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La Ballata del carcere di Reading

Pubblicato il 23 aprile 2015 da Filippo Baracchi


La Ballata del carcere di Reading

Roma - Teatro India. Una delle ultime opere di Oscar Wilde, La Ballata dal carcere di Reading (1898), è un’opera autobiografica che contiene una riflessione (ancora attuale) sulla pena di morte: è giusto uccidere per stabilire giustizia? Wilde pone in versi i due anni trascorsi in carcere cercando di espiare la drammatica esperienza. È fine Ottocento, epoca Vittoriana, gli omosessuali non sono ammessi.

Giovanna Marini, cantautrice attenta e sensibile che da decenni affronta lo studio e la ricerca nella musica etnica e popolare, ha voluto nel 2004 ed è stata capace di adattare il testo originale di Wilde (che contiene molte complessità fonetiche) alla musica folk irlandese, passando per Schubert e arrivando ai contemporanei anglossassoni Beatles. Assieme all’attore Umberto Orsini e il regista Elio De Capitani è stato costruito un breve spettacolo, della durata di un’ora scarsa, senza interruzioni, come fosse un’esibizione di strada, ma con il fascino del teatro.

Voce timbricambente ricercata, fuori da qualsiasi standard musicale contemporaneo, quella della Marini, drammaturgicamente modulare e spaziale, quella di Orsini. I due dialogano e fraseggiano attraverso i versi di Wilde, che se fosse stato presente in platea si sarebbe sicuramente commosso.
Orsini interpreta un lettore dell’opera di Wilde. È attore e spettatore della tragica vicenda dell’autore irlandese: la morte per impiccagione di Charles Thomas Wooldridge, soldato della guardia di guarnigione a Windsor, condannato per aver ucciso la moglie che lo tradiva. Wilde scrive questa ballata attraverso le duttilità lessicali dell’inglese, utilizzando parole di uso comune a parole alte.
La partitura musicale della Marini trasferisce la complessità e la varietà della lingua che nell’atto drammatico si fa espressione e suggestione.
La traduzione in italiano interpretata da Orsini crea spessore e rilancia l’azione con la necessaria portanza scenica dell’attore esperto e navigato.
Il carcere di Reading è uno spazio buio e opprimente, in cui solitudine e ritualità uccidono e soffoccano ogni condannato (camminava l’Orrore davanti ad ogni uomo, e strisciando il Terrore lo seguiva).
E lo spettatore forse alla fine della ballata ne esce cambiato.

In scena al Teatro India di Roma fino al 26 aprile.


(La ballata del carcere di Reading); Regia: Elio De Capitani; drammaturgia: Oscar Wilde; musica: Giovanna Marini; interpreti: Umberto Orsini, Giovanna Marini; produzione: Compagnia Orsini; teatro e date spettacolo: Teatro India dal 14 al 26 aprile 2015.


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