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Gli innamorati

Pubblicato il 15 aprile 2016 da Monia Manzo


Gli innamorati

Gli Innamorati di Goldoni con la regia di Andrée Ruth Shammah e prodotto dal Teatro Franco Parenti di Milanoè un raro e prezioso esempio di successo ottenuto attraverso la profonda comprensione e rispetto della drammaturgia di un’opera - che seppur rivisitata e attualizzata- costituisce il reale punto di partenza della creazione artistica a teatro.
L’opera, qui, non soccombe ai vari tentativi di inutili e velleitarie interpretazioni registiche: non muore.
Ci piace utilizzare una locuzione forte per esprimere l’immortalità dei contenuti e dell’idea di un testo che permangono, ricordando che alle origini di uno spettacolo c’è un autore immenso, con una specifica poetica letteraria e con un’altrettanto chiara idea di cosa debba giungere al pubblico attraverso l’arte del teatro e della regia.
In questi "Innamorati" l’ondulazione dei sentimenti e le bizze dell’"amour fou" si dipanano con naturalezza e con un’energia disarmante, grazie alla scelta di svelare sin dall’inizio il "gioco": viene più volte precisata la finzione e lo spettacolo nello spettacolo, grazie a divertenti battute dei bravi interpreti, che guidano gli eventi dell’innamoramento goldoniano.
Spicca per spontaneità e bravura una sorprendente Marina Rocco, già nota attraverso popolari fiction italiane, ma qui valorizzata attraverso l’uso di tutte le sue capacità interpretative, in special modo una voce suadente e infantile al contempo, evocativa del grande gioco che l’amore comporta in qualsiasi relazione che si possa definire passionale.
La ragazzetta viziata e capricciosa sempre pronta ad essere pungente e alla ricerca di certezze è perfettamente nelle corde della protagonista e assieme al suo innamorato, interpretato con garbo e determinatezza scenica da Matteo De Blasio, fanno proprio pensare all’amore delle pazzie dovute più che al forte sentimento, alla volontà di possedere l’altro, di poterlo fare proprio nel senso più materialistico del termine. Sì perché l’amore inteso da Carlo Goldoni non si basa solo sul folgorante potere della poesia e sull’effetto delle parole, ma al contrario anche su un corpo che esige di poter soddisfare le proprie bramosie a tutti i costi.
Le intuizioni della regista Andrée Ruth Shammah acquistano sicurezza anche attraverso l’adattamento testuale ad opera di Vitaliano Trevisan, che modernizza senza mai sminuire i contenuti dell’opera goldoniana, che si presta ad un’interpretazione dell’amore più quotidiano, leggero, a tratti puerile, ma più vero che in alcune opere naturaliste vecchia maniera.


GLI INNAMORATI
di Carlo Goldoni
regia Andrée Ruth Shammah

Personaggi e interpreti Eugenia: Marina Rocco, Fugenzio: Matteo De Blasio, Conte Roberto/Tognino: Roberto Laureri, Lisetta/Clorinda: Elena Lietti, Ridolfo: Alberto Mancioppi, Flaminia Silvia: Giulia Mendola, Fabrizio: Marco Balbi, Succianespole: Andrea Soffiantini.
scene e costumi: Gian Maurizio Fercioni
luci: Gigi Saccomandi
musiche: Michele Tadini
produzione: Teatro Franco Parenti


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