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Gli amori folli

Pubblicato il 30 aprile 2010 da Giampiero Francesca


Gli amori folli

Uno scippo, un portafoglio e il destino, che scalza, come herbes folles, le pietre di un selciato altrimenti ordinato. Basta infatti un semplice filo d’erba, insinuato sotto i ciottoli, per crepare la piatta precisione di un bel ciottolato. Un processo inarrestabile che, pian piano, incrinatura dopo incrinatura, si dirama, mandando in frantumi l’intero lastricato. I pranzi in famiglia, il giardinaggio, le scarpe, comprate sempre nello stesso negozio a Parigi, il lavoro sono le pietre che compongono i selciati di Bernard de Bordeaux e Marguerite Muir . Come selciati anche la loro vite ordinate e monotone si possono incrinare ed andare in pezzi per colpa di un piccolo filo d’herbe folle. Tratto dal romanzo L’incident di Christian Gailly, Les Herbes folles di Alain Resnais, mette in scena, con la classe e l’esperienza di un vecchio maestro, il caso e le sue follie.

Illogico e irrazionale eppure matematico e coerente. E’ questa l’alchimia incredibile di Les Herbes folles. Illogico, come il caso che irrompe, sotto forma di portafoglio rosso, e sconvolge, in un’incredibile reazione a catena, la vita di Bernard de Bordeaux e di chi gli sta accanto. Irrazionale, come il modo di reagire insensato di Marguerite Muir, che travolge e si lascia travolgere dallo sconosciuto che ha ritrovato il suo borsellino. Ma al tempo stesso anche matematico, nella sapiente costruzione narrativa, che nasconde, dietro un’apparente casualità, una struttura ferrea, legando, con un fil rouge ivisibile, fatti e personaggi a prima vista inconciliabili. E dunque coerente nel voler raccontare con la logica del caos, l’illogico gioco del nostro destino. Lasciandosi solo apparentemente trasportare dagli eventi Resnais mette in scena i destini di un uomo ed una donna esteriormente soddisfatti dalle proprie vite ma interiormente desiderosi di trovare qualcosa che le stravolga. Un desiderio inconfessabile causa di paure e timidezze, di telefonate interrotte e riposte negate, di trepidazione e silenzi, di attese e sguardi che colpiscono come schiaffi in pieno viso. Una fantasia che però, trasformata in realtà, diviene passione inarrestabile.

Attraverso un solido impianto teatrale Alain Resnais costruisce questa sobria commedia del destino, con lo stile e la classe di un saggio maestro. Il gusto un po’ antico delle dissolvenze in nero, che aprono e chiudono gli atti di questa commedia, degli iridi, vecchio ricordo del cinema che fu, dei trasparenti, che rendono i viaggi in macchina dei protagonisti delle passeggiate in un tempo andato. Quello stile che materializza, come fumetti, i sogni dei protagonisti, espediente efficace per mostrare ciò che, oltre la monotona superficie, si agita nei loro animi. Stile che è amore per il cinema, per le sue musiche ed icone. Stile che sorprende nella scelte di un finale sospeso, imprevedibile, che spiazza ancor di più perché a chiusura di un film così sapientemente e coerentemente costruito. Ma in fondo un racconto sul caso e sui suoi scherzi poteva avere altra fine?


CAST & CREDITS

(Les herbes folles) Regia:Alain Resnais; sceneggiatura: Alex Réval, laurent Herbiet; soggetto: basato sul romanzo di Christian Gailly "L’incident" ; fotografia: Eric Gautier; montaggio: Hervé De Luze; musica: Mark Snow ; interpreti: Mathieu Amalric (Bernard de Bordeaux), Sabine Azéma (Marguerite Muir), Anne Consigny (Suzanne), Emmanuelle Devos (Josépha); produzione: F comme Film ; distribuzione: Bim distribuzione; origine: Francia; durata: 104’


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