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Hellboy II: The Golden Army

Pubblicato il 18 luglio 2008 da Luca Lardieri


Hellboy II: The Golden Army

Guillermo Del Toro continua a stupirci e affascinarci con il suo cinema fatto di visionarietà ed immagini seducenti, suggestive e mai fini a loro stesse. Un cinema in cui lo sguardo dello spettatore è fondamentale e dove ad ogni visione si colgono minuziosi particolari che messi gli uni di fianco agli altri danno vita a pellicole dal forte impatto emotivo. Film che non necessitano della parola per divenire compiuti, ma trascendono il dialogo e si imprimono indelebili nella mente di chi osserva. Hellboy II: The Golden Army, rispecchia appieno questo assioma stilistico del regista di Guadalajara ed in più aggiunge divertimento, humour, ritmo e quel pizzico di atmosfera fiabesca che tanto aveva stupito e commosso ne Il labirinto del Fauno.
Già dallo splendido prologo iniziale si intuisce che il regista vuole condurre il proprio spettatore in un mondo/universo altro, in cui lasciare in sospeso la razionalità che riempie la nostra quotidianità e farci indossare gli occhi incantati di un giovanissimo Hellboy goloso di dolci, amante della televisione e sempre desideroso di ascoltare favole con elfi, maghi e posti sconosciuti come protagonisti. Luoghi in bilico tra "realtà" e finzione, che rapiscono la sua attenzione e lo spingono a crescere mantenendo lo sguardo incantato (ed incantatore) di un fanciullo puro e sensibile. Una volta introdotti in questo universo parallelo, gli spettatori vengono subito attratti dal ritmo incalzante, dai continui risvolti umoristici (alcuni momenti sono davvero molto esilaranti) e soprattutto dalla serietà e dalla verosimiglianza con cui vengono trattate le tematiche proposte dalla trama (amore, amicizia, ecologia, rispetto). La componente ecologista è fondamentale all’interno della pellicola, la quale relega al posto di vero malvagio/antagonista della vicenda l’essere umano. Sia il Principe Nuada che i suoi aiutanti, infatti, cercano di rimettere in piedi la terribile Armata d’Oro (settanta volte settanta soldati forgiati nell’oro, indistruttibili e privi di sentimenti) per porre fine all’egemonia (auto?)distruttiva dell’uomo, il quale in maniera sempre più egoistica sacrifica gli altri esseri viventi (piante, animali, ma anche e soprattutto i protagonisti del mondo delle fiabe) per far posto ad aride e ciniche colate di cemento. Quindi la battaglia che Red si troverà a dover affrontare sarà molto complessa, perchè in realtà esso è conscio, in un certo qual modo, di dover combattere contro sé stesso; contro parte del proprio universo in difesa di chi, invece, cerca di annientarlo. Non una semplice battaglia che vede lo scontro bene/male, quindi, ma un qualcosa di infinitamente più profondo che lo porta a dover affrontare i meandri più reconditi del proprio Io. Il tutto reso in maniera brillante, senza mai scadere nella banalità e nella ripetitività, offrendo, inoltre, continui testi e sottotesti che riescono ad accontentare il pubblico più svariato (da quello più superficiale a quello un po’ più esigente). _ Memorabili infine alcune sequenze, tra le quali quella in cui Red si trova, suo malgrado, a dover sconfiggere uno spirito delle foreste, ultimo esemplare della sua specie. Quest’ultimo annientato sotto i colpi della terribile pistola del ragazzo diavolo, si schiude come un’immenso fiore, inonda di verde le strade di Brooklyn ed esala il suo ultimo respiro, rilasciando nell’aria del polline biancastro che dona al mondo un soave effetto neve. Per un istante il tempo sembra sospendersi e tramutarsi in una di quelle palle di vetro che decorano le nostre case durante il periodo natalizio.
Un articolo a parte, poi, meriterebbero la fotografia di Guillermo Navarro (splendida e sempre più matura, capace di donare nuova magia alla pellicola attraverso l’incontro/scontro di chiaroscuri) e la colonna sonora di Danny Elfman, il quale non appariva così in forma dall’ultima collaborazione con Tim Burton (La sposa cadavere) capace di seguire il film senza mai sovrastarlo, riuscendo a dosare appieno i momenti di enfasi con quelli un po’ più soft.
In poche parole un film da vedere e rivedere che non tarderà a divenire un classico del genere fantasy.


CAST & CREDITS

(Hellboy 2 The Golden Army); Regia e sceneggiatura: Guillermo Del Toro; fotografia: Guillermo Navarro; musica: Danny Elfman; interpreti: Ron Perlman (Hellboy), Selma Blair (Liz Sherman), Doug Jones (Abe Sapien/The Chamberlain/The Angel of Death), Luke Goss (Principe Nuada), Anna Walton (Principessa Nuala); produzione: Universal Pictures; distribuzione: UIP; origine: USA, 2008; durata: 120’


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