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Hotel Transilvania 2

Pubblicato il 11 ottobre 2015 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


Hotel Transilvania 2

I mostri son tornati! È vero, manca ancora qualche giorno ad Halloween, ma le porte dell’Hotel Transilvania si riaprono nuovamente per accogliere i molti visitatori e non solo: ora che Johnny e Mavis sono finalmente una coppia a tutti gli effetti, la famiglia è pronta ad accogliere il nuovo arrivato Dennis, dolcissimo pargolo dai folti ricci rossastri, primo nipote dell’orgoglioso conte Dracula. Ma il piccolo Dennis è il figlio di un umano e una vampira e, di conseguenza, lo spinoso quesito sorge spontaneo: è un umano o un mostro? Due anni dopo il debutto al cinema della gang di mostri più strampalata degli ultimi anni (ma nettamente meno efficace e gloriosa dell’eccelso Monsters & Co. targato Pixar), Genndy Tartakovsky riprende il filo della narrazione da dove lo aveva lasciato, velocizzando i ritmi d’apertura, arrivando subito al succo: una rapida panoramica, il matrimonio tra Johnny e Mavis, la nascita del piccolo Dennis. Quel che importa al regista russo non è affatto la condizione dell’Hotel Transilvania e dei suoi ospiti, ma la convivenza della famiglia Dracula con un elemento in grado di spezzare irreversibilmente la routine di un ambiente eccentrico: se nel primo capitolo della saga si era provato a scherzare ed enfatizzare il mito del diverso, esaltando la trasformazione caratteriale di uno stile di pensiero rigido e, per forza di cose, in contrasto con i valori da insegnare ai più piccini (non conta l’aspetto esteriore, ma i sentimenti che ci equiparano l’uno con l’altro), questa volta ci si riaggangia al tema centrale da un diverso punto di vista, quasi indirettamente.
Ambientato in una società etereogena, nella quale umani e mostri hanno superato senza grosse riserve gli effetti deprimenti di un comportamento pregiudizievole nei confronti del prossimo, Hotel Transilvania 2 si focalizza, quasi si accanisce, ancora sulla figura del conte Dracula, per certi aspetti guidato da un carattere ancora viziato dal desiderio e dalla spavalderia di modellare a sua immagine e somiglianza l’innocente nipotino: Drac sbaglia nei comportamenti, nel modo di pensare e questo viene marcato ripetutamente durante l’intera pellicola, mentre perfino i compagni mostri non sembrano essere convinti delle sue scelte (quasi non danno alcun peso al conflitto interiore del Conte).
Correndo tra le pieghe di una scrittura semplice e onesta con l’obiettivo prefissato da regista e sceneggiatori, i personaggi vivono una serie di (dis)avventure spesso prevedibili, altre volte un pò forzate che, a causa di una gestione degli stessi non eccelsa, si tende ad accantonare ai margini quei comprimari che avrebbero bisogno di maggior spazio per poter tener ben saldo lo sviluppo dell’intreccio, aggiungendo quel brio che spesso viene meno e trasforma il film in un’accozzaglia di situazioni all’apparenza troppo sbrigative. In compenso ci si diverte per lunghi tratti e Hotel Transilvania 2 non resta sul groppone, grazie anche a un minutaggio sufficiente a mostrate tutto quel che serve, senza procastinare ulteriormente. Resta un film per i più piccoli, certamente privo di quell’epica della quale erano intrisi i capolavori Pixar più rinomati (effetto che alla Sony non pare proprio andare a genio), un oggetto dalla superficie liscia, che non richiede secondarie chiavi di lettura, ma va preso per quel che è, un piacevole passatempo.


CAST & CREDITS

(Hotel Transilvania 2); Regia: Genndy Tarkovsky; sceneggiatura: Robert Smiegel, Adam Sandler; fotografia: Steve Lumley; montaggio: Catherine Apple; musica: Mark Mothersbaugh; interpreti: Adam Sandler, Andy Samberg, Selena Gomez (voci originali), Claudio Bisio, Cristiana Capotondi (voci italiane); produzione: Columbia Pictures, Sony Pictures Animation, Sony Pictures Digital; distribuzione: Warner Bros. Italia; origine: U.S.A., 2015; durata: 89’.


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