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La scuola delle mogli al teatro Argentina

Pubblicato il 2 marzo 2013 da Laura Khasiev


La scuola delle mogli al teatro Argentina

Una grande locomotiva si apre per trascinare il pubblico direttamente nella scena dello spettacolo La scuola delle mogli, diretto dalla maestosa regia di Marco Sciaccaluga. La scena si apre all’interno di un vagone del treno, cosa improbabile per il ’700, ma che teatro rende possibile grazie al suo esser luogo in cui tutto è lecito, soprattutto nei casi in cui la vicenda è quella di un capolavoro di Molière e dunque caratterizzata da contenuti adatti ad ogni epoca, per la loro universale validità. Eros Pagni, nelle vesti del prepotente e gretto Arnolfo ha dominato la scena, mettendo in atto un’interpretazione distaccata dal suo personaggio, quasi l’animo dell’attore fosse restio ad indossare le vesti di un personaggio così meschino. Tale scelta ha fatto sì che la resa fosse ancor più suggestiva, infatti Pagni ha dominato il personaggio, come se si fosse posto al di fuori di esso e ne avesse dipinto i tratti, per porgere al suo pubblico un’opera d’arte di cui lui si è fatto “pittore”. Tutti gli attori hanno ruotato incantevolmente attorno al protagonista, realizzando quella sintonia che solo le grandi compagnie sono in grado di mettere in atto. Gli spettatori sin da subito sono stati travolti dall’atmosfera parigina, ricreata grazie alla scenografia e anche alla scelta registica di riprodurre le caratteristiche tipiche del vaudeville checoviano, intersecato ai tratti della Francia settecentesca. Tale resa creato una particolare intimità fra interpreti e spettatori. La storia narra di Arnolfo, uomo frustrato e misogino, che decide di crescere l’adolescente Agnese, per renderla una moglie perfetta, che avesse rispettato le sue esigenze. Gli splendidi versi di Molière si snodano per evidenziare la paura dell’uomo nei confronti della donna che, se troppo bella e intelligente, lo renderebbe privo di onore perché sicuramente fedifraga. Il destino però si rivela amaro per colui che della sua paura delle “corna” ha fatto una vera e propria ossessione... Infatti come di regola, i cattivi pensieri si concretizzano in spiacevoli realtà, la ragazza che l’uomo intende educare per poi sposare, si innamora di un giovane, Orazio, che le fa conoscere emozioni inedite, suscitando in lei bisogni nuovi, a cui non si era mai potuta rivolgere. La leggiadria dell’attrice Alice Arcuri e l’emotività esplosiva, talvolta goffa, dell’interprete di Orazio, Roberto Serpi, hanno fatto sì che il pubblico fosse complice con il loro sogno d’amore, senza mai distrarsi. Il tempo reale si è mascherato nel tempo velocissimo del teatro, non rispettando lo scoccare dei minuti, ma piuttosto tramutandosi in uno spazio brevissimo, quello di quando si è in situazioni di forte tensione emotiva e coinvolgimento. Nonostante il complotto, con i due governanti, per trattenere la ragazza, prigioniera nella “gabbia” che le impediva di avere accesso al mondo esterno, alla fine un fortuito e fortunato evento fa trionfare l’amore tra i due giovani. La sorte benevola ha relegato il vecchio Arnolfo alla sua solitudine sorda alla preziosità vera della vita. Un finale particolare, corredato da una scelta che si discosta dal testo per prolungarne il messaggio, attualizzandolo. Infatti un ulteriore smacco nei confronti di Arnolfo si materializza nella sua incapacità di porre fine alla sua vita. La rivoltella da lui impugnata non spara il colpo e l’uomo si ritrova a dover subire i toni amari della vita che si è costruito. L’ironia sottile e velata di sarcasmo di questo gesto ha smorzato i toni possenti della vicenda, indebolendo la ferocia di un testo forse troppo rigido per la liquidità della nostra epoca...


(La scuola delle mogli); Regia: Marco Sciaccaluga; drammaturgia: Molière; luci: Sandro Sussi; scenografie:Jean-Marc Stehlé, Catherine Rankl; costumi:Catherine Rankl; interpreti: (Eros Pagni), Alice Arcuri), (Roberto Alinghieri), (Marco Avogadro), (Massimo Cagnina), (Pier Luigi Pasino), (Roberto Serpi), (Mariangeles Torres), (Federico Vanni), teatro e date spettacolo: Teatro Argentina, 19 febbario- 3 marzo 2013


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