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I film dell’anno 2008-2009

Pubblicato il 9 agosto 2009 da Donato Guida


I film dell'anno 2008-2009

Come ogni anno vi proponiamo i film della stagione più amati dalla nostra redazione.

Carmelo Caramagno

1)The Wrestler, per la dirompente struttura audiovisiva, il denso afflato lirico, il tono iperrealistico e l’essenzialità stilistica capace di restituire la ricerca del fondo di sè nel fondo stesso della verità dell’immagine.   
2) The Millionaire, perchè capace di proporre un’inconsueta favola metropolitana, mischiando abilmente atmosfere tipiche della società indiana con registri espressivi del cinema postmoderno.   
3) Milk, perchè non si nasconde dietro la facile propaganda per i diritti dei gay, ma si sporca le mani tratteggiando profili esistenziali fragili e complessi, che si risolvono nell’ oggettivazione dell’ "essere gettati al mondo" heideggeriano.
4) Look both Ways, per il carattere indipendente e lo sguardo visionario capace di seguire più intimamente i percorsi di amara rassegnazione dei protagonisti.  
5) I Love Radio Rock, per la sapiente rappresentazione corale di un vero e proprio festival vintage e il ricercato impianto dialogico di battute maniacali e irriverenti.

Sara Ceracchi

1) Wall-e: i film Pixar, in special modo quest’ultimo, godono del perfetto connubio tra l’anima artistica e tecnologica dell’uomo. La computer grafica grazie alla factory di Emeryville si pone come un territorio praticamente inesplorato, dov’è senz’altro possibile continuare a coltivare nuove idee cinematografiche.
2) The Wrestler: un film ruvido e sporco, dal sapore anni ’70: una situazione estrema, in cui l’unico valore comune sembra poter essere il rispetto per le scelte di ognuno, anche le più assurde. 
3) Gran Torino: una riflessione dolente, acuta e generosa, su quanto basti poco perché le convinzioni di una vita cadano in frantumi di fronte alla complessa società contemporanea. 
4) Verso l’Eden: un coraggioso film d’avventura, duro e drammaticamente ambientato nel mondo reale.
5) Albachiara: esempio fulgidissimo di cattivo cinema, incredibilmente ridicolo, punto di riferimento negativo da tener assolutamente presente per fare buoni film.

Angela Cinicolo

1) Gran Torino perché Eastwood più invecchia più si raffina
2) The Wrestler perché, malgrado le riprese sporche che non ho particolarmente gradito, ha saputo raccontare una storia così dovstoevskijana con i toni giusti
3) Ponyo perché Miyazaki coniuga naturalmente la pittura al cinema dell’animazione, anche se questo di certo non è il suo miglior film
4) Achille e la tartaruga perché Kitano è un genio e troppe persone ancora non l’hanno capito
5) Home perché è un piccolo gioiellino, delicato e impressionante allo stesso tempo

Nicola Cordone

1) Gran Torino
2) Tulpan
3) Valzer con Bashir
4) Il dubbio
5) The wrestler

Marco Di Cesare

1) Martyrs: geniale pietra miliare horror dove la Carne vive accanto allo Spirito, osservati attraverso un nuovo sguardo estetico e antropologico, insieme a una poesia straziante e politicamente e(re)tica che deflagra come una bomba in testa: ossia, Arte allo stato puro!
2) Vincere: perché una storia privata è il simbolo più pregnante della dittatura del Potere, camicie nere e autorità ecclesiastiche assieme alle camicie di forza delle immagini in movimento, sublime messa in scena di un creatore di forme cinematografiche, ribelle maestro del cinema mondiale.
3) Lasciami entrare: perché il buio si avvicina, oscurità ed emarginazione che avvolgono l’amore e l’esistenza, qualunque essa sia, in una raggelante rivisitazione del mito del vampiro.
4) Galantuomini: gangster-movie e melodramma aggressivamente freddo che restituisce la vita nel suo (dis)farsi, accompagnata da una splendida colonna sonora, sfera musicale che da sempre è al centro dell’interesse di un autore che qui raggiunge la sua maturità.
5) The Wrestler: che lo spettacolo continui, fino alla fine, quando il mondo ’reale’ non ha più nulla da dare a un relitto degli anni Ottanta, gigantesco performer tornato dall’oltretomba, ri-preso tra documento e rappresentazione.

Carlo Dutto

1) Gran Torino / The Wrestler – racconti di un’America spezzata. Struggenti, poetici, fatti di materica realtà. Due capolavori senza se e senza ma.
2) Louise e Michel – l’utopia (?) della rivolta delle masse non è mai stata tanto amaramente grottesca.
3) Galantuomini – l’intensità recitativa di Donatella Finocchiaro colma i difetti del più violento melodramma dell’anno.
4) Wall-E – rapisce con eleganza, sentimento, poesia.
5) La banda Baader Meinhof – potentissimo l’affresco storico. Per chi c’era e chi no, un tassello per capire, inorridire, conoscere.

Viviana Eramo

1) Revolutionary Road. Sam Mendes disegna con grande rigore registico la morsa implacabile del deterioramento progressivo di una coppia, di uno stile di vita, di un modello fasullo di felicità.
2) Milk. Questa volta Gus Van Sant in versione mainstream non può non convincere. Il regista torna al grande budget senza abdicare ai valori di fondo della sua poetica.
3) Wall-e. La Pixar batte se stessa unendo la lezione disneyana al suo superamento.
4) Changeling/Gran Torino e Appaloosa. Chi altri sarebbe in grado di continuare a narrare storie alla maniera di Eastwood? Ma più Clint affina la sua arte, più il dubbio si fa strada: e se invece avessimo bisogno che ci venissero raccontate in tutt’altra maniera le (sue) storie? Dà il buon esempio Ed Harris che dona linfa ad un genere immortale, tralasciando acidità postmoderne, per abbracciare humour e tinte rosa.
5) Louise Michel e Cinema universale d’essai. Folli e rivoluzionari, a loro modo.

Giampiero Francesca

1) Frost/Nixon - Nella mia vita ho fatto cose di cui non vado fiero e le cose di cui vado fiero sono disgustose.
2) The Wrestler - Credevo che questi incontri fossero reali come nel wrestling, invece sono truccati come nella boxe!
3) L’ospite inatteso - No alla 24!
4) Frozen River L’ordine democratico dei pianeti proibisce di avere interferenze con mondi sottosviluppati
5) The Millionaire - A cosa mi serve l’infinita pietà di Ganesh quando posso avere Tom Cruise e Nicole Kidman che mi fissano con i loro occhi dalla copertina di Mondo spettacolo?

Donato Guida

1) Milk: Gus Van Sant torna ad un cinema “mene cerebrale” ma egualmente impegnato; il tocco di classe, in una storia tanto triste quanto vera, resta la scelta dell’eterno sex symbol Sean Penn capace di una così grande e camaleontica interpretazione da far chiedere agli spettatori: “Ma è sempre stato omosessuale?”
2) The millionaire: Danny Boyle passa dalla rozza bellezza rocker ed eroinomane di Trainspotting a questa perla poetica condita di musica indiana; le (dis)avventure televisive e di vita del giovane protagonista colpiscono al cuore ed il regista punk inglese riesce nell’intento di svelare il misticismo indiano quasi meglio dell’intera Bollywood.
3) The wrestler: oltre la bellezza stilistica e la bravura di un autore consolidato come Aronofsky, un’opera da celebrare come grido disperato di Mickey Rourke, un uomo-attore-personaggio in grado di cadere bruscamente da un altare dorato e, preso a bastonate dal mondo intero, rialzarsi e continuare a camminare in una realtà che, seppur fangosa, è l’unica possibile.
4) Vincere: un film che nessuno poteva aspettarsi; di una potenza spropositata e di una grandiosa e violente tristezza; va inoltre detto che in un campo dove sarebbe stato logico attendersi una personale visione su di uno “scottante” tema politico, Bellocchio vira bruscamente e rilegge (in una chiave fascinosamente “futurista”) uno dei tanti temi famigliari cari al suo cinema: la mancanza del padre.
5) Gran Torino: un ennesimo piccolo gioiello di Clint Eastwood, capace, da alcuni anni, di trasformare in oro qualsiasi tipo di sceneggiatura che passa dalla sua mente alla macchina da presa; oltre la straordinaria bravura registica (di leoniana memoria), sembra essere l’unico superstite di quella Grande Hollywood che poggiava le sue basi su di una “sceneggiatura di ferro”, la quale in mano al “regista dagli occhi di ghiaccio” sembra divenire quasi “sperimentale”.

Alessandro Izzi

1) Valzer con Bashir
2) Ponyo sulla scogliera + Wall-e
3) Vincere
4) The millionaire
5) Middle of nowhere (Roma, inedito in Italia)

Luca Lardieri

1)Gran Torino e Wall-E: Clint Eastwood è immenso, come al solito ha delle pecche e delle "ingenuità".....ma magari fossero tutte "ingenuità" di questo tipo i film in circolazione. La pixar mette in luce il suo gioiello più luminoso. Un capolavoro che ormai ha già trasformato in leggenda la parola più tenera pronunciata quest’anno in un film : Eveeeeee!
2) Achille e la tartaruga: ancora inedito in italia, ma ha stregato il festival di venezia e ha segnato il grande ritorno di Takeshi Kitano che ha saputo coniugare l’ultimo periodo con tutta la sua filmografia precedente. Geniale
3) Il curioso caso di Benjamin Button: c’è chi lo ha dfinito poco fincheriano e chi troppo americano. Sicuramente un film denso di poesia, forse spicciola, ma il cinema si rivolge anche ai semplici
4) Frost/Nixon: il duello: un grande cast, una grande sceneggiatura, la miglior regia di Ron Howard e il più grande incontro di box mai immortalato/ri-preso da macchina da presa. Sublime
5) Un notte da leoni: perchè una commedia "demenziale" così intelligente, ben scritta e dal ritmo incalzante non si vedeva da anni! Dieci e lode all’omaggio a Rain Man.....esilarante

Nicola Lazzerotti

1) Gran Torino, romantico fino all’osso fino all’ultimo fotogramma.
2) The millionaire, l’eclettico Boyle ci ha raccontato ancora qualcosa di nuovo, lui fautore di un cinema eterogeneo sempre nuovo sempre diverso
3) Appalosa, Harris racconta il suo West nuovo autentico e ancora virile.
4) Control uscito a Cannes nel 2007 e nelle sale solo per una settimana a novembre, un film visivamente intenso girato in un netto bianco e nero da quel Corbijn che è poi il fotografo del colore
5) il trittico demenziale Tropic Thunder, Yes Man e Una notte da leoni, il ritorno della grande commedia nelle sue variegate sfaccettature.

Gaetano Maiorino

1) Tony Manero: vince al festival di Torino e poi dappertutto. Merito di quella febbre del sabato sera che acceca l’anima e crea uno dei personaggi più angoscianti e immorali portati sul grande schermo negli ultimi anni.
2) Frost/Nixon: uscito in sordina quasi come un indipendente (se non fosse per la casa di distribuzione) è forse il miglior Ron Howard di sempre. Classico come suo solito, ma aiutato stavolta dal tocco british di Peter Morgan nella sceneggiatura che aggiunge spessore e qualità artistica alla indiscutibile perfezione tecnica. La storia e la televisione si incontrano, si scontrano e, definitivamente, si fondono.
3) Pa-ra-da: il figlio d’arte comincia benissimo. Opera prima impegnata nei temi e impegnativa nella realizzazione che fa sperare per Marco Pontecorvo un grande avvenire.
4) Aspettando il sole: Giuseppe Cederna non sarà Tim Roth, ma l’albergo della periferia lombarda dove lavora ricorda molto spesso quello di Four Rooms. Una commedia italiana senza la pretesa di essere all’italiana...finalmente!
5) Una notte da leoni: beato chi va al cinema per divertirsi e si diverte! Quando l’America decide di tirar fuori una commedia intelligente in sala non si smette di ridere. E ora provate a guardare Rain Main senza sganasciarvi!

Salvatore Salviano Miceli

1) Changeling: Un film che solo il grande Clint poteva rendere speciale. Una vera e propria lezione di regia / Il nastro bianco: probabilmente la sala lo penalizzerà, ma Haneke dipinge realizza una operazione straordinaria. Il botteghino sarà scarso? Chi se ne frega....
2) The Wrestler: Un Leone d’Oro del tutto meritato. Grande Rourke, strepitosa Marisa Tomei.
3) Rachel Getting Married: Il ritorno al cinema di finzione di Jonathan Demme possiede una leggerezza tipica di chi è abituato a fare del grande cinema. Ingiustamente dimenticato.
4) Una notte da leoni: La riprova che una commedia (per quanto tendente al demenziale) può anche essere un ottimo film. Todd Phillips ormai è uno specialista. Tempi comici perfetti, sceneggiatura brillante e gag esilaranti. Il tutto condito da una lontana malinconia.
5 Vincere: Coraggiosa e convincente l’operazione di Bellocchio. Lo stesso non si può dire di certa stampa italiana, pronta immediatamente a condannarlo salvo fare un passo indietro dopo avere constatato il successo internazionale. Che dire? W l’Italia!

Arianna Pagliara

1) Gran Torino, per la capacità di coniugare contenuti forti e sempre attuali con uno stile accuratissimo ma che al contempo rende il film coinvolgente, accessibile a un vasto pubblico. Eastwood riconferma la sua maestria registica.
2) Il nastro bianco, un film raggelante e difficile da dimenticare che usa una splendida, limpidissima fotografia in bianco e nero per mettere in scena una sorta di misteriosa, ma lucida, radiografia del male.
3) Coraline, un film che sa mantenere intatto lo spessore del bel romanzo di Neil Gaiman da cui è tratto, e che si rivolge a ragazzi e adulti sfoggiando un’inventiva e una fantasia che raramente, fuori dai confini del mondo burtoniano, si vedono nel campo dell’animazione.
4) The millionaire, in cui l’eclettico Boyle mette in atto un’operazione originale raccontando la violenza e il dolore dell’infanzia negli slum indiani con i ritmi concitati dei videoclip, una colonna sonora di forte impatto e una fotografia incredibilmente espressiva.
5) The wrestler e Milk, due opere che in maniera molto diversa raccontano la sfida e la solitudine, il primo in un contesto più emotivo e privato e il secondo in una dimensione drammaticamente pubblica. Due protagonisti che non possono smettere di essere ciò che sono a costo di mettere a rischio la propria vita: il wrestler di Aronofsky non sa abbandonare il ring perchè incapace di vivere nella quotidianità della vita "reale" lontano dai riflettori e dal pubblico, e preferisce cadere combattendo che smettere di combattere; Harvey Milk, attivista omosessuale, pagherà un prezzo troppo alto per il suo coraggio e la sua volontà di esporsi, vissuta come una imprescindibile necessità.

Chiara Piccolantonio

1 Gran Torino
2 The Millionaire
3 The wrestler
4 Vincere
5 Milk

Fabiana Proietti

1) Two Lovers: una splendida rivisitazione de Le notti bianche. Gray trova nella crepuscolare cornice di Long Island un corrispettivo perfetto del suo tormentato protagonista. Un finale lacerante e uno Joaquin Phoenix emozionante, al suo meglio. La vera sorpresa della stagione, una perla nella bella filmografia di Gray.
2) Revolutionary Road: una regia algida firma un mélo non più fiammeggiante, ma cerebrale, claustrofobico, citazione e al tempo stesso allontanamento dal cinema classico.
3) Milk: Van Sant ritorna a un filone narrativo, meno sperimentale. Ma il biopic del politico omosessuale è innanzitutto un meraviglioso ritratto di un’America liberale. Forse il primo film a incarnare lo spirito del corso Obama.
4) Stella: bellissimo ritratto pre-adolescenziale. La Verheyde ritrae la sua Stella come un corrispettivo dell’Antoine Doinel truffautiano, con una freschezza e allo stesso tempo uno spirito ribelle che sono la qualità migliore del giovane cinema francese.
5) Vincere : Bellocchio si dimostra ancora una volta il più grande regista italiano in attività. La sua forza intellettuale, la potenza della messa in scena e dello stesso progetto fanno di Vincere uno straordinario apologo capace di fondere insieme riflessioni sulla comunicazione nella politica, sull’arte della società di massa e sulla seduzione tutta italiana per l’"uomo forte".

Il film che avrei voluto vedere: Control di Anton Corbijn. Il film è uscito, ma in ritardo di due anni! Pellicola che rinnova il genere del rock movie, con un bianco e nero "garreliano" e un’atmosfera che risponde in pieno al mood dei Joy Division.

Sergio Sozzo

1) Watchmen - il segno americano
2) Nessuna Verità - the body (of) lies
3) Una Notte da Leoni - the day after
4) Gran Torino - it beats a lonely rhythm all night long
5) Wall-E- hello, dolly!

Antonio Spera

1) Wall-E, quando l’animazione riesce a sorprendere ed emozionare. Capolavoro.
2) Changeling, un film classico costruito alla grande dalla mano e dal genio di Clint e retto dalla sontuosa interpretazione di Angelina Jolie, mai così brava.
3) The Wrestler, solo Mickey Rourke vale il prezzo del biglietto!
4) Pranzo di Ferragosto, perché rappresenta il ritorno alla commedia all’italiana, con freschezza e dolcezza
5) The Millionaire, per il suo il ritmo forsennato e per la sua capacità di appassionare lo spettatore. La vera sorpresa dell’anno.

Lorenzo Vincenti

1) Gran Torino e WALL-E. Il cinema più vecchio e quello più nuovo si fondono per regalare le più belle storie della stagione appena trascorsa. Eastwood sembra non invecchiare mai mentre la Pixar continua a scrivere la storia dell’animazione contemporanea con il suo film forse più maturo e completo.
2) The Wrestler. Intenso, commovente e mai patetico. Le stupende interpretazioni di Rourke e Tomei completano l’affresco al contempo delicato e struggente che Aronofsky dedica alla solitudine dell’animo umano.
3) The Millionaire. La genialità e l’intraprendenza tutta anglosassone di Boyle incontrano le dinamiche tipiche di Bollywood in un film sorprendente e meraviglioso. Il vero fenomeno cinematografico della stagione appena conclusa.
4) Appaloosa e Vicky Cristina Barcelona. Due amici,una donna e due amiche, un uomo; con l’intromissione di un elemento esterno (Il criminale Jeremy Irons e la moglie psicopatica Penelope Cruz) a scompaginare le vicende svolte nei contesti riconoscibili dell’ovest americano e della Spagna mediterranea. Meccanismi analoghi per due pellicole apparentemente distanti tra loro ma egualmente esplosive. Per la recitazione degli attori, per la solidità della messa in scena approntata da Harris e Allen e per la freschezza con cui entrambe reinterpretano il genere di appartenenza: il western e il melodramma.
5) Frost/Nixon, State of Play, Il dubbio. Peter Morgan, il terzetto Carnahan/Gilroy/Ray e John Patrick Shanley regalano tre sceneggiature straordinarie. Solide e inattaccabili quanto la struttura intera di queste raffinate ed eleganti opere.

Edoardo Zaccagnini

1) Gran Torino/Changeling
2) Vincere
3) Fortapasc/Il passato è una terra straniera/Parada
4) The wrestler/Two lowers
5) Appaloosa

Classifica parziale

Gran Torino 53
The wrestler 44
Wall-e 30
The millionaire 25
Milk 17
Vincere 17
Changeling 16
Frost/Nixon 12
Il nastro bianco 9
Revolutionary Road 9
Valzer con Bashir 8
Una notte da leoni 8
Appaloosa 8
Ponyo sulla scogliera 7
Two lovers 7
Achille e la tartaruga 6
Pa-ra-da 6
Tony Manero 5
Watchman 5
Louise Michel 5
Martyrs 5
Galantuomini 5
Nessuna verità 4
Tulpan 4
Rachel getting married 3
Lasciami Entrare 3
L’ospite inatteso 3
Fortapasc 3
Coraline 3
Il passato è una terra straniera 3
Il dubbio 3
Il curioso caso di Benjuamin Button 3
Frozen river 2
Look both ways 2
Aspettando il sole 2
Verso l’Eden 2
Control 2
Vicky Cristina Barcellona 2
Pranzo di Ferragosto 2
Stella 2
Home 1
Trophic thunder 1
Yes, man 1
I love Radio Rock 1
State of play 1
Albakiara 1
Cinema universale d’essai 1
La banda Baader Meinhof 1
Middle of nowhere 1

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