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Lo sconosciuto del lago/L’inconnu du lac

Pubblicato il 28 settembre 2013 da Giovanni Spagnoletti
VOTO:


Lo sconosciuto del lago/L'inconnu du lac

Guardando L’inconnu du lac (Lo sconosciuto del lago) di Alain Guiraudie, passato a maggio con scandalo a Cannes e adesso in sala anche in Italia, si potrebbe parlare di cinema dei corpi, riferendosi alla fisicità estrema dell’opera del regista francese, alla ricerca di immagini forti, dirette, immediate. Sarebbe però un semplice escamotage quello di trincerarsi dietro critici voli pindarici per uscire dall’analisi di una pellicola altrimenti assai difficile da commentare.

Franck è un giovane frequentatore di un’isolata spiaggia lungo le sponde di un lago. Un lido nascosto fra le fronde battute dal vento in cui si incontrano, tutti i giorni, un gruppo di nudisti omosessuali. Questo luogo, unica location di tutta la pellicola, è il ritrovo di amori celati, scambi di violente passioni, invidie, gelosie. Una minuscola comunità improvvisamente osservata dagli occhi esterni di uno sconosciuto, seduto in disparte sulla ghiaia grigia, cui solo Franck sembra voler rivolgere la parola. Non vi è molto più di questo in una pellicola che forse vorrebbe trascinare lo spettatore in un turbine di passioni ed emozioni ma che invece resta algida e fredda come le tinte che colorano il lago.

La scelta di Alain Guiraudie di mostrate fin nei più dettagliati particolari gli amplessi di Franck e compagni nulla aggiunge alla pellicola. Le inquadrature strettissime sui corpi nudi intrecciati fra loro sembrano solo una volontaria concessione dell’autore ad un desiderio di eccesso visivo, di sfrontata provocazione. La ripetizione degli atti, infatti, pur nella loro immediata crudezza, rende le sequenze quasi anempatiche; un susseguirsi prevedibile di sesso e chiacchiere. Una ripetitività vanamente interrotta dal ritrovamento di un cadavere nel tranquillo lago che arriva però troppo tardi, quando il film ha ormai già detto troppo sulla sua apatica natura. Se l’intento di Guiraudie era dunque quello di raccontare la forza devastante delle passioni e delle emozioni L’inconnu du lac arriva ben lontano dall’obiettivo. La storia di Franck, ingenuo protagonista travolto dall’amore (soprattutto fisico) per uno dei frequentatori della spiaggia, non decolla mai, non coinvolge mai, non trova mai il respiro necessario per colpire l’anima dello spettatore.

Per queste ragioni avrebbe fatto dunque comodo far riferimento ad un più ricercato cinema dei corpi. Avrebbe aiutato a cercare, forzatamente, tra le pieghe di un racconto scarno, qualche appiglio per motivare delle scelte stilistiche tanto discutibili. Sarebbe stato però vuoto esercizio. Le ragioni che hanno spinto Alain Guiraudie a realizzare L’inconnu du lac restano difficili da comprendere e ciò che voleva celare dietro questo racconto un mistero molto più arduo da risolvere del giallo da lui stesso creato.


CAST & CREDITS

(L’inconnu du lac ); Regia e sceneggiatura : Alain Guiraudie; fotografia:  Claire Mathin; montaggio: Jean-Christophe Hym; interpreti: Pierre Deladonchamps, Christophe Paou, Patrick D’Assunçao; origine: Francia, 2013;  durata: 110’


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