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Fughe e approdi. Ritorno alle Eolie tra cinema e realtà

Pubblicato il 8 aprile 2011 da Giovanna D’Ignazio


Fughe e approdi. Ritorno alle Eolie tra cinema e realtà

Con il suo terzo lungometraggio (che segue I nostri 30 anni: generazioni a confronto del 2004 e Ritorni del 2006) Giovanna Taviani, sostenuta dall’Istituto Luce, rende possibile il “miracolo” di un documentario distribuito nelle sale cinematografiche. La regista propone un poetico e toccante viaggio, tanto personale quanto collettivo, nelle Isole Eolie, su una tartana dalla vela rossa. Immagini contemporanee dei suggestivi paesaggi dell’arcipelago si susseguono a quelle dei documentari della Panaria film degli anni ’40 (Bianche Eolie, Isole di Cenere e Cacciatori di sottomarini) o a Isole di Fuoco (1954) di De Seta. Si fondono con quelle dell’immaginario cinematografico: Stromboli terra di Dio (1949) di Rossellini, Vulcano (1949) di William Dieterle, L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni, La villeggiatura (1973) di Marco Leto, Kaos (1984) di Paolo e Vittorio Taviani, Caro diario (1993) di Nanni Moretti, Il postino (1994) di Michael Radford. Si sovrappongono ai filmini amatoriali girati in quei luoghi durante le vacanze di Giovanna bambina. Al ricordo e alle impressioni personali della Taviani, si uniscono le testimonianze degli abitanti delle isole, che rievocano gli incontri illustri e le emozioni provate durante le riprese con Ingrid Bergman e Anna Magnani, Monica Vitti e Lea Massari (protagoniste del film tv Ritorno a Lisca Bianca di Antonioni, del 1983), Nanni Moretti e Massimo Troisi. Ma sono anche evocati la fuga di Carlo Rosselli, Emilio Lusso e Francesco Fausto Nitti da Lipari, dov’erano confinati in quanto antifascisti, e l’amore tra Edda Ciano Mussolini e “il comunista”. In questo viaggio sospeso tra passato e presente, tra immaginario e realtà, tra personale e collettivo, tra epico e popolare Giovanna è guidata da Figliodoro, il traghettatore della tartana dalla vela rossa, depositario di leggende e verità tramandatesi negli anni a proposito di queste isole dall’atmosfera magica e inquietante.

Fughe e approdi è un documentario lirico ed evocativo che ripercorre di isola in isola un pezzo di storia del cinema italiano e «racconta con le immagini un pezzo di paradiso che non sappiamo di avere o non scopriamo mai abbastanza» afferma giustamente Renzo Rossellini. È inoltre impossibile ignorare quanto detto dall’ironicamente imbarazzato Vittorio Taviani a proposito del lavoro dei figli (Giuliano, il fratello di Giovanna, è autore della colonna sonora): Fughe e approdi «è un buon film perché è fatto di tanti colori che si incontrano, scontrano, intrecciano e fluiscono». Se l’arcipelago delle Eolie ha costituito un luogo particolarmente affascinante dell’immaginario, continua Taviani, Giovanna ha contribuito alla «trasformazione cinematografica di queste isole, oscure per Antonioni, severe per Leto, traslucide per De Seta, puntute, aggressive e aspre per Rossellini» riuscendo a mettere in evidenza «questa capacità del cinema di dare colore alle cose. Ogni colore dà un nuovo contributo all’affresco, e il colore che lega tutti è quello della memoria personale di Giovanna». Un documentario tra ricordo personale e immaginario collettivo che, si spera non rimanga un caso isolato.

Dopo anni di vuoto, la memoria sembra tornare centrale nel cinema contemporaneo, anche in quello italiano, finalmente. Fughe e approdi è un emozionante omaggio alle bellezze culturali e paesaggistiche del paese, senza intenti noiosamente o forzatamente pedagogici, ma che, ci si augura, istilli in chi lo guarda, il desiderio di recuperare la coscienza se non dei traumi, almeno degli orgogli nazionali. Ottima la fotografia, all’altezza dei documentari della National Geographic, sebbene sia evidente, anche dai filmini amatoriali, quanto la bellezza sia connaturata a questi luoghi al di là delle scelte stilistiche e delle inquadrature.


CAST & CREDITS

(id.) Regia: Giovanna Taviani:; fotografia: Duccio Cimatti, Alessandro Ghiara;montaggio: Benni Atria, Luca Gasparini; musica: Giuliano Taviani, Carmelo Travia; montaggio del suono: Stefano Costantini; interpreti: Francesco D’Ambra detto “Figliodoro”, Giovanna Taviani, Adele Turchio, Edoardo Bongiorno, Maria Giuffrè, Caterina Conti, Stefano Cincotta; produzione: Kaos Cinematografica; distribuzione: Cinecittà Luce; origine: Italia; durata: 80’.


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