Jackass 3D

Non è possibile tentare un qualsiasi approccio estetico o narrativo a Jackass: né alla serie televisiva né ai tre film che si sono susseguiti nell’arco di quasi dieci anni per culminare in Jackass 3D, che uscirà nelle sale italiane il 3 dicembre e che applica per la prima volta alla fortunata serie la tecnologia del tridimensionale. Questo “lavoro”, così come i due capitoli precedenti, si compone infatti solo di episodi autosufficienti in cui vengono sondate tutte le situazioni più orribili che possono venire in mente allo spettatore. La crew dei Jackasses (che tradotto letteralmente vuol dire stupidi, per usare un eufemismo) si lancia in una serie di imprese che vanno dall’autolesionismo spinto al disgustoso oltre ogni immaginazione. Nel passaggio al grande schermo – nonostante la significativa presenza di Spike Jonze in veste di co-creatore, produttore e sceneggiatore - viene mantenuta insomma la struttura della serie TV, di cui è modificata solo la durata e la possibilità di mostrare cose che sul piccolo schermo verrebbero censurate (leggi peni e feci umane). E’ stato invece tentato da molti un approccio antropologico a questo fenomeno di grande successo (in America il film esce come campione d’incassi al botteghino), che viene generalmente raffigurato come emblema della deriva nichilista della società occidentale. D’altronde un “merito” di Jackass è sicuramente quello di non avere velleità di nessun genere: non pretende di offrire nient’altro che la fiera stupidità che scorre copiosa sullo schermo, dal farsi placcare da giocatori professionisti di Rugby al farsi scuotere dentro un bagno chimico pieno di escrementi di cani. La maggior parte delle polemiche scatenate dalla serie è però dovuta al fatto che molti ragazzini tentano di emulare le gesta dei loro “eroi” (sempre circondati - loro – da equipe di medici) finendo spesso molto male. E’ questo il motivo per cui sia la serie TV che i film sono sempre aperti e chiusi da un disclaimer che ammonisce contro qualsiasi imitazione. Ma a ben vedere, la demenzialità di certe situazioni di Jackass potrebbe essere letta come una sorta di evoluzione perversa della ben consolidata tradizione comica legata all’autolesionismo e alla “crudeltà”: dalle vessazioni subite da Stan Laurel e Buster Keaton a quelle inflitte alle loro vittime dai fratelli Marx, fino al nostrano e sfortunatissimo Fantozzi. Questi paragoni nobilitano forse un po’ troppo Jackass, che non ha certo la carica sovversiva e creativa dei grandi comici del passato; e tuttavia potrebbe essere visto come la versione postmoderna e grottesca di alcuni di quei principi che hanno sempre costituito dei pilastri della comicità. La differenza sostanziale, e il nodo del contendere, è che viene superata la barriera della finzione: una mattonata in testa è una mattonata in testa. Che cosa questo comporti è una questione che andrebbe forse discussa: può bastare il fatto che i protagonisti sono consenzienti a giustificare la violenza? Si può probabilmente dire che viviamo in un mondo abbastanza decadente, e una dose di cinismo – se consapevole – può aiutare ad avere un po’ di ironia che aiuti a tollerarlo. Non che Jackass sia una farmakos catartico, ma con questa chiave di lettura si possono forse superare le ansie di amoralità che lo circondano. Le parti migliori del film stanno però nelle candid camera fatte dai protagonisti, travestiti da vecchi, che sfidano qualsiasi nozione di decenza: in quest’ultimo capitolo Johnny Knoxville è un nonno deprecabile che amoreggia con la nipotina appena maggiorenne davanti agli astanti disgustati e inviperiti. Il cinismo e lo sprezzo totale del “buon gusto” fanno di Jackass un film sconsigliabile a chiunque non sia un fan accanito della serie. Ma chi ha il pelo sullo stomaco per tollerare due ore di atrocità – e la capacità di divertirsi davanti alla stupidità fine a se stessa - non rimarrà deluso.
(Jackass 3D) Regia: Jeff Tremaine ; sceneggiatura: Preston Lacy ; fotografia: Dimitry Elyashevich ; montaggio: Seth Casriel, Mathhew Probst, Matthew Kosinski ; interpreti: Johnny Knoxville, Bam Margera, Steve-O, Ryan Dunn, Chris Pontius ; produzione: MTV Films, Dickhouse Productions ; distribuzione: Universal Pictures; origine: Stati Uniti ; durata: 94’
