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L’AMORE RITROVATO

Pubblicato il 10 settembre 2004 da Mazzino Montinari


L'AMORE RITROVATO

Si può raccontare una storia italiana ambientata nel 1936 senza fare riferimento alcuno al fascismo? Evidentemente sì. Almeno stando al film L’amore ritrovato di Carlo Mazzacurati, con Maya Sansa e Stefano Accorsi. Il regista padovano ha ripreso un libro di Carlo Cassola per raccontare una storia d’amore difficile e appassionata. Un uomo e una donna che si incontrano, si amano, si lasciano e poi si rincontrano e si amano nuovamente, fino a quando legandosi l’uno all’altra sempre di più, sono costretti a dividersi perché intrappolati in un destino inaggirabile. Un destino, detto per inciso, che ha motivazioni politiche e giuridiche, poiché le relazioni extraconiugali erano proibite nell’Italia fascista (a dire il vero, anche in quella successiva). Qui già si avverte la prima lacuna di un film che punta sui due amanti e sui loro incontri che di clandestino, tuttavia, hanno poco e niente. Insomma, di Giovanni dimentichiamo facilmente il fatto che sia sposato con un figlio. Prima lo vediamo come un conquistatore e poi come un fedele amante di Maria. Gira per strada con fare tranquillo senza paura di essere scoperto.
Torniamo però al tema da cui avevamo preso avvio. Mazzacurati, a suo avviso, non ha voluto riproporre i soliti luoghi comuni di cui tanta fiction priva di idee si infarcisce, soprattutto quando affronta l’epoca fascista. Il punto è che Mazzacurati a questa astrazione non ha dato seguito, narrando le vicende di Giovanni e Maria in modo più che convenzionale. Una storia con un luogo ricostruito e perfettamente riconoscibile e un tempo lineare che non dà spunto ad alcuna variazione di ritmo. L’amore ritrovato non semina dubbi, non spiazza, si limita a offrire i volti di Accorsi e Sansa e poi nient’altro, nella migliore tradizione televisiva nazional-popolare, quella che Mazzacurati affermava di voler evitare.
I registi italiani che si offendono per la durezza delle critiche dovrebbero piuttosto interrogarsi sui motivi per cui il paragone con americani e coreani (solo per citare due dei Paesi più ricchi di visioni) finisce sempre con il risultare impietoso. L’amore ritrovato è un’occasione persa per raccontare una storia fuori dai soliti schemi. Mazzacurati si preoccupa di dare sostegno e conforto all’occhio dello spettatore, facendo ricorso a un immaginario collettivo collaudato ma che da tempo mostra gli inevitabili segni dell’usura.

[settembre 2004]

Cast & Credits:

regia: Carlo Mazzacurati; sceneggiatura: Carlo Mazzacurati, Claudio Piersanti, Doriana Leondeff, tratto dal romanzo Una relazione di Carlo Cassola; fotografia: Luca Bigazzi; scenografia: Giancarlo Basili; montaggio: Paolo Cottignona; musica: Franco Piersanti; costumi: Gianna Gissi; interpreti: Stefano Accorsi, Maya Sansa; produttore: Donatella Botti; produzione: Bianca Film srl; coproduzione: Pyramide Productions; distribuzione: Medusa Film; durata: 105’; origine: Italia 2004.

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