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Jack e Jill

Pubblicato il 17 febbraio 2012 da Valeria Roscioni
VOTO:


Jack e Jill

La strada per il successo della commedia è lastricata di uomini in gonnella al punto che si potrebbe quasi dire che dentro un grande uomo c’è sempre una grande donna. A patto che sia ben truccata, parli in falsetto e si esprima con frasi sufficientemente ambigue da far divertire lo spettatore. Per questo l’idea che il talento comico di Adam Sandler desse vita sia a Jack Sadelstein che a sua sorella gemella Jill poteva essere uno spunto da cui aspettarsi una pellicola d’intrattenimento se non memorabile almeno brillante. Invece le prime note stonate giungono all’orecchio del pubblico fin da subito, fin da quello straniamento che si avverte nel vedere sullo schermo un personaggio femminile interpretato da un uomo e non semplicemente un uomo mascherato.
Jill stando alla sceneggiatura è, infatti, a differenza delle sue illustri antenate, si pensi a Tootsie o a Mrs Doubtfire, una donna vera e propria e non il frutto di un furbo travestimento. Quello arriverà dopo, con un inevitabile quanto telefonato scambio di ruoli tra i due fratelli. La mancanza di immediata empatia, dunque, falsa tutto il resto e la sceneggiatura, che sembra conscia di questo rischio, spinge il pedale di ogni acceleratore a sua disposizione: dall’umorismo politicamente scorretto, tra bambini adottati e giardinieri extracomunitari, alla comicità fisica, passando per gag la cui struttura è tale da far rimpiangere i nostri Cinepanettoni.
Tra chiazze di sudore, seni finti in frutta e annunci scabrosi Jack e Jill trova, mai pago del trash in cui sguazza senza alcun ritegno, anche il tempo di far entrare in scena Al Pacino in una versione eccessivamente su di giri di sé stesso. Il mito naufraga allora insieme all’interesse per la storia e alla bravura di Sandler, al punto che la versione donna di casa di Katie Holmes risulta quasi essere la miglior visione offerta dal film che non solo non riesce a fare dell’umorismo, ma confonde la comicità con il grottesco in più di un’occasione.
Ci vuole classe per vestire Jack Lemmon da donna e fargli dire: “Ah no, io al buio con uno con tutte quelle mani non ci rimango!”. Non ci si aspettava certo di vedere A qualcuno piace caldo ma all’ennesima collaborazione di Dennis Dugan con Adam Sandler si chiedeva, almeno, di far ridere. Non di farlo a tutti i costi.


CAST & CREDITS

(id.); Regia: Dennis Dugan; sceneggiatura: Steve Koren, Robert Smigel e Ben Zook; fotografia: Dean Cundey; montaggio: Tom Costain; musiche: Rupert Gregson-Williams; interpreti: Adam Sandler, Al Pacino, Katie Holmes, Dana Carvey, Shaquille O’Neal; produzione: Broken Road Productions e Happy Madison Productions; distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia; origine: USA 2011; durata: 91’.


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