X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Intervista ad Alessia Alciati, attrice tra Globi d’Oro e Los Angeles Film Festival

Pubblicato il 5 giugno 2018 da Carlo Dutto


Intervista ad Alessia Alciati, attrice tra Globi d'Oro e Los Angeles Film Festival

SIAMO IN COMPAGNIA DI ALESSIA ALCIATI, ATTRICE PROTAGONISTA DI BUSCJÌE, SHORT FILM IN FINALE ALL’AMBITA CERIMONIA DEI “GLOBI D’ORO”.

CIAO ALESSIA, CI STIAMO AVVICINANDO ALLA 58° EDIZIONE DEI “GLOBI D’ORO” – 2018, SIETE IN FINALE CON IL CORTO “BUSCJÌE” DI CUI SEI PROTAGONISTA, SEI EMOZIONATA?

Certamente, abbiamo lavorato a lungo e con grande impegno per questo progetto, facendo molte prove con il regista mesi prima e poi molto lavoro di improvvisazione sul set prima di girare le vere e proprie scene, quindi ora essere in finale ad una manifestazione così importante come i Globi d’Oro, non può che riempirci di soddisfazione.

BUSCJÌE È STATO PRESENTATO AL LOS ANGELES FILM FESTIVAL E SIETE STATI SELEZIONATI PER I GLOBI D’ORO, UN BUON RISULTATO PER UN CORTOMETRAGGIO.

È un ottimo risultato, è stato un anno ricco di premi e festival importanti grazie a questo progetto. Esatto, siamo stati in concorso al Los Angeles Film Festival ma anche in molti altri importanti festival italiani, ed ora essere in finale ai Globi d’Oro è la migliore conclusione in cui potessimo sperare

È VERO CHE I CORTOMETRAGGI SERVONO SOLO PER COSTRUIRE UNA RETI DI CONTATTI?

I cortometraggi servono anche per fare pratica sul set, prima di fare il grande passo per il lungometraggio, ma possono anche servire come messaggio veloce e diretto per denunciare e sensibilizzare rispetto ad un determinato argomento senza dover aspettare la lunga tempistica che caratterizza un lungometraggio. Ovviamente servono anche per mostrare il proprio lavoro agli addetti ai lavori, perché i festival di cortometraggi sono principalmente presenziati da produttori, attori, registi e distributori, tutti contatti importanti se si vuole a costruire un percorso professionale nel cinema, quindi è anche il modo migliore per mostrare le proprie capacità.

NELLO SHORT FILM “BUSCJÌE" INTERPRETI “GIOIA”, UNA GIOVANE RAGAZZA CHE SPINTA DALLA MADRE A SCENDERE A COMPROMESSI CERCA IN QUALUNQUE MODO DI DIVENTARE ATTRICE. COM’È STATO INTERPRETARE QUESTO RUOLO?

Ho lavorato a lungo su questo personaggio, è stato un ruolo complesso per certi versi, perché ero molto esposta fisicamente e Gioia era una ragazza totalmente in balia degli altri, inconsapevolmente in continua richiesta d’aiuto, mi viene un senso di protezione quando ne parlo di questo personaggio, dopo aver concluso le riprese mi sono resa conto di quanto mi avesse toccato recitare questo ruolo e di quanto fosse difficile allontanarlo. Sul set ho avuto la fortuna di potermi affidare a dei grandi professionisti: Christian Ginepro, con cui ho condiviso diverse scene, e il regista Cyro Rossi che, nonostante la sua scelta di raccontare in modo crudo il tema della violenza, psicologica e non che Gioia subiva, ha sempre avuto grande rispetto pe me sul set.

A PROPOSITO DI RAPPORTO MADRE-FIGLIA, CHE SPAZIO DAI ALLA FAMIGLIA NELLA TUA VITA? TRA I TUOI OBIETTIVI C’È LA VOGLIA DI COSTRUIRNE UNA TUA?

È uno spazio importante, anche se vivo lontana dalla mia famiglia da quando ho 18 anni cerco sempre di confrontarmi al telefono con loro. Per quanto riguarda invece costruire una mia famiglia, qualche anno fa non riuscivo proprio ad immaginarlo possibile, adesso inizio ad ammorbidire le idee a riguardo, penso di poter costruire qualcosa di bello con una persona che amo. Ma è ancora presto per parlare di famiglia, adesso non è tra i miei obiettivi. È importante prima sentirsi realizzati, in qualunque ambito sia, oltre al fatto che bisogna prima trovare una persona che ami veramente per far un passo così importante nella tua vita.

HAI FATTO MOLTI SACRIFICI NELLA VITA PER IL TUO LAVORO?

Ho iniziato a lavorare da piccola con pubblicità, video musicali, trasmissioni televisive e sfilate sono stata abituata da sempre ad impegnarmi per raggiungere obiettivi, a capire e scegliere da sola, se uscire con gli amici o alzarmi presto riposata in previsione di un importante lavoro il giorno dopo, le scelte sono sempre arrivate in modo molto naturale, non le ho mai vissute come una privazione, sono addirittura arrivata a cambiare città, trasferendomi a Roma, pur non conoscendo nessuno, per seguire la mia sola passione. Quindi i sacrifici li ho sempre visti come una cosa positiva, anche perché quando ottieni risultati per cui hai faticato, la soddisfazione è impagabile.

GRAZIE ALESSIA ED IN BOCCA AL LUPO PER I GLOBI E PER IL TUO PERCORSO.

Grazie per l’intervista, incrocio le dita.

5 giugno 2018



Enregistrer au format PDF