L’oro di Napoli: dalla pellicola al teatro, per la regia di Armando Pugliese

E’ la Napoli della chiacchiera sul pianerottolo, della Pizza venduta per la strada, del saluto del conoscente di quartiere a fare da sfondo alla vicenda prima narrata da Marotta e portata al cinema da Vittorio De Sica per la prima volta nel 1954, ora tramutata in pièce teatrale da Armando Pugliese. L’Oro di Napoli al teatro Argentina dal 4 al 16 maggio, ha permesso ad un pubblico adulto di rivivere le storie intrecciate di due donne diverse (che ai tempi furono interpretate da Silvana Mangano e Sofia Loren) e a spettatori più giovani di scoprire, forse per la prima volta, il celebre intreccio immortalato al cinema. Per la scena il duetto di attrici si sintetizza nell’unico volto della nota attrice Luisa Ranieri, la quale ha dato vita ai due personaggi, mostrandone tutte le sfaccettature e mettendo in evidenza le loro diversità. L’una, moglie fedrifaga, donna di paese, che amava deliziare i suoi clienti con la pizza fatta con le sue mani nel negozio gestito da lei e dal marito, l’altra una prostituta dall’animo puro, speranzosa di farsi una famiglia con l’uomo dei sogni e che invece si ritrova a sacrificarsi per una buona causa, sposando un uomo che non la ama e che cerca solo, col matrimonio, di riscattarsi dalla colpa di indotto al suicidio una sua spasimente.
Le due storie si intersecano in un suggestivo quadretto partenopeo e la scenografia fatta di trasparenze, su cui vengono disegnati i palazzi della bella Napoli, dona nuova vita a quella storia che anni fa aveva fatto scalpore al cinema.
Le musiche di Nicola Piovani regalano spessore alla rappresentazione, avvolgendola in un’atmosfera tipicamente napoletana, con tutto il calore tipico dei piccoli quartieri di paese.
In genere non è facile riportare storie, che hanno avuto successo al cinema, sulle scene di un teatro sempre meno naturalistico. E infatti si può restare delusi da una rappresentazione, come questa, che è profondamente radicata nella realtà.
Quello che abbiamo visto è, in effetti, uno spettacolo che non può per sua natura trascinare lo spettatore in dimensioni capaci di distoglierlo dalla vita quotidiana. I due registi, anzi, hanno focalizzato tutto il loro lavoro sulla sola presenza scenica della prima donna, affidandole, come abbiamo già sottolineato, i due personaggi portanti. Il resto è solo una generica atmosfera napoletana divisa tra sorrisi, risate, divertimento e l’amarezza per la condizione umana.
Tutti gli interpreti si sono mostrati all’altezza della loro parte, ma pochi son stati i giochi realmente degni di nota.
(L’Oro di Napoli); Regia e adattamento teatrale: Armando Pugliese, Gianfelice Imparato; drammaturgia: Giuseppe Marotta; luci:Valerio Tiberi; scenografie: Andrea Taddei; costumi: Annelisa Zaccheria, Silvia Polidori; musiche: Nicola Piovani; interpreti: (Gianfelice Imparato), (Luisa Ranieri), (Gianni Cannavacciuolo), (Antonella Cioli), (Giuseppe De Rosa), ( Loredana Giordano), (Renato Giordano), (Antonio Milo), (Lello Radice), (Giovanni Rienzo), (Luigi e Davide Santoro), (Valerio Santoro); teatro e date spettacolo: Teatro Argentina 4-16 maggio ; info: La Pirandelliana in collaborazione con O.R.I.S.
