Tomas reagisce seguendo il suo primordiale istinto di sopravvivenza, fuggendo, non curandosi di sua moglie e dei suoi figli. Questa sua reazione istintiva si sistema come un macigno sul suo matrimonio e il film è il racconto di ciò che sta sotto, che è continuamente pronto ad emergere e che solo le situazioni di pericolo tirano fuori.

La verità è simile ad un cane, che deve restar chiuso in un canile, va ricacciato lì dentro a frustrate dice Il Matto nel Re Lear Shakespeariano, ricordandoci il potenziale distruttivo della verità e nel caso di Tomas, degli istinti. Fuggire davanti ad un pericolo, lasciando soli moglie e figli, è il cedere all’egoismo e il tentativo di ricacciare sotto questa verità, di nasconderla, è un inutile e nocivo gioco, che serve solo ad inquinare sempre di più un rapporto sentimentale. Tomas e Emma sono un uomo e una donna alle prese con una Forza Maggiore, la verità appunto. Entrambi si comportano da uomo e da donna ma quando lui viene meno al suo ruolo la donna non riesce a sopportarlo e lo trascina per le orecchie davanti alla sua verità.

Il regista, ormai affermato talento del cinema Europeo, Ruben Ostlund, riesce nella non facile impresa di raccontare le tensioni e i conflitti interiori più profondi dei suoi personaggi. Forza Maggiore è un film che si avvale di un impianto stilistico e formale di tutto rispetto, ma non si limita a questo compito. Il cinema di Ostlund va oltre la forma, usa la forma, il rigore stilistico per scavare nei suoi personaggi, e in Forza Maggiore il risultato è soddisfacente. Il film ha i giusti ritmi di montaggio, si prende tutto il tempo di cui ha bisogno per permettere alle viscere di Tomas ed Ebba di emergere dagli abissi e in questo Ostlund dimostra grande maestria.

Il regista non rinuncia né alla suspense né all’ironia, non avrebbe mai potuto farlo, in quanto soprattutto l’ironia è ciò che ci permette di osservare i lati oscuri delle persone, in particolare di quelle persone così subalterne ai propri ruoli, come lo sono Tomas ed Ebba. Il percorso narrativo di Forza Maggiore infatti, ci guida verso il decadimento di tali ruoli, lì dove per ruoli si intendono i ruoli sociali di uomo/donna, marito/moglie, padre/madre. Il film prende vita, smette di essere una fredda analisi dei comportamenti umani e comincia a guardare i personaggi con tenerezza, non più con perfidia, e allo stesso modo lo sguardo è rivolto verso ognuno di noi, ricordandoci che, in fondo, siamo solo degli esseri umani.


CAST & CREDITS

(Force Majeure); Regia: Ruben Ostlund; sceneggiatura: Ruben Ostlund; fotografia:Fredrik Wenzel; montaggio:Ruben Ostlund, Jacob Secher Schulsinger; musica: Ola Flottum; interpreti: Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli; produzione: Plattform Produktion AB, Parisenne, Coproduction Office ApS, MOtlys; distribuzione: Teodora Film; origine: Svezia/Danimarca/Francia/Norvegia, 2014; durata:118’;


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