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Il Futuro

Pubblicato il 19 settembre 2013 da Vincenzo Libonati
VOTO:


Il Futuro

“Le sagge riflessioni del passato ci aiutano a preservare il futuro”, diceva Proust, e ad arrivare a Bolaño il passo è breve, un attimo, un pezzetto solo di presente. Un romanzo, meglio un Romanzetto e per la precisione un Romanzetto lumpen, questo è il titolo dell’opera dello scrittore cileno da cui il film è tratto. Va dato merito alla bravissima e giovane regista cilena Alicia Scherson di aver intrapreso il progetto de Il futuro comprando i diritti del libro di cui gli eredi dello scrittore sono molto gelosi, ben prima che Bolaño diventasse una moda, una rockstar come Alicia stesso lo ha definito, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo.

Le va dato merito di essere riuscita a grabar, come si dice in spagnolo, sulla pellicola l’atmosfera delle pagine. Grabar lo tradurremo forzatamente in imprimere. Le va dato merito perché Bolaño non è mai stato generoso di dettagli nelle sue descrizioni e in special modo quelle dei luoghi e. Le va dato merito di aver ripreso una Roma vista con gli occhi di chi la vede per la prima volta: la regista è infatti venuta in Italia per la prima volta in occasione delle riprese del film. Un po’ i percorsi sono appiccicati col nastro isolante , lo si è sempre fatto nel cinema, in questo caso forse un po’ troppo, ma il risultato è buono, il Mandrione diventa un tutt’uno con i Fori e con Cinecittà, metaforicamente è una bella immagine, per cui Alicia vince anche sul fronte location. La storia de Il futuro è quella di due fratelli interpretati egregiamente da Manuela Martelli (Bianca) e da Luigi Ciardo (Tomàs). I due perdono i genitori in un incidente d’auto, un’ auto gialla per la precisione, Bianca ci tiene a questo particolare. A questo punto sarà Bianca a prendersi cura del poco più giovane Tomàs, fino a quando non entrano in scena due soggetti di periferia a metà strada fra coatti romani e teppisti sudamericani. Vaporidis (Libio) e Giallocosta (Bolognes), sono perfetti nel ruolo, naturali. La storia a questo punto prende toni a metà fra Viale del tramonto (Billy Wilder, 1950) e il colpo della vita visto in molti altri film. Entra in scena il magnifico Rutger Hauer nel ruolo di Maciste, un vecchio attore del cinema, cieco (nota di colore, Hauer nella vita è daltonico). Il vecchio Maciste che soffre dell’antico dualismo con Ercole sembra rinascere dall’incontro con Bianca. Il resto va visto. Anche perché tutto il film si gioca sui rapporti fra i protagonisti e come essi mutano col dipanarsi della storia. Il cast tutto è molto naturale e convincente, senza mai forzare la mano.

Buona prova quindi della regista alla sua terza prova nel lungometraggio, che si diverte con diversi inserti televisivi che spaziano dal porno a sandaloni, (così venivano chiamati i film in costume stile Maciste a Cinecittà negli anni d’oro). Suono coinvolgente e musiche di Chaspoul ed Henriquez ottimamente calibrate. Il Futuro è costato due milioni di euro, è stato accolto bene sia al Sundance Festival che al Rotterdam International Film Festival ed uscirà in Italia in 20 copie il 19 Settembre, meglio affrettarsi ad andare a vederlo.


CAST & CREDITS

(Il futuro); Regia: Alicia Sherson sceneggiatura: tratto da Un romanzetto Lumpen di Roberto Bolaño fotografia:Ricardo De Angelis montaggio: Soledad Salfate, Ana Alvarez Ossorio musica: Caroline Chaspoul, Eduardo Henriquez interpreti: Manuela Martelli, Nicolas Vaporidis, Luigi Ciardo, Alessandro Giallocosta, Daniela Piperno, Pino Calabrese, Patricia Rivadeneira, e Rutger Hauer produzione: Movimento Film, Jirafa, Pandora Film Produktion, Astronauta Films, Jaleo Films distribuzione: Movimento Film origine: Italia, Cile, Germania, Spagna, 2013 durata: 90’


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