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Jena Ridens

Pubblicato il 20 maggio 2007 da Giovanna Vincenti


Jena Ridens

ROMA, TEATRO DE’ SERVI – Quel futuro profetizzato da Andy Warhol, in cui tutti avrebbero avuto il proprio quarto d’ora di celebrità, sembra essere diventato ormai il nostro presente. La sorprendente moltiplicazione dei canali mediatici ha comportato una sempre maggiore possibilità di potersi mostrare, e, di conseguenza, essere guardati. Ciò, però, molto spesso degenera in vuoto esibizionismo ed avida indiscrezione. Il divertente spettacolo Jena Ridens ci offre un’occasione per riflettere su questo triste fenomeno. ‘Siamo in un momento in cui forse troppo spesso la tv ci lascia perplessi di fronte alla sua eccessiva invadenza e al suo cinismo. Proprio per questo è nata questa commedia che ci propone di far divertire su un argomento che nella realtà ci fa soprattutto arrabbiare’, spiega la regista Paola Galassi.
La storia è quella di due improbabili ladri rimasti chiusi nel caveau della banca che avevano intenzione di rapinare, insieme al direttore e a una guardia giurata. Ad aggravare la situazione vi è poi il fatto che, quando la banca è chiusa, per motivi di risparmio energetico, nel caveau la presenza di ossigeno viene ridotta del 70%. In un primo momento disperati, i quattro protagonisti rivalutano improvvisamente la loro situazione nel momento in cui vengono a sapere che la loro vicenda ha talmente colpito l’interesse del mondo esterno da trasformarsi in un macabro reality-show e decidono così, senza esitazione e di comunissimo accordo, anche in virtù di un premio in denaro che riesce a convincere anche la più restia tra loro, di prolungare ‘un tantino’ la loro permanenza, anche a rischio della loro stessa vita. Il reality-show sbarca, dunque, anche in teatro.
La situazione proposta in questa commedia è ovviamente eccessiva, ma in fondo non si allontana troppo dalla realtà. Guardando la televisione, vero e proprio specchio di una società in decadenza, ci accorgiamo di come questa pulluli di personaggi che si lanciano in uno spasmodico inseguimento della celebrità, pur non possedendo talento alcuno, così come è sempre più frequente una certa tendenza a fare informazione andando ad irrompere prepotentemente nella sfera più intima e privata della vita della gente. Così, proprio come nella realtà, anche in questa commedia vediamo i protagonisti pronti ad immolarsi al dio denaro e alla dea celebrità e intuiamo un’occulta presenza superiore pronta a speculare sulle loro sventure. Il risultato è una commedia dal ritmo serratissimo, frizzante e ironico, ma che, alla fine, non può non lasciare in bocca un po’ di amarezza. La scrittura delle Galassi è leggera ma puntuale, e gli attori, tutti reduci dalla versione italiana del Saturday Night Live, sanno ben interpretare i loro personaggi che si presentano come macchiette, ma che superano lo stereotipo, anche stravolgendolo, come nel caso del direttore della banca. Il tempo e le repliche renderanno questo spettacolo sempre più apprezzabile, permettendo alla compagnia di rifinire ancora meglio i tempi e la condivisione dello spazio scenico. In scena a Roma fino al 3 giugno.


Autori: Alessandro Betti e Paola Galassi; Regia: Paola Galassi; Interpreti: Ussi Alzati, Alessandro Betti, Ottavio Bordone, Alfredo Colina; Scenografia: Andrea Dell’Orto; Responsabile tecnico: Luciano Mestriner; Musiche: Gianluca Fiorentino.


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