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IL FRATELLO GRANDE

Pubblicato il 30 agosto 2002 da Andrea di Mario


IL FRATELLO GRANDE

Nella nuova Russia delle multisala americanizzate si deve segnalare il successo costante di un gruppo di autori impegati a raccontare la vita dell’oggi con inconsueta libertà narrativa alla ricerca di un canone nuovo ma anche cinefilamente legato alla contemporaneità occidentale. Lo stesso Putin se ne è accorto e ha recentemente avviato una campagna politica per il sovvenzionamento dei prodotti nazionali di cui i registi, oltre alcuni nomi vecchi e nuovi, vivono immersi in difficoltà enormi. Insomma, bisogna acchiappare i film rappresentativi distribuiti sul circuito internazionale (per sempre meno giorni di cartello) per non perdersi neanche una puntata di questa intricata vicenda dalle modificazioni impreviste. In questo caso sono di tipo ideologico. Il film infatti è un curioso e parodico melting ideologico da destra nazionalista ma post comunista e perciò ricco di contraddizioni paradossali. A Brother 2 segue il sottotitolo: “La prima volta che i russi battono gli americani”. Vera sciarada, road movie e in definitiva commedia, ambientata metà a Mosca metà a Chicago, Brother 2 è il sequel della saga dei tre giovani mafiosi che finiscono per essere arruolati in Cecenia, dove si comportano da eroi. Protagonista assoluto, Danila Bagrov, al secolo Sergei Bodrov Jr., figlio e attore di Bodrov senior (da Il prigioniero del Caucaso fino al recentissimo Decisione rapida), regista lui stesso di Sorelle, presentato lo scorso anno a Venezia. Danila ha le movenze di un Beat Takeshi formato fumetto Bonelli, un personaggio che sembra cadere dalle nuvole, e poi con la sua faccia d’angelo si trasforma in decisissimo uomo d’azione al servizio della trinità vendetta, verità, amicizia. Gli fa da spalla suo fratello detto “il tartaro”, autentico folletto da granguignol punkettaro. Un esempio tra tanti, quando finisce un killer della mafia ucraina aggiugendo al piombo la frase: “Questo è per Sebastopoli!”. Brother 2 è un film che proprio dall’interno dei cliché scopre quelle risorse di freschezza e qualità che ripagano dei tanti sciocchi format post-Tarantino.

[Agosto 2002]

regia: Aleksei Balabanov, sceneggiatura: Aleksei Balabanov, montaggio: Marina Lipartiya, fotografia: Sergei Astakhov, musica: Vyacheslav Butusov, interpreti: Sergei Bodrov jr., Viktor Sukhorukov, Irina Saltykova, Aleksandr D ’ iachenko, Kirill Pirogov, produzione: Sergei Selyanov per Kinokompania STV, RTR origine: Russia 2001, distribuzione: Fandango


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