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LA CARICA DEI 201: AL VIA AD ARCIPELAGO

Pubblicato il 12 giugno 2006 da Giulio Frafuso


LA CARICA DEI 201: AL VIA AD ARCIPELAGO

Nel programma della 14a edizione, Aldo Giovanni & Giacomo in corto, il primo cartoon 3D di Henry Nightmare-Before-Christmas Selick, il nuovo concorso per i documentari italiani, i film “educativi” dell’ex Germania dell’est tra palestinesi e israeliani all’ombra del Muro in Cisgiordania e un ricordo di Andreij Tarkovskij a vent’anni dalla scomparsa.
Lingua ufficiale di quest’anno, il tedesco.

È in attesa del fischio di avvio la 14a Edizione di ARCIPELAGO - Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini, che si “giocherà” a Roma dal 16 al 22 Giugno sugli schermi della Multisala Intrastevere e - per la prima volta - anche del Filmstudio, storico avamposto del cinema più indipendente e di ricerca, dove si sono formate intere generazioni di cinefili romani. Animati dal migliore spirito agonistico, sono pronti a scendere in campo per disputarsi la “Coppa del Mondo” del cortometraggio ben 201 short film provenienti da ogni angolo del pi aneta (Sri Lanka incluso), vere e proprie “nazionali” che rappresenteranno come di consueto - durante una settimana affollatissima di proiezioni - il meglio del cinema breve italiano e internazionale, quasi a duplicare su un diverso terreno di gioco la contemporanea kermesse calcistica mondiale in corso in Germania.

Due muri di cemento, entrambi eretti per privare un popolo dei propri diritti più elementari, cingono metaforicamente l’edizione 2006 del più importante e più seguito festival italiano dedicato al cinema breve internazionale. Il primo, crollato ormai 17 anni or sono, è solo un triste ricordo: è il muro che divideva in due Berlino e la Germania, separando l’Europa dell’Est da quella Occidentale. Al di là dei suoi blocchi di cemento, al riparo dagli “sguardi indiscreti” del resto del mondo, uno Stato autoritario ha allevato intere generazioni utilizzando il cinema e la tv per dettare regole di comportamento in ogni ambito della quotidianità, trasformando in terreno di propaganda perfino gli aspetti più privati della vita dell’individuo.

Grazie al Goethe-Institut Rom, al Dresden Filmfest e alla DEFA-Stiftung, per la prima volta in Italia verrà proiettata ad ARCIPELAGO, nell’ambito di un Evento Speciale intitolato exGermania Est. La vita, istruzioni per l’uso, una selezione di documentari e film d’animazione prodotti a scopi educativi dagli studi DEFA tra gli anni ’60 e ’80. Si tratta di “documenti” (come la serie a puntate Rapporti tra ragazzi e ragazze diretta da Götz Oehlschägel) che oggi possono magari far sorridere, specie quando - rivolgendosi tanto agli adolescenti tedesco-orientali quanto ai loro genitori - trattano di educazione sessuale o si prodigano in paternalistici consigli su come affrontare le prime esperienze sentimentali, ma che rivestono soprattutto, con il loro approccio pseudo-scientifico, una straordinaria importanz a sul piano storico e del costume. Lo stesso vale per alcuni brevi cortometraggi d’animazione appartenenti a delle vere e proprie serie, spesso con protagonisti fissi molto popolari nella RDT, un po’ come da noi il Signor Rossi di Bruno Bozzetto) dedicati a temi d’interesse sociale quali la sicurezza stradale, il risparmio energetico, la sicurezza sul posto di lavoro, la vaccinazione anti-influenzale.

Ma exGermania Est. La vita, istruzioni per l’uso è solo la punta dell’iceberg di un evento retrospettivo più ampio che quest’anno il festival riserva al kurzfilm tedesco, e va infatti ad affiancarsi ad una vetrina - intitolata non a caso Kurzland über alles - delle migliori produzioni realizzate tra il 1995 e il 2004 nella Germania ormai riunificata. Si tratta di dicio tto cortometraggi (tra cui l’Oscar per l’animazione Quest e Goodbye, premiato a Venezia 2004) che testimoniano la vitalità della cinematografia breve di un paese che conta, oltre ad un articolato ed efficace sistema di finanziamenti pubblici e privati per la produzione di corti, anche una delle più alte concentrazioni di eccellenti scuole di cinema in Europa.

Il secondo muro protagonista di ARCIPELAGO 2006 appartiene invece, al contrario di quello di Berlino, alla tragica attualità di questi anni. È quello che sta sorgendo a sigillare col cemento i confini dello stato d’Israele, dividendo terre, famiglie, vita e futuro di migliaia di palestinesi. Al dramma di questa nuova forma di apartheid, che si aggiunge ai soprus i e alla brutalità di un’occupazione militare a sua volta generatrice di altre efferate violenze, in una spirale senza fine, ARCIPELAGO dedica l’Evento Speciale “Promise Land(s). Il Muro dentro”, mettendo a confronto una selezione di corti e documentari di registi palestinesi e israeliani (ma non solo) che affrontano con chiavi diverse - a volte l’indagine e la denuncia, altre l’ironia o perfino la commedia - la difficile coesistenza tra due popoli legati alla stessa terra da due promesse apparentemente inconciliabili. Tra i titoli proposti, oltre al musical di Ari Sandel West Bank Story (reduce dal Sundance e chiaramente ispirato a West Side Story), a Diaspora di Ula Tabari (una storia intima incentrata sull’esilio), Yasmine tughani di Najwa Najjar (una coppia palestinese non può sposarsi per via del muro non meno che per le barriere sociali imposte dal tradizionalismo), anche il documentario di Vincenzo Marra 58%, interamente girato nei Territori e presentato a Locarno 2005.

A concludere gli approfondimenti retrospettivi, l’undicesimo e più recente programma della serie Europe in Shorts, che raccoglie - in collaborazione con l’European Coordination of Film Festivals e il Festival Internacional de Curtas Metragens di Vila do Conde - una compilation di nove tra i migliori cortometraggi europei caratterizzati da un uso massiccio delle tecnologie digitali, e per questo particolarmente innovativi sia sul piano narrativo che realizzativo. Da sempre orientato ai nuovi linguaggi e guidato da una forte vocazione alla ricerca e alla segnalazione di nuovi talenti, ARCIPELAGO punta quest’anno, più che in passato, gran parte delle sue energie sulle sezioni competitive - tre internazionali (di cui una online, di n uovo in collaborazione con il portale web Shortvillage), due nazionali e una regionale - alle quali si affianca il consueto spazio autogestito riservato agli studenti del DAMS dell’Università Roma Tre, che propone in quest’occasione i video vincitori dell’ultima edizione del DAMS Film Festival svoltosi al Palladium lo scorso aprile.

Senz’altro da segnalare è quindi innanzitutto l’introduzione, nel programma diARCIPELAGO 2006, del nuovo concorso dedicato al documentario italiano tra i 30 e i 60 minuti di durata, la cui giustificazione - esplicitata nel cambio di “identità” della pre-esistente sezione Extra Large - è tutta da ricercare nel crescente interesse che la documentazione del reale sta via via dimostrando di suscitare tanto tra i filmmakers quanto sul fronte del pubblico. Tra i dodici titoli inclusi in questa prima competizione - che spaziano dall’indagine sociale, antropologica o di costume alla ricostruzione storica - figurano Chiamami Mara di Bruno Bigoni, Macondo a Milano 1977/78 di Michele Sordillo, la versione tv de Il fantasma di Corleone di Marco Amenta, In sospeso di Antonella Pintus.

Tra gli altri film in programma sono da citare almeno - in anteprima nella sezione ConCorto - il paradossale Un filo intorno al mondo di Sophie Chiarello, interpretato dal trio Aldo Giovanni & Giacomo e ambientato nelle campagne padane durante l’ultima Guerra Mondiale, il pasoliniano Dentro Roma di Francesco Costabile, intenso saggio di fine corso al CSC, ma anche Sulla zattera dell’ormai collaudato Ivano De Matteo, i diversamente surreali Taken Over di Linda Fregni Nagler e Do You See Me? di Alessandro De Cristofaro, e Questo è il mio mestiere di Fabrizio Ruggirello, ispirato ad un racconto di Marco Lodoli. Ancora la letteratura - in questo caso Ian McEwan - è la fonte alla quale attinge il rigoroso bianco-e-nero di Butterflies e l’anglo-lussemburghese Max Jacoby, in concorso nella sezione internazionale Onde Corte assieme a Trevirgolaottantasette (eccellente opera prima da regista di Valerio Mastandrea, Nastro d’Argento 2005 e in concorso a Venezia 2005), al sorprendente Un inguaribile amore di Giovanni Covini, premiato di fresco con il David di Donatello, e a L’isle di Chiara Malta, una sicura promessa italiana attiva da qualche anno in Francia, paese presente in questa competizione con ben cinque opere, tra cui il folgorante Eût-elle été criminelle di Jean-Gabriel Périot.

Almeno due i film della sezione eMovie attesi con viva impazienza dai numerosi appassionati del cinema digitale e d’animazione che, come di consueto, si daranno appuntamento ad ARCIPELAGO per aggiornarsi sulle tendenze più recenti e innovative del linguaggio cinematografico: si tratta di Moongirl, esordio nell’animazione 3D di Henry Selick, già regista del burtoniano Nightmare Before Christmas, e di Rubber Johnny, sorta di Elephant Man allucinato e lisergico condensato in una manciata di minuti dal genio del videomaker e regista di videoclip inglese Chris Cunningham, oggetto di un vero e proprio culto che attraversa rasversalmente gli appassionati di musica e i patiti di effetti speciali. Da non perdere però - tra i ben 50 titoli del concorso digitale - anche i numerosi film italiani, tra cui Giocattoli futuristi di Claudio Castelli, un esperimento figurativo in 3D di potente visionarietà ispirato alla pittura “plastica” di Depero.

Ultimo tra gli spazi competitivi di ARCIPELAGO 2006, ma non meno importante, è infine il concorso regionale VideoRome, che proporrà sei cortometraggi sul tema Fuori di testo, in collaborazione con Mediateca Roma e l’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, mentre alla sezione Itinerari è affidata la consueta panoramica a 360 gradi sui migliori corti italiani distintisi in tempi recenti negli altri festival: una selezione nella quale non sarà difficile imbattersi anche in interpreti noti come Alessandro Gassman (Monday di Simone Catania) e Paolo Sassanelli (Naufragi di Don Chisciotte di Dominick Tambasco), oltre che in giovani registi - come Claudio Noce (Aman e gli altri...) o la coppia Meneghetti/Pandimiglio (Contromano) - il cui talento non ha più bisogno di conferme.

Il fischio di chiusura di ARCIPELAGO, al termine della premiazione del 22 Giugno, spetterà invece all’omaggio “L’infanzia di Andreij. Vent’anni senza Tarkovski”, con la proiezione - in collaborazione con la Cineteca di Bologna - de Il rullo compressore e il violino (1960), saggio di diploma alla scuola di cinema moscovita VGIK del rimpianto regista di Andreij Rublëv e Stalker, scomparso a Parigi nel dicembre 1986.

Per INFO: 06.39387246

info@arcipelagofilmfestival.org
www.arcipelagofilmfestival.org


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