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Il padre e lo straniero

Pubblicato il 18 ottobre 2011 da Edoardo Zaccagnini


Il padre e lo straniero

Un cast di grande valore non basta: Alessandro Gassman in un ruolo drammatico, e Kesnia Rappoport, di nuovo alle prese con un personaggio dal rapporto complesso con la maternità (dopo La sconosciuta di Giuseppe Tornatore) non riescono a salvare un film confuso. Un film sull’amicizia, Il padre e lo straniero, come spesso nel cinema di Ricky Tognazzi, a partire da Ultrà, passando per La scorta ed arrivando fino a Canone inverso. Un film insolito per il cinema italiano, coraggioso, si, ed ambizioso, ma molto molto pericoloso. Perchè incosciente, e perchè incapace di superare gli ostacoli che si pone gratuitamente. Perchè calcola male i rischi che si impegna a correre e quindi frana sotto i mille temi toccati e lasciati incompiuti, non sviluppati. Un film tratto dal romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo, che collabora anche alla sceneggiatura, e quindi qualche responsabilità sul fallimento dell’opera ce l’ha anche lui.

Il padre e lo straniero è un film di genere farraginoso, una specie di giallo esistenziale ambientato tra Roma e il mondo arabo. Una pellicola che sfiora soltanto molti, troppi temi delicati, e li smarrisce costantemente in una sceneggiatura frettolosa e distratta. Temi classici e attuali, buttati in questo minestrone insipido e inutilmente complicato: la diversità culturale, l’amicizia, appunto, la maternità e la paternità, il dolore tra le mura domestiche. Un dolore, nel film si parla del rapporto di una madre e di un padre con un figlio disabile, che divide più che unire. Incontriamo due individui che hanno reagito diversamente ad una vicenda sfortunata: lei si è annullata per stare accanto al figlio, lui, al contrario, ha reagito con freddezza e immobilità, con una distanza dolorosa. Finchè lui, Diego, un impiegato ministeriale un pò intorporito ma in fondo bonario, incontra un uomo, un arabo di personalità maggiore, che gli fa scoprire una nuova via, e la vita cambia. Con una superficialità narrativa da fiction televisiva infarcita di deludenti colpi di scena. Situazioni improbabili si fondono a dialoghi discutibili mentre una Roma diversa dovrebbe accrescere il fascino di un film che mostra problemi ad ogni angolo. Il padre e lo straniero è un film non riuscito, un film che si può perdere.


TRAILER

Un cast di grande valore: Alessandro Gassman in un ruolo drammatico, e Kesnia Rappoport, di nuovo alle prese con un personaggio dal rapporto complesso con la maternità, dopo La sconosicuta di Giuseppe Tornatore. Un film sull’amicizia, Il padre e lo straniero, come spesso nel cinema di Richy Tognazzi tratto dal romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo, . A partire da Ultrà, passando per La scorta ed arrivando fino a Canone inverso. Un film di genere, un giallo esistenziale che tocca molti temi delicati, classici e attuali: la diversità culturale, l’amicizia, appunto, la maternità e la paternità, il dolore tra le mura domestiche. Un dolore, nel film si parla di una coppia che vive il dramma di avere un figlio disabile,


CAST & CREDITS

Regia: Ricky Tognazzi; Sceneggiatura: Giancarlo De Cataldo, Graziano Diana, Simona Izzo, Ricky Tognazzi; Montaggio: Carla Simoncelli, Fotografia: Tani Canevari, Interpreti: Alessandro Gassman, Ksenia Rappoport, Amr Waked, Leo Gullotta, Emanuele Salce; Produzione: Grazia Volpi, Ager 3 e Rai cinema, Distribuzione: 01 distribution


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