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Gemma Bovery

Pubblicato il 29 gennaio 2015 da Annalaura Imperiali
VOTO:


Gemma Bovery

Tanto per cominciare, facciamo un tuffo nel passato: è d’obbligo.

Madame Bovary - a volte tradotto in italiano con il titolo La signora Bovary è il primo romanzo di Gustave Flaubert, datato al 1856. Appena pubblicato fu messo sotto inchiesta per "oltraggio alla morale" e dopo l’assoluzione, il 7 febbraio 1857, divenne un best-seller sotto forma di libro nell’aprile del medesimo anno. È oggi considerato uno dei primi esempi di romanzo realista, nonché un vero e proprio cult della letteratura borghese ottocentesca. La trama è imperniata sulla figura della moglie di un ufficiale sanitario, la signora Emma Bovary, che si dà all’adulterio e vive al di sopra delle proprie possibilità per sfuggire alla noia ed alla vacuità della vita di provincia. “Le chef-d’oeuvre” di Flaubert attinge verità dall’arte, nei dettagli e negli schemi nascosti: si sa che l’autore francese, d’altronde, era un perfezionista della scrittura e si vantava di essere alla perenne ricerca de “le mot juste” (la parola giusta). Tra gli altri dati rilevanti a proposito del testo c’è da dire che lo stesso Flaubert si ispirò per il noto finale dell’opera alle vicende realmente accadute di una giovane donna di provincia, Delphine Delamare, del cui suicidio si parlò in un giornale locale nel 1848.

Sulla falsariga di questa rinomata trama letteraria e con l’aiuto di quel famoso sense of humor tutto inglese che contraddistingue la graphic novel di Posy Simmonds, a cui si deve il soggetto del film Gemma Bovery, quest’ultima opera cinematografica di Anne Fontaine cavalca l’onda lunga dell’ironia, o, meglio ancora, del sarcasmo nella misura in cui esso si differenzia dalla sua cugina di primo grado per la componente più amara intrinsecamente contenuta nella sua espressività realistica.

Degni di nota nel film, a tal punto da essere il motivo per cui lo si può consigliare con vigore al pubblico sofisticato e intellettuale che sa ben gradire le commedie francesi d’alto profilo, sono sicuramente l’interpretazione di Fabrice Luchini – vero e proprio mago d’oltralpe della mimica seria in grado di far ridere, come da noi lo è stato, teatralmente parlando, il grande Eduardo De Filippo – e il montaggio, che porta il nome dell’artefice Annette Dutertre – la quale firma con classe il susseguirsi delle scene fino all’apice dell’ironia iconica nel finale, con un grande e velocizzato carrello all’indietro mentre si alza il volume della musica classica, dissacrante in tutta la sua prepotenza.

L’ironia di cui si sta continuando a parlare, in ogni caso, è il vero cavallo di battaglia di Gemma Bovery: l’ironia del protagonista maschile che fa ridere restando serio e che parla col proprio fido compagno a quattro zampe come se fosse umano; l’ironia degli incontri fatali - in tutti i sensi! - della procace e sensuale protagonista femminile, Gemma, alle prese con la lussuria del proprio carattere e della propria vita priva di freni; l’ironia della sorte, che coglie tutti dolcemente e al contempo tristemente perplessi nel finale dal sapore tanto incredibile quanto divertente nella sua voluta e cercata capacità di sdrammatizzare.

In altre parole Gemma Bovery – l’elemento nominale assolutamente non casuale è il punto di partenza dello sviluppo registico del film e anche del meta-linguaggio cinematografico presente al suo interno - è decisamente piacevole: una commedia a suo modo leggera, per chi desidera ridere e sorridere distraendosi – dalla vita quotidiana - e pensando – alla buona letteratura ormai lontana – attraverso il fluire del tempo e dello spazio.


CAST & CREDITS

(Gemma Bovery) Regia: Anne Fontaine; Soggetto: Posy Simmonds; Sceneggiatura: Anne Fontaine, Pascal Bonitzer; Fotografia: Christophe Beaucarne; Montaggio: Annette Dutertre; Musica: Bruno Coulais; Scenografia: Arnaud De Moleron; Costumi: Pascaline Chavanne; Interpreti: Fabrice Luchini (Martin Joubert), Gemma Artenton (Gemma Bovery), Jason Flemyng (Charlie Bovery), Isabelle Candelier (Valérie Joubert), Niels Schneider (Hervé de Bressigny); Produzione: Philippe Carcassonne, Matthieu Tarot; Distribuzione: Officine UBU; Origine: Francia, 2014; Durata: 99’; Web info: http://www.gaumont.fr/fr/film/gemma....


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