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L’insolito ignoto - Vita acrobatica di Tiberio Murgia

Pubblicato il 14 novembre 2012 da Antonio Valerio Spera

VOTO:

L'insolito ignoto - Vita acrobatica di Tiberio Murgia

Lo vediamo nella sua casa di Tolfa, con il viso scavato dal tempo, una sigaretta in bocca, la parlantina irrefrenabile e il suo solito sguardo sghembo, segno particolare che ha segnato il suo enorme successo cinematografico. Ci ha purtroppo lasciato nel 2010, all’età di 81 anni, ed ora Tiberio Murgia, uno dei più grandi caratteristi della commedia italiana, rivive sullo schermo grazie al documentario di Sergio Naitza L’insolito ignoto, presentato nella sezione Prospettive Italia del Festival di Roma.
Un lavoro importante perché ridona il giusto valore a un attore quasi dimenticato negli ultimi tempi ma che ha segnato la storia del nostro cinema grazie al suo tipico personaggio del siciliano geloso e cornuto. E pensare che in realtà Murgia non aveva neanche una goccia di sangue siciliano. Era sardo, di famiglia più che modesta, emigrato a Roma lasciando a casa moglie e due figli. Faceva il lavapiatti in un ristorante vicino piazza di Spagna e a portarlo davanti una macchina da presa fu il grande Mario Monicelli, che lo notò e lo scelse per il ruolo di Ferribotte dopo aver fatto provini a tanti siciliani. La decisione fu immediata, lo affascinava il suo fisico piccolo e il comportamento austero. Ma soprattutto quel suo sguardo particolare, dovuto alle palpebre troppo grandi, che lo rendeva involontariamente sospettoso, diffidente, ambiguo.

Con I soliti ignoti (1958) iniziò la vita cinematografica di Tiberio Murgia, attore improvvisato diventato subito maschera fondamentale del nostro cinema comico. Nella sua lunghissima carriera, fatta di grandi successi e di film minori, ha sempre interpretato lo stesso ruolo, offrendo ironiche interpretazioni grazie alla sua fisicità unica e mai grazie alla sua voce, perché pretendeva, da contratto, di essere doppiato. Ha recitato accanto ai più grandi attori e comici italiani, da Mastroianni a Gassman, da Sordi a Franco e Ciccio, ed è diventato negli anni un volto imprescindibile delle commedie italiane.

Tutto questo viene raccontato dal documentario di Naitza con ottimo ritmo, la giusta dose di malinconia e tanta ironia. E’ lo stesso Murgia a raccontarsi in prima persona, ad aprire le porte dei suoi ricordi, a concedersi senza veli alla macchina da presa. Parla del suo rapporto con i registi, i colleghi, della sua timidezza sul set, e riempie la narrazione di interessanti e spassosi aneddoti. A fare da controcanto le parole di chi ha lavorato con lui, da Buzzanca a Claudia Cardinale, dei critici (Fofi, Della Casa), dei suoi parenti. Il risultato è un ritratto straordinario, ben costruito, che ci riporta ad un cinema che non facciamo più, allo straordinario mondo dei caratteristi di un tempo, a quei volti di contorno che impreziosivano le nostre commedie. Ma soprattutto cristallizza sullo schermo la figura di un uomo solo, fragile, incoerente, che non ha saputo gestire il suo successo così come non è stato mai in grado di gestire i suoi affetti.
Un altro documentario italiano di argomento cinematografico realizzato con passione, cinefilia e onestà.


CAST & CREDITS

(L’insolito ignoto - Vita acrobatica di Tiberio Murgia) Regia: Sergio Naitza; fotografia: Luca Melis; montaggio: Davide Melis; interpreti: Tiberio Murgia, Mario Monicelli, Antonella Lualdi, Claudia Cardinale, Lando Buzzanca; produzione: Karel; origine: Italia; durata: 103’.


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