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Goal of the dead (DVD)

Pubblicato il 6 aprile 2015 da Alessandro Izzi


Goal of the dead (DVD)

A Caplongue – un piccolo villaggio nel nord-est della Francia – la consueta routine viene interrotta dall’arrivo in paese della nazionale di calcio olimpica che deve disputare una partita con la squadra locale. Quest’ultima sta mietendo inaspettati successi nel campionato nazionale e ha tutte le carte in regola se non per vincere, almeno per tenere testa con onore al potentissimo avversario.
La tifoseria locale è pronta a sostenere in tutti i modi i compaesani, mentre i soli tre ultras del territorio non possono far altro che imbastire un piccolo complotto per far sì che durante la partita venga diffusa dagli altoparlanti dello stadio una musicassetta contenente una canzonaccia che prende in giro pesantemente i parigini.
Tra i giocatori della nazionale c’è anche Lorit, un calciatore ormai alle soglie del pensionamento, che è originario proprio di Caplongue e che catalizza tutte le antipatie dello stadio per essere fuggito anni prima dal paese in cerca di fortuna in capitale.
A scontrarsi sono, quindi, non solo due squadre, ma due mondi e due diversi contesti culturali: città e provincia, mondo rurale (Caplongue, che sorge nei pressi di una centrale nucleare, è una realtà ancora agricola anche se legata a forme di coltivazioni assai intensive e industrializzate) e globalizzazione metropolitana, calcio professionale e calcio amatoriale.
Tutto finirebbe in una amichevole un po’ più accesa del solito se un losco medico non usasse per uno dei giocatori (il figlio) delle sostanze anabolizzanti illecite che lo trasformano in uno zombie inferocito che non aspetta altro che di portare il suo mefitico contagio nello stadio e poi per le strade del paesino.
Goal of the dead gioca con gli stilemi dello zombie movie ribaltandone le regole in modo sottile e inaspettato.
Messa in secondo piano l’antropofagia, il contagio, più che per morsi, si propaga qui per contatto diretto con fluidi fisiologici quali sangue e, ancor più, un vomito biancastro espulso con una furia memore dell’Esorcista.
Non per sottrazione, quindi, ma per incremento, per aggiunta anche di massa muscolare.
Nel film la piaga è più simile a rabbia e non sembra passare per la cessazione delle funzioni vitali delle vittime che conservano anche un barlume di coscienza (a un certo punto vogliono anche giocare a calcio) e, in qualche caso, la capacità di parlare anche se la comunicazione si riduce ai minimi termini.
Il film è, così, un’esercitazione sugli stilemi del genere spesso anche abbastanza intrigante nella sua capacità di coniugare la critica sociale e divertissment.
In filigrana, nella narrazione qualche volta un po’ affannosa nel sovraccarico di personaggi, non è, infatti difficile leggere una critica all’omologazione imperante anche nello sport e alla massificazione globalizzata coniugata al verbo dello spettacolo televisivo implicita nella presenza del personaggio della telecronista sportiva che segue passo passo l’evolversi della vicenda.
La storia della squadra zombificata dagli steroidi diventa una cartina di tornasole per raccontare di come il calcio abbia perso la funzione di divertimento domenicale per diventare merce di alto costo e consumo (si pensi alle continue trattative per la vendita del campione più giovane della squadra olimpica). Allo stesso modo l’intera tifoseria presto preda del contagio racconta di una percezione dello sport sempre più violenta e selvaggia.
Intenzioni lodevoli che si appoggiano però ad un film curiosamente diviso in due parti dirette ciascuna da un regista diverso e, per questo, diverse nello stile e nell’approccio alla materia narrata. La prima diretta da Benjamin Rocher (La Horde) ha l’arduo compito di dare conto di tutti i personaggi e dei loro retroscena ed è per questo meno mossa, mentre la seconda, firmata da Thierry Poiraud (Atomik Circus), chiude i conti del racconto in modo forse un poco sbrigativo.
L’esperimento ci sembra nel complesso più curioso che riuscito e anche il tentativo di dare al gore francese l’ironia di certi zombie movie britannici non appare sempre del tutto convincente. Però il film nel complesso ha ritmo e il divertimento è meno innocuo di quanto sarebbe lecito aspettarsi.

La qualità audio-video

Buono il livello del video che soffre appena un poco nelle molte scene notturne. I colori sono generalmente ben bilanciati e il quadro si mantiene sempre nitido e pulito.
Discreto complessivamente l’audio abbastanza spazializzato e ricco di effetti

Extra

Il making of di circa venti minuti è curiosamente bello e piuttosto intrigante. Ne consigliamo senz’altro la visione.
Effetti speciali è poco più che un videoclip di backstage su alcune sequenze generate al computer.
Feed to kill e Tourists sono due fake trailer di Mathieu Berthon che trovate anche su Internet.

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(Goal of the dead); Regia: Thierry Poiraud; Benjamin Rocher; interpreti: Alban Lenoir, Charlie Bruneau, Tiphaine Daviot, Ahmed Sylla, Bruno Salomone; distribuzione DVD: Koch Media
formato video: 2.35:1 (Widescreen); audio: Italiano DTS 5.1, Italiano Dolby Digital 5.1, Francese Dolby Digital 5.1; sottotitoli: Italiano.

Extra: 1) Making of 2) Feed to kill 3) Touists 4) Effetti Speciali 5) Photogallery 6) Trailer


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