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L’apprendista stregone

Pubblicato il 19 agosto 2010 da Nicola Lazzerotti


L'apprendista stregone

Jerry Bruckheimer è ormai un giostraio, probabilmente uno dei migliori giostrai che ci sono ad Hollywood. Non è un caso che a cooprodurre i suoi film sia proprio la Disney. Resta da capire, osservando le sue ‘opere’ più recenti, su che tipo di giostra si sta sopra. E vedendo questo Apprendista stregone si ha la deludente impressione di stare su uno squallido bruco mela. Onestamente si fatica a comprendere come sia stato possibile spendere tanto (si vocifera di una cifra vicina ai 150 milioni di dollari) per un risultato tanto mediocre. E a consolidare questa situazione, un rendimento assai scarso al botteghino. Certo questo non dovrebbe essere un metro di giudizio, ma di fronte ad un oggetto d’intrattenimento come questo film, tale segnale assume un significato rilevante. C’è da considerare poi che questa pellicola fa il paio con il precedente, e altrettanto deludente, Prince of persia: le sabbie del tempo, la penultima produzione targata Bruckheimer, a dimostrare che il Re Mida di Hollywood, che in passato aveva prodotto grandissime opere come American Gigolo e Flash Dance, sta cominciando a perdere colpi e quel talento che tanto l’aveva ben indirizzato negli anni passati.

Balthazar Blake (Nicolas Cage) è impegnato in una battaglia millenaria contro Maxim Horvath (Alfred Molina), reo di aver abbandonato i precetti di Merlino di cui entrambi erano adepti e di essersi schierato con la terribile Morgana. Dal Medio Evo la battaglia, combattuta nel segreto e ai margini della società, si trasferisce nel tempo alla New York di oggi. Fin quando Balthazar, dopo una lunghissima ricerca, individua in Dave (Jay Baruchel) il discendente dello stesso Merlino e l’unico che può porre fine all’eterna battaglia.

Tratto dalla ballata del 1797 Der Zauberlehrling di Wolfgang Goethe e già intelligentemente riportata sullo schermo da Walt Disney in Fantasia nel ’37, il film ne è uno spunto, un ampliamento se non addirittura un remake, di cui nella sostanza rimane solo la famosissima scena delle scope. La prima cosa a frenare il film, è rispetto agli illustrissimi precedessori, il livello comunicativo scelto per la narrazione. Dal prologo iniziale, e per tutto il film, viene infatti adottato un sistema espressivo che dire elementare suonerebbe come un eufemismo. Sia per la sceneggiatura che per la recitazione è adottata una rappresentazione di grado zero, decisamente troppo didascalica, in cui non si comprende bene il target di riferimento. Troppo serio, o meglio serioso, per un pubblico di famiglie e troppo elementare per un pubblico di teenagers.
Non si comprende come la Disney e Bruckheimer, in primis, non si siano resi conto di questo e come abbiano potuto approvare tale progetto. Per il resto la regia anonima di Jon Turteltaub (Il mistero dei templari), la sceneggiatura sconclusionata, una recitazione sotto tono e gli effetti speciali molto poco speciali o comunque spettacolari (in questo genere di film servono eccome!) fanno il resto. A peggiorare le cose il look di Cage: l’attore sfodera l’ennesima capigliatura da antologia (con una parrucca che ha le sembianze di una delle scope dell’apprendista) comunque migliore del tupé modello ‘gatto morto’ che sfoderava in Bangkok Dangerous. Una nota va dedicata alla Monica nazionale, bellissima e credibile per tutto il film fin quando recita quella maledetta unica battuta, che rovina la sua performance. Non si capisce perché mai i distributori si ostinino a farle doppiare le sue parti in italiano. Il risultato è oltremodo scadente e probabilmente avvilente per la stessa attrice che con il tono sopra le righe e un afflato costantemente fuori luogo rovina ciò che di buono fa sullo schermo.


CAST & CREDITS

(The Sorcerer’s Apprentice); Regia: Jon Turteltaub; sceneggiatura: Lawrence Konner, Mark Rosenthal, Matt Lopez, Doug Miro, Carlo Bernard; fotografia: Bojan Bazelli; montaggio: William Goldenberg; musica: Trevor Rabin; interpreti: Nicolas Cage (Balthazar Blake), Jay Baruchel (Dave), Alfred Molina (Maxim Horvath), Teresa Palmer (Becky Barnes), Monica Bellucci (Veronica); produzione: Walt Disney Pictures, Jerry Bruckheimer Films; distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia; origine: U.S.A., 2010; durata: 111’


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