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Le avventure del topino Desperaux

Pubblicato il 24 aprile 2009 da Sara Ceracchi


Le avventure del topino Desperaux

Le Avventure del Topino Desperaux è un opera controversa. Ennesima opera in computer grafica realizzata in territorio europeo, in seno a una produzione statunitense, porta in sé i germi dell’esistenzialismo del vecchio continente e le ambizioni produttive statunitensi.

Tratta dall’omonimo romanzo di una scrittrice per l’infanzia, la statunitense Kate DiCamillo, la sceneggiatura di Gary Ross da luogo a una narrazione corale, tenuta insieme non dalle vicende del presunto protagonista Desperaux, ma da lievi rapporti che si innescano tra tutti i personaggi, e soprattutto da una voce narrante che interviene ad amalgamare le molte storie che faticherebbero altrimenti a trovare uno sbocco comune: si intuisce ossia che ogni narrazione vorrebbe confluire verso il concetto di perdono e redenzione, ma che mai ci riuscirebbe senza l’aiuto di una spiegazione esterna. Il carattere di ogni personaggio appare alquanto monolitico, poiché nessuno è mai chiaramente motivato nelle proprie azioni, imbastite su aleatorie manie di grandezza o su cause che anche se nobilissime non hanno il peso necessario a scatenare determinate conseguenze. Così ogni evento lascia il tempo che trova, e mentre vorrebbe spaziare tra destino, rivalsa e dolore, ogni episodio non fa che sfiorare questi concetti, rimanendo inevitabilmente ai nodi più superficiali di tutte le questioni. D’altronde da una favola per bambini che non voglia tradire le più tenere attese non ci si può aspettare di più. E forse alle stesse attese è dovuto il saccheggio di non pochi dettagli da capolavori precedenti, in particolare da Ratatouille di Pixar.

Ma veniamo all’aspetto grafico dell’impresa Desperaux, perché esso da solo vale il biglietto del cinema. Affidata alla Framestore, azienda londinese con esperienza nella pubblicità e nella postproduzione (ricordiamo l’Oscar per i migliori effetti visivi per Le Cronache di Narnia), la confezione del film cerca con ottimo esito di proporre una resa originale rispetto all’esasperata ricerca di fotorealismo che fino ad oggi ha caratterizzato le più eccellenti produzioni d’oltreoceano. Così, fatta eccezione per la materia quasi tangibile di alcuni personaggi, topi in primis (mentre gli esseri umani ad esempio peccano ancora di rigidità nei movimenti) i creatori di Desperaux hanno inteso creare “la versione cinematografica di uno straordinario libro illustrato, pieno di quelle immagini dell’infanzia che non ti lasciano più”: ambienti, e atmosfere soprattutto, sembrano ora colorati a pastello, ora copiati (nei minimi dettagli) alle atmosfere delle pitture fiamminghe di Vermeer e Brueghel – e a proposito di pittura una nota di merito va al personaggio di Boldo, ricalcato sui celeberrimi ritratti “ortolani” di Giuseppe Arcimboldo, splendidamente modellato e animato-; o anche, il film assume l’aspetto schiacciato e bidimensionale delle illustrazioni nei codici medievali, mostrando cosa si affolli nella mente di Desperaux mentre il topino legge un libro di avventure cavalleresche. Una prova di stile di non poco conto, considerando anche che il costo della pellicola è stato infinitamente inferiore a quello medio di produzioni come quelle Pixar o Dreamwork, o Blue Sky Studios: alle ultime due case i creatori di Desperaux non hanno nulla da invidiare, mentre imparando dalla prima potrebbero sfruttare le indiscusse capacità tecniche mettendole a servizio non soltanto di una resa grafica originale, ma soprattutto di soggetti e sceneggiature in grado di interessare e stimolare anche il pubblico più svezzato.


CAST & CREDITS

(The Tale of Desperaux) Regia : Sam Fell; Rob Stevenhagen ; soggetto e sceneggiatura : Gary Ross, tratto dall’omonimo romanzo di Kate DiCamillo ; fotografia : Brad Blackbourn; montaggio : Mark Solomon ; musiche : William Ross ; scenografia : Evgeni Tomov ; interpreti : Matthew Broderick (Desparaux Tilling), Emma Watson (principessa Pea), Dustin Hoffman (Roscuro), Robbie Coltrane (Gregory), Christopher Lloyd (Hovis), Kevin Kline (Andre), Tracey Ullman (Mig), Ciaran Hinds (Botticelli), Frances Conroy (Antoinette), Tony Hale (Furlough), Richard Jenkins (Principal), Frank Langella (Major), William H. Macy (Lester), Charles Shaughnessy (Pietro), Stanley Tucci (Boldo); produzione: Gary Ross, Allison Thomas; distribuzione: Universal ; origine : USA, Gran Bretagna ; durata: 83’; web info:http://www.thetaleofdespereauxmovie...


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