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Il solista

Pubblicato il 23 luglio 2010 da Donato Guida


Il solista

Che genio e follia siano due facce della stessa medaglia è una storia risaputa da tempo: da Francisco Goya a Edvard Munch passando per Vincent van Gogh, da Ernest Hemingway a Charles Bukowski passando per Virginia Woolf, la pazzia è (quasi) sempre stata fonte di creazione artistica. Questo vale anche per Nathaniel, schizofrenico violoncellista protagonista de Il solista, ultima fatica del giovane inglese Joe Wright, già affermatosi con gli ottimi Orgoglio e pregiudizio (2005) e Espiazione (2007).
Steve Lopez (Robert Downey Jr.), giornalista del Los Angele Times, vive un periodo non felice: da un lato cerca di riprendersi dopo un brutto incidente che gli ha sfigurato il volto, dall’altro lato vive una vera e propria crisi lavorativa e perdita d’ispirazione per i suoi articoli. Si imbatte casualmente in Nathaniel (un Jamie Foxx come al solito in stato di grazia), homeless losangelino che trascorre la sua vita in strada, cercando di difendere il suo carrello riempito da abiti e oggetti personali e suonando un violino con solo due corde. Per il giornalista si presenta una grande opportunità, l’avvio di una nuova ispirazione: cercare di scavare nel perché un uomo dotato di un così grande talento sia divenuto un senzatetto. Se all’inizio Nathaniel rappresenta un semplice scoop, col passare del tempo Lopez capirà di aver trovato un amico, anche se di difficile compagnia: il ragazzo soffre di gravi disturbi psichiatrici e schizofrenia.
Lopez decide di fare tutto il possibile per aiutare Nathaniel: gli procura un violoncello (lo strumento che ha cominciato a suonare da bambino), cerca di procurargli una sistemazione, così da evitargli vari “conflitti per la sopravvivenza di strada” e garantirgli pasti fissi; in più cerca di far realizzare il suo più grande sogno, quello di suonare alla Walt Disney Concert Hall; un sogno quasi impossibile da realizzare, soprattutto per le gravi condizioni del musicista che sembrano rinchiuderlo in un mondo personale ed inaccessibile a chiunque, vissuto esclusivamente dalla sua musica che sembra voler condividere solo con la natura che lo circonda.
Tratto da una storia vera, l’opera di Joe Wright è calibrata e commovente al punto giusto: non ricade nei cliché di chi vuol colpire al cuore degli spettatore ad ogni costo, ma si immobilizza nel momento opportuno; anche se la storia di Nathaniel ricorda vagamente quella del pianista David Helfgott di Shine (1996), qui il giovane regista inglese allarga le pretese e quasi prende la tragedia del musicista come una scusa per allargare il suo campo d’azione sulla condizione dei senzatetto e su coloro che cercano di aiutarli; tra questi, anche se involontariamente, c’è Steve Lopez: involontariamente perché all’inizio Nathaniel rappresenta per lui una semplice e nuova ispirazione letteraria; solo poco alla volta riuscirà a comprenderlo ed aiutarlo a portare avanti la sua arte relegata tra i ghetti di Los Angeles, luoghi che sembrano non adatti, ma che in realtà il musicista ama perché fanno parte di una natura i cui suoni si intersecano alla perfezione con quelli che vengono fuori dalle note del suo violoncello.
Sembra ormai quasi scontato dirlo, ma la bravura di attori come Robert Downey Jr. e Jamie Foxx (per non parlare della sempreverde Catherine Kenner, l’attrice off-Hollywood per eccellenza che si ritaglia un piccolo seppur importantissimo ruolo nella parte della collega nonché ex moglie di Lopez) fa sì che il film superi la media del livello dei recenti film drammatici, così da portarsi sopra di almeno due spanne.
A tutto questo va aggiunta la destrezza di un autore ormai consolidato come Joe Wright che ci offre delle immagini outside di una Los Angeles “barbona e senzatetto” che riesce a sposarsi perfettamente con le note del musicista schizofrenico, così da riuscire a creare una hall degradata e violenta che riesce ad accogliere ed apprezzare una musica quasi divina.


CAST & CREDITS

(The Soloist); Regia: Joe Wright; sceneggiatura: Susannah Grant (tratto dall’omonimo libro di Steve Lopez); fotografia: Seamus McGarvey; montaggio: Paul Tothill; musica: Dario Marianelli; interpreti: Jamie Foxx (Nathaniel Anthony Ayers), Robert Downey Jr. (Steve Lopez), Catherine Keener (Mary Weston), Tom Hollander (Graham Claydon), Lisagay Hamilton (Jennifer Ayers‐Moore); produzione: Working Title Films; distribuzione: Universal Pictures; origine: Gran Bretagna, U.S.A., Francia, 2009; durata: 117’


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