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Into Darkness - Star Trek

Pubblicato il 12 giugno 2013 da Alessandro Boni


Into Darkness - Star Trek

Il manuale del perfetto blockbuster, a cura di J.J. Abrams: alto grado di spettacolarità, ritmi narrativi serrati, forte capacità di coinvolgimento dello spettatore, ma anche una messa in scena curata ed efficace, un’accentuata attenzione alla caratterizzazione dei personaggi ed alla qualità dei dialoghi, una scrupolosa azione di studio delle inquadrature e dei movimenti della macchina da presa. E’ certamente molto raro ritrovare, in un prodotto dedicato alle grandi platee ed essenzialmente votato all’intrattenimento, il grado di qualità cinematografica che invece emerge in Into Darkness – Star Trek. A quattro anni dal primo episodio di riavvio della saga, J.J. Abrams fa un uso molto intelligente dei 190 milioni di dollari di budget, confermando alla sua opera di “reboot” le giuste caratteristiche di innovazione nel rispetto del passato, inteso come contenuti ed atmosfere della serie originale; l’unico rischio corso, oltre a quello di irritare i “puristi”, poteva essere quello di sottrarre elementi di specificità al marchio Star Trek, realizzando film che poco si discostano da altre produzioni similari di fantascienza. Il botteghino parla però di un pericolo ampiamente scampato: i 335 milioni incassati finora nel mondo tolgono infatti ogni dubbio in merito.

La giustificazione posta alla base del riavvio della saga si sostanzia, nel primo episodio, nell’introduzione di un universo parallelo che, pur non modificando il fluire degli eventi delle serie precedenti, rappresenta una deviazione degli stessi personaggi su una linea temporale alternativa. In un tale contesto, si assiste stavolta ai problemi del capitano Kirk a cui viene sottratto il comando dell’Enterprise a causa della sua scarsa propensione ad accettare le direttive del comando della flotta stellare. Deve però essere presto reintegrato per fronteggiare una minaccia apparentemente inarrestabile, che pone il mondo intero in un grave stato di crisi: un uomo che la manipolazione genetica ha trasformato in uno strumento di distruzione di massa e che, liberatosi dalla sua prigione di ghiaccio, minaccia di scatenare molteplici “esperimenti” analoghi a lui. Insieme al fido Spock ed agli altri preziosi elementi del suo equipaggio, Kirk dovrà ingaggiare una epica partita a scacchi che ha come posta il destino stesso dell’umanità.

Potendosi avvalere di una sceneggiatura che miscela con equilibrio tensione drammatica e dialoghi vivaci ed a tratti brillanti, Abrams affronta con coraggio e senza condizionamenti la rilettura di una serie di culto, apportando cambiamenti non marginali a varie caratteristiche di base della “mitologia” della saga. Ad essere diversa, in primo luogo, è proprio l’impostazione di fondo, più “cerebrale” e molto fondata sui dialoghi nell’originale ed ora, di contro, decisamente più orientata all’azione e pervasa da un maggior grado di “leggerezza” complessiva. Ci sono poi i personaggi principali che subiscono trasformazioni anche molto drastiche nella loro personalità e nel loro modo di comportarsi; un esempio su tutti, il vulcaniano Spock che, nell’interpretazione originale di Leonard Nimoy, rappresentava un po’ l’emblema dell’incapacità di esprimere sentimenti e che ora invece, nella revisione incarnata da Zachary Quinto, ribolle di impulsi ed emozioni. In ogni caso, ciò che più conta è che le innovazioni introdotte si rivelino opportune e rivitalizzanti; la logica di un “reboot”, del resto, si differenzia molto da quella di un “remake”, con buona pace dei fan più tradizionalisti.
Into Darkness – Star Trek è stato girato in alta risoluzione IMAX e, per poter essere apprezzato appieno, andrebbe quindi visto nei cinema attrezzati per questo tipo di tecnologia; le copie 3D proiettate nelle sale normali sono invece il risultato di una conversione che, pur accurata e di ultimissima generazione, presenta le classiche problematiche di visualizzazione, che giungono in parte a “sbiadire” la fotografia originale. L’impatto visivo generale e la spettacolarità di molte sequenze resta comunque il punto forte di una pellicola che presenta peraltro anche altre caratteristiche tecniche di assoluto valore: dall’efficace montaggio, che conferisce sempre i giusti ritmi, alla maestosa colonna sonora, fino alle tecniche di ripresa duttili e raffinate. Un film, in definitiva, che coniuga l’intrattenimento con la qualità; certamente un esempio raro di questi tempi.


CAST & CREDITS

(Star Trek Into Darkness) Regia: J.J.Abrams; sceneggiatura: Roberto Orci, Alex Kurtzman, Damon Lindelof; fotografia: Dan Mindel; montaggio: Maryann Brandon, Mary Jo Markey; musica: Michael Giacchino; scenografia: Scott Chambliss; interpreti: Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch; produzione: Paramount Pictures, Skydance Productions, Bad Robot; distribuzione: Universal Pictures International Italy; origine: Usa; durata: 134’.


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